“Non abbiamo bisogno di indagini per sapere chi uccide a Quirra”. Successo per Sa die de sa Vardania, ma nasce Comitato pro Poligono



Quirra, Villaputzu e San Vito. Sono state queste le tre tappe della domenica organizzata dal Comitato Sinonucle per chiedere la chiusura del Poligono di Capo San Lorenzo e per dare ancora una volta una risposta alla domanda “Chi uccide a Quirra?”. 
La giornata, cominciata con la collocazione di un bronzetto nuragico “A Vardania de Quirra e de sa Sardigna totu”, è proseguita con una breve tappa a Villaputzu e il pranzo all’aperto a San Vito. All’iniziativa erano presenti con le loro bandiere Sardigna Natzione, Irs, Federazione della Sinistra e Sinistra Critica, il Comitato Gettiamo le basi e il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, ma anche il sindaco di Laconi, Paolo Pisu, la consigliera regionale Claudia Zuncheddu, ed esponenti di altre forze politiche. Il momento più significativo della giornata è stato l’incontro del pomeriggio. Circa 200 persone hanno infatti riempito l’aula del Municipio di San Vito, per discutere per ore della “Sindrome di Quirra” e delle sue cause con militanti ed esperti. “Nei nostri territori – ha detto Matteo Floris, rappresentante del Comitato che nel Sarrabus si batte contro la presenza del Poligono – la guerra si combatte tutti i giorni da 50 anni. Non abbiamo bisogno di indagini approfondite. L’unica fonte di inquinamento in zona è dovuta alla base di Quirra”. “Mi fa piacere vedere la sala piena – ha proseguito – ma provo il solito rammarico nel vedere poche persone del Sarrabus”.
La questione divide le forze politiche: il sindaco di Perdasdefogu Walter Mura (Partito Democratico) difende da sempre la base. Il segretario regionale del Nuovo Psi, Gianfranco Lecca, ha persino proposto di costituire un “Comitato permanente per la difesa del Poligono”.

Infatti Il Poligono di Quirra ha fatto ammalare il 70% delle persone e delle bestie che transitano da quelle parti.
Le esercitazioni militari hanno inquinato in maniera permanente la terra e il mare.
Ma - per lo Stato italiano e la NATO - la vita umana e l'ambiente sono nulla di fronte al danaro. Infatti, il poligono viene affittato a un milione e 200mila euro al giorno ed è garantito il segreto militare.
L'Italia - infrangendo la Costituzione - è scesa in guerra contro il Medioriente perchè si sospettava che alcuni Stati avessero armi di distruzione di massa. Ha bombardato intere città, al fianco della NATO, e torturato i prigionieri di guerra per estorcergli delle confessioni per scoprire dove fossero nascoste le armi.

A Quirra si testano armi di distruzione di massa e armi proibite (uranio impoverito e fosforo bianco ad esempio). A Quirra fanno ammalare i sardi: la Sindrome di Quirra non prende il nome dal Poligono a caso.
I politici - anche quelli sardi come il figlio del famigerato KoSSiga - assicurano che va tutto bene.
La CISL chiede a gran voce che non sia chiuso perchè da lavoro (!!).
Io credo che dobbiamo essere coerenti: se abbiamo mosso guerra a dei Paesi, sospettando che avessero armi di distruzione di massa, dobbiamo annientare chi le ha di sicuro e le sperimenta su di noi.
Se lo Stato non fa giustizia, ai sardi rimane solo la Vendetta: ogni sardo onesto e valente/balente è chiamato, dal nostro codice arcaico, a compierla contro chi ci ha offeso per assicurare giustizia e pace per la nostra Società.
E la Vendetta legata all'"offesa del sangue", secondo il codice barbaricino, non cade mai in prescrizione!
IO NON SONO PACIFISTA! E non capiscono quei politici sardi che ogni due frasi dicono: "noi siamo pacifisti!".
Io sono pacifico, ma non pacifista. Il pacifismo è la peggiore della armi che lo Stato e il Capitale possano usare contro il Popolo asservito.
Il pacifismo sino ad oggi a cosa ci è servito? Il poligono di Quirra e lì e i responsabili sono impuniti.
Io vorrei vivere in pace, ma come si può farlo se in casa nostra c'è chi gioca alla guerra per poi esportarla in tutto il Mondo contro i nostri fratelli per fini coloniali?
Io sogno un Popolo capace di indignarsi e reagire alla violenza e alle umiliazioni.
Io sogno alte fiamme che s'innalzino dai mezzi militari di Quirra e dalle sue caserme per illuminare la notte.
Io sogno che i responsabili la paghino cara e così i loro mandanti.



A FORA SA N.A.T.O.!
GHERRA A SA GHERRA!

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Commenti

Sara ha detto…
Quello che mi preoccupa più di tutto è il non voler sapere di tante persone. Il timore principale per l'economia, come se adesso navigassimo nell'oro invece. Pur pensando che tutta questa organizzazione militare sia esagerata, posso anche tollerare la presenza della base, ma esigo che tutto venga fatto nel rispetto dell'ambiente e della popolazione. Per quel che riguarda i difensori dei posti di lavoro in base, vorrei tanto sapere perchè difendono a spada tratta il diritto al lavoro, ma non il diritto alla salute. Ciao!

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