DIARIO DI BORDO N 48 ANNO II Salvò neonato abbandonato, poliziotto lo ritrova 24 anni dopo come collega: «Sei Gesù Bambino?» ed altre storie e fatti della settimana

 Una storia strappalacrime, in grado di far riflettere sulla potenza del destino, quella che ha coinvolto un poliziotto americano che 24 anni fa ha soccorso un bambino appena nato abbandonato in uno scatolone. Le vite di queste due persone hanno poi preso binari differenti: l'agente è andato in pensione e il piccolo è stato adottato ed è cresciuto in una famiglia felice
Oggi, finalmente, i due si sono rincontrati in una maniera piuttosto sorprendente. “Gesù Bambino” (così è stato ribattezzato il neonato) è entrato in Polizia ed è stato riconosciuto da un collega di Gene Eyster, il poliziotto che in quel freddo inverno del 2000 gli ha salvato la vita. La telefonata ricevuta lo ha lasciato senza parole: «Mi ha chiamato l'agente Josh Morgan e mi ha detto che stava con un giovane di nome Matthew Hegedus-Stewart. Poi mi fa: non ci crederai, ma Gesù Bambino è seduto accanto a me in questo momento. È la mia nuova recluta».
In una fredda notte di dicembre del 2000, tre giorni prima di Natale, un neonato è stato abbandonato in una scatola di cartone nel corridoio di un condominio a South Bend, Indiana. Avvolto soltanto tra delle coperte e una camicia di flanella, la sua vita iniziava con un gesto tanto disperato che avrebbe potuto compromettere la sua intera esistenza. Allertato da alcuni ragazzi, il primo a intervenire è stato il tenente di polizia Gene Eyster. Il piccolo fu portato subito in ospedale, dove il poliziotto gli regalò un orsacchiotto, un gesto di conforto in una situazione così difficile. Eyster lo ha soprannominato "Gesù Bambino", una scelta dettata dalla vicinanza al Natale e dalla suggestiva immagine del bambino lasciato in una scatola che ricordava la mangiatoia di Betlemme. Dopo essere stato affidato a una famiglia adottiva amorevole, il piccolo è cresciuto senza conoscere molte delle circostanze straordinarie del suo ritrovamento. Nel frattempo gli anni sono trascorsi e il tenente Eyster è andato in pensione nel 2019, portando con sé il ricordo di quella notte e la curiosità per il destino di quel bambino.Dopo 23 anni, il destino ha riunito i due in un modo che nessuno avrebbe potuto prevedere. Un giorno, Eyster ha ricevuto una chiamata dall'ex collega Josh Morgan che lo ha lasciato senza parole. Ha scoperto, infatti, che Gesù Bambino, ora identificato come Matthew Hegedus-Stewart, non solo è vivo e in salute, ma sta lavorando come agente di polizia nello stesso quartiere in cui è stato ritrovato. Questa rivelazione è avvenuta dopo che Hegedus-Stewart e Morgan erano intervenuti in una chiamata nella stessa zona degli appartamenti dove Matthew era stato abbandonato. Matthew ha raccontato la sua storia personale al collega che quindi è riuscito a ricostruire tutto. C'è poi stato un toccante incontro tra Hegedus-Stewart e Eyster, reso ancora più emozionante dal fatto che l'ex poliziotto aveva recentemente perso suo figlio Nicholas. Vedere in Matthew certi comportamenti che gli ricordavano il “suo ragazzo” ha reso la situazione estremamente suggestiva



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Produttrice di contenuti per adulti scopre che il suo ex professore è diventato uno dei suoi follower 

La produttrice di contenuti per adulti Alicia Davis ha rivelato che il suo ex insegnante delle
scuole superiori è diventato un sottoscrittore del suo profilo, cosa che l’ha fatta sentire a disagio nel venire a saperlo.
Alicia, 31 anni, un tempo lavorava come agente penitenziaria in Australia, ma ha deciso di abbandonare la sua carriera per avere più tempo libero e libertà finanziaria. Tuttavia, questa decisione ha portato con sé sfide inaspettate, come trovare il suo ex insegnante tra i sottoscrittori dei suoi contenuti online.


In un’intervista al Daily Star, Alicia ha detto di non aver inizialmente creduto quando il suo ex insegnante le ha inviato un messaggio, affermando di essere chi era, ma dopo che ha confermato il nome della sua vecchia scuola, ha capito che era vero.
“Ho scoperto che era lì da più di un anno e aveva davvero speso soldi per acquistare contenuti. Mi sono sentita un po’ a disagio sapendo che una volta ero stata la sua studentessa e ora sta guardando i miei video provocatori. È un po’ sbagliato, vero?! […] Momenti come questi sicuramente ti fanno ricordare che letteralmente chiunque può seguirti.”
Alicia ha anche menzionato che, anche se ritiene sia ‘moralmente sbagliato’, l’insegnante non ha mai cercato di avere conversazioni più intime con lei, limitandosi a essere un osservatore.
Inoltre, Davis riconosce che la natura del suo lavoro comporta un certo livello di esposizione, ma sottolinea l’importanza di mantenere la propria privacy e sicurezza e condividere solo informazioni che la mettano a proprio agio. Questo contenuto è stato creato con l’assistenza dell’IA e revisionato dal team editoriale.

Burioni contro Susanna Tamaro


Per capire la modalità di “dialogo” propria di questi tempi e dei social, basta leggere la reazione di Roberto Burioni ad un articolo di Susanna Tamaro,che criticava la gestione del Covid. Burioni, come accade spesso in questo genere di avvenimenti, non risponde su nessun punto sollevato dalla Tamaro, semplicemente la critica e si chiede come mai il Corriere l'abbia ospitata. Assenza di dialogo, cancellazione. È morta la dialettica e senza dialettica il pensiero muore.

La fine di TikTok?

E così torna nell'aria la chiusura di Tik Tok in molti paesi. Dopo India e Stati Uniti anche l'Unione Europea sembra andare in questa direzione.  «Per capirne la semplice motivazione, secondo  zla  rassegna  de  ILGIORNALE , basterebbe andare in un'università americana, dove migliaia studenti manifestano contro una guerra che non conoscono, per un'opinione che si sono fatti semplicemente “scrollando” i video di TikTok.»Ora  è   Vero   che Sono armi potenti, questi social network, e chi li controlla ha un potere davvero grande, ma ridurre  le  massiccie  manfestazioni Usa    (e  non solo )    ai social  e  alla  scarsa  conoscenza  ,  mi sembra  fazioso    ed riduttivo  



L'intelligenza artificiale non dominerà il mondo

Da quando è esploso il fenomeno della cosiddetta intelligenza artificiale tutti sembrano volerne parlare. Imprenditori, teologi, influencer sembrano diventati di botto massimi esperti della materia. E nella cornice di un mondo occidentale in autodistruzione fa molto radical chic dire con sicurezza che l'intelligenza artificiale distruggerà il mondo. Il filosofo americano Barry Smith sembra zittire tutti con un'osservazione alquanto semplice: la complessità del sistema neurologico umano formatosi nel corso dell’evoluzione è impossibile da replicare. Quindi almeno per  ora    ,   visto   il  continuo  sviluppo  tecnologico  e scientifico ,   stiamo tranquilli e magari smettiamo di chiamarla “intelligenza”.

Un mondo a testa in giù

Ma di artificiale resta la modalità binaria che ci hanno installato nel cervello. In un mondo in bianco e nero è facile arrivare alla conclusione che il diverso vada semplicemente cancellato. È un po' l'atteggiamento più comune nelle manifestazioni che vediamo oggi nelle piazze: zittire l'avversario, fare in modo che non esista. Fino ad associarlo a dinamiche di morte e sparizione. Forse  secondo    i giornaloni filo meloniani  non era il caso del post di Michele Riondino con La Russa a testa in giù, che ha suscitato tante polemiche. O forse sì. Ma chiunque abbia a cuore la democrazia e la pace non può contribuire alla polarizzazione che viene da Oltreoceano perchè <<  gli Itliani sono per la tirannide  , ma temperata dal tirranicidio >> (   CapoCrazia di Michele Ainis -La  nave di Tesseo  ) 



Brava, Barbara Alberti

Chi sembra aver capito l'inganno della nuova ideologia che si è impadronita di tutte le altre è Barbara Alberti. Intervistata recentemente da Gente sul suo libro “Tremate, tremate, le streghe son tornate”, ha criticato da femminista le derive femministe e parlando della moda di correggere il linguaggio ha colto nel segno:

"BASTA CON IL LINGUAGGIO INCLUSIVO, E’ RIPUGNANTE. TORNIAMO A USARE LA PAROLA “NEGRO” - BARBARA ALBERTI ON FIRE A “GENTE”: “NON SOPPORTO QUESTA MODA DI CORREGGERE IL LINGUAGGIO: MA CORREGGERLO DA COSA? DALLA CONDIZIONE UMANA? PENSATE  ALLA DIVINA COMMEDIA TRADOTTA IN SCHWA 'NEL MEZZU DEL CAMMINU...', RIDICOLO" – "IL METOO? IL MOVIMENTO HA APERTO UN DIBATTITO POSITIVO, MA POI È DIVENTATO BIGOTTO. ESISTE UNA RESPONSABILITÀ ANCHE IN CHI ACCETTA IL RICATTO. COSA AVREBBERO DOVUTO FARE QUESTE ATTRICI? RIBELLARSI, RIDERE IN FACCIA AI PRODUTTORI, SCEGLIERE LA DIGNITÀ E NON LA CARRIERA"

 La vita è imperfetta, è

divisiva, a tratti ripugnante, non la si può edulcorare, ed è questo, anche, il suo bello


Profumo di Fassino

Se Piero Fassino ha effettivamente rubato del costoso profumo all'aeroporto oppure no lo stabiliranno le autorità giudiziarie competenti, che sono state chiamate in causa. Se esistesse un video del fattaccio, sui social diventerebbe il più virale di sempre e aprirebbe un nuovo capitolo della storia dei meme. Ma in questa tragicomica vicenda c'è qualcosa che non quadra: davvero qualcuno si meraviglia ancora della notizia, vera o presunta, di un politico che ruba ?




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