12.12.07

Presepe virtuale, III- IV- V tavola

Sogno di donna                         Brutt suenn' di Mimin'


Per tutta la notte donna Mina ha sognato, si è sentita tanto male alla testa; alle prime luci del giorno ancora  male, si chiedeva come mai quel brutto sogno le aveva lasciato questo grande dolore al petto e alla testa. Decise di andare in giardino, per vedere se quello stato di confusione con l'aria fresca passasse, si affacciò  e il bianco roseto era sparito, e al suo posto, la donna  vedeva una grotta abbandonata, con tanti gradini. Nel suo sogno aveva anche visto un'altro altare, con un'immagine di un bellissimo bambino. La povera Mina, pensava di essere impazzita, cercava il suo bianco roseto, ma l'immagine della grotta era sempre lì, e non si spiegava, come un brutto sogno, possa diventare e trasformarsi in realtà. Franca bassi

                                    soldati a città bianca
         Surdat' a Sctun' ca trimend' Cegghjie

Tre soldati, si fermano sulla collina al fianco  della città bianca. Marco è molto stanco, si siede su una pietra, e l'amico lo prende in giro, per la grande mangiata del giorno prima, ma lui si giustifica, che non è colpa del vino e del mangiare; la notte,  nel suo sogno  saliva e scendeva dei gradini alti di pietra.  Al suo  parziale racconto, l' amico le chiese; a chi corresse  appresso, sicuramente a una bella donna.  No, Attilio un sogno strano precisò Marco:  " Mi trovavo in una grotta buia sotto terra, con tanti scalini,  nel muro c'era un' immagine di una donna con un bambino, quando  mi giravo, l' immagine spariva".  Attilio le disse: "Ma è solo un sogno, Marco alzati, lo vedi che la nebbia sta arrivando e qui non siamo ancora a Celio, su andiamo, dobbiamo ancora contare  le anfore dell'olio e farle portare al porto, tra qualche giorno arriverà la nave per portarle a Roma" I tre soldati ripresero la strada verso Celio. Franca Bassi

pastori
                   Li ualan' ca ripos'n  a  l'Egitt'


Samuele, il più piccolo dei pastori si scaldava al fuoco, sua sorella Marta si era addormentata per la stanchezza.  Il freddo ancora  non si era affacciato, ma appena il sole si nasconedeva dietro il deserto, bisognava stringersi per non patire; le pecore riunite una addosso all'altra in attesa del nuovo giorno. Il padre di Samuele preoccupato del sogno della piccola Marta; non le era piaciuto il racconto, e stava ancora parlando, con gli anziani del gruppo sul possibile significato.
-Samuele?
- Dite padre
-In questi giorni, stai vicino a tua sorella e fatti raccontare tutto quello che sogna.
Il piccolo Samuele, in silenzio sotto il suo telo tessuto con lana e peli di capra, ripensava alla parole del padre, il perchè a tanto interesse, per i sogni di Marta.   La mattina il sole si era appena levato, la piccola Marta si alza di scatto, e suo fratello la segue al pozzo.
-Marta, Marta aspettami, vengo con te?
-Torna a dormire, fa ancora freddo, devo prendere l'acqua per fare un thè, così quando nostro padre si sveglia è già pronto.
-Hai sognato?
-Si, perhè?
-Mi racconti il tuo sogno?
-Vieni con me al pozzo.
-Raccontami ?
-Il sogno è lo stesso, sono tanti giorni  che nel sogno, vedo una caverna buia, buia e tanti uomini vestiti  con dei mantelli scuri tutti in fila, portano  dei sandali,  una lume in mano, poi si fermano davanti a un'altare di pietra, si inginocchiano,  ma la cosa strana,  che il volto  deglio uomini  non c'è, poi  sulla parete  vedo un dipinto a colori  di una donna e un bambino,  poi viene una fanciulla  con delle rose bianche e quando le depone sull'altare il dipinto sparisce.
-E cosa c'è di strano in questo sogno?
-Io penso, che  è strano perchè non vedo il volto degli uomini, e perchè il dipinto sparisce, poi ci sono tante scale e io faccio tanta fatica a salirle, io non riconosco il posto, sembra tanto lontano, poi quando sto tornando a casa ho una rosa rossa e ha delle spine lunghe mi ferisco la rosa cade in terra  e le mie  mani sono tutte insanguinate, io mi trovo su una  piccola barca, intorno un mare azzurro, azzurro poi un'onda la riempe d' acqua, non vedo più nulla, mi sveglio e sono qui. Franca Bassi
 

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