Il luogo di riferimento non è esclusivamente la Chiesa. Anche se il collegamento è immediato, i cardinali come “principi della Chiesa” fanno parte, insieme a vescovi e monsignori, di quella corte dove il papa è il sovrano. “Cardinale e cortigiane” è un libro che, come recita il sottotitolo, narra di storie libertine di principi della Chiesa e donne affascinanti: vescovi gaudenti, prostitute e nobildonne spudorate, tra intrighi politici, traffici commerciali e avventure galanti.
Le vicende raccolte e raccontate da Claudio Rendina, storiografo e romanista, si dipanano in oltre cinque secoli di storia. E rispecchiano il legame stretto tra politica e dissolutezza.
I cardinali sono nati nel Medio Evo, subentrando, come autentici “principi della Chiesa”, ai vescovi nella funzione collegiale del governo e dell’elezione pontificia. Classificati nei tre ordini di vescovi, preti e diaconi, costituiscono un baluardo intorno alla persona del papa, raggiungendo il suo vertice di classe emergente a metà del ‘400. Sono veri e propri signori feudali, con una loro corte, spesso indipendenti dall’autorità pontificia. Cardinali quindi come uomini di corte, come tali ammessi presso gli altri sovrani, in veste di nunzi apostolici e perfino di ministri.
Se avere la porpora con un incarico a Roma significa spesso il controllo su gran parte del potere pontificio, appendere il cappello ovvero il galero a Madrid, Parigi o Londra significa avere voce nelle decisioni di governo di grandi Stati europei. Il cardinale Thomas Wolsey, quando cadde in disgrazia dopo aver guidato come lord cancelliere la politica inglese per quindici anni ebbe a dire: “Se avessi messo al servizio di Dio la metà dello zelo messo al servizio del mio re, il DSignore non mi avrebbe abbandonato alla mia età, nudo davanti ai miei nemici”.
Le cortigiane sono le favorite del sovrano, ovvero amanti di nobili laici ed ecclesiastici, trai quali appunto i cardinali. Nelle regge e nelle splendide dimore private dei protagonisti, rivivono avventure galanti, ma anche complotti e mercimoni che mettono a nudo l’esistenza di vescovi e diaconi gaudenti, donnaioli e omosessuali a fronte di donne affascinanti votate a un’esistenza libertina.
Un variegato mondo di vizi si snoda tra il Quattrocento e i nostri giorni, dalle prestazioni lussuriose di Imperia e Veronica Franco agli assassinii e alle cospirazioni dei cardinali Borgia e del camorrista Carlo Carafa, dai traffici commerciali di Pietro Aldobrandini e Scipione Borghese alle trame politiche di Richelieu, Mazzarino e tayllerand; e ancora fino agli intrighi di Donna Olimpia Maidalchini e Madame de Pompadour, a quelli della contessa di Castiglione e dei cardinali dell’Opus Dei.
Le vicende raccolte e raccontate da Claudio Rendina, storiografo e romanista, si dipanano in oltre cinque secoli di storia. E rispecchiano il legame stretto tra politica e dissolutezza.
I cardinali sono nati nel Medio Evo, subentrando, come autentici “principi della Chiesa”, ai vescovi nella funzione collegiale del governo e dell’elezione pontificia. Classificati nei tre ordini di vescovi, preti e diaconi, costituiscono un baluardo intorno alla persona del papa, raggiungendo il suo vertice di classe emergente a metà del ‘400. Sono veri e propri signori feudali, con una loro corte, spesso indipendenti dall’autorità pontificia. Cardinali quindi come uomini di corte, come tali ammessi presso gli altri sovrani, in veste di nunzi apostolici e perfino di ministri.
Se avere la porpora con un incarico a Roma significa spesso il controllo su gran parte del potere pontificio, appendere il cappello ovvero il galero a Madrid, Parigi o Londra significa avere voce nelle decisioni di governo di grandi Stati europei. Il cardinale Thomas Wolsey, quando cadde in disgrazia dopo aver guidato come lord cancelliere la politica inglese per quindici anni ebbe a dire: “Se avessi messo al servizio di Dio la metà dello zelo messo al servizio del mio re, il DSignore non mi avrebbe abbandonato alla mia età, nudo davanti ai miei nemici”.
Le cortigiane sono le favorite del sovrano, ovvero amanti di nobili laici ed ecclesiastici, trai quali appunto i cardinali. Nelle regge e nelle splendide dimore private dei protagonisti, rivivono avventure galanti, ma anche complotti e mercimoni che mettono a nudo l’esistenza di vescovi e diaconi gaudenti, donnaioli e omosessuali a fronte di donne affascinanti votate a un’esistenza libertina.
Un variegato mondo di vizi si snoda tra il Quattrocento e i nostri giorni, dalle prestazioni lussuriose di Imperia e Veronica Franco agli assassinii e alle cospirazioni dei cardinali Borgia e del camorrista Carlo Carafa, dai traffici commerciali di Pietro Aldobrandini e Scipione Borghese alle trame politiche di Richelieu, Mazzarino e tayllerand; e ancora fino agli intrighi di Donna Olimpia Maidalchini e Madame de Pompadour, a quelli della contessa di Castiglione e dei cardinali dell’Opus Dei.
(Pi. Ricc.)
Preso da internet
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