25.2.08

Senza titolo 248



Nomi di prestigio per il Popolo delle Libertà

di Gennaro Carotenuto


Confesso, so bene che è una colpa, di non aver mai visto il Grande Fratello.


Quindi ho dovuto fare una ricerchina online per sapere chi sia Angela Sozio, una ragazza dai capelli rossi, protagonista del Grande Fratello, che durante la trasmissione faceva le capriole nuda in un idromassaggio e poi si fece fotografare sulle ginocchia di Silvio Berlusconi in una villa in Sardegna.


Confesso di aver faticato a trovare una foto vestita della ragazza, ma mi dicono che è in pool position per diventare parlamentare.


Inoltre avrà un collegio sicuro per il Popolo delle Libertà tale Katia Noventa, che Fiorello ricorda essere stata sua valletta in una trasmissione televisiva.


Invece, purtroppo, non potrà accettare la candidatura la soubrette Aida Yespica. Non è cittadina italiana, anche se Berlusconi vorrebbe tanto concedergliela per particolari servigi resi alla nazione.


Così, quell’aula sorda e grigia, si rallegrerà, trasformandosi nel bordello di Silvio.


Avranno come passare il tempo visto che a loro si aggiunge Deborah Bergamini. E chi è, di grazia? E’ quella dirigente RAI che si scoprì che facesse il palinsesto solo dopo essersi consultata con Mediaset, formalmente la concorrenza.


Ma la chicca è un signore dabbene, Renato Farina, alias Agente Betulla. Cerchiamo di ricordare. Ciellino (Comunione e liberazione) e formigoniano di ferro, devotissimo (a dio e a Silvio) ex vicedirettore di Libero, ha patteggiato una condanna a sei mesi per favoreggiamento in sequestro di persona. Pena poi commutata in 6.800 Euro di multa dopo aver ricevuto dal mitico Pio Pompa un compenso di 30.000 Euro per partecipare al sequestro.


Farina era, e fu dimostrato processualmente, a libro paga di Sismi e CIA e perciò confezionava balle per manipolare l’opinione pubblica. Per questi peccatucci l’Agente Betulla fu radiato da quei trinariciuti dell’Ordine dei giornalisti. Adesso Berlusconi, questo fior di galantuomo, lo vuole deputato.


Fine impero.


fonte: Giornalismo partecipativo



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