Prima dell'inizio del post d'oggi Troverete quegli approfondimenti che mettono a fine post , qui ho deciso di metterli all'inizio post in quanto davanti a fatti simili e in vista di giornate celebrative di solito sono le cose che si leggono per prima , sulla differenza di come nei lager ci finirono cosa che l'autore ( o gli autori ) di tale infamia e vergogna ignora , anche non ebrei ma politici , omosessuali , ecc
di cosa stiamo parlando
Mondovì, scrivono "Qui c'è un ebreo" sulla porta del figlio di una deportata
L'uomo aveva ricordato su un giornale locale la madre, Lidia Beccaria Rolfi, che era stata imprigionata a Ravensbruck come politica. Il figlio: "Si è creato un clima e questi sono gli effetti". La ministra Azzolina: "Sono turbata, si è passato il limite".
Ora dopo questa pippa iniziamo il post vero e proprio
Come ho già detto nel titolo di questo post m ed ripetuto ( l'ultima qualche post fa ) sarà una giornata rompi e puli coscienza e quindi davanti a fatti come quello successo recentemente Mondovì non si ripetano e non siano considerati solo dei gesti isolati di deficienti che lo fanno per noia ed emulazione bisogna parlarne ed scriverne sempre non solo a date fisse ed evitare la retorica e di concentrarsi come non solo il 27 gennaio o quando si tratta appunto d'anniversari come quello di 2 anni fa in cui si celebravano gli 80 anni delle leggi razziali - SIC - italiane , ma tutti i giorni .
cercare di (almeno minimizzare a farlo o creare degli argini \ sacche di resistenze contro culturali ) liberarci di quell'onda nera appiccicosa che prima pur nella continuità tra repubblica e regime fascista -- ne ho parlato precedentemente qui e qui , teneva a freno e si riusciva a combatterla . Ma adesso
E' cominciato il silenzio ai bordi della Milano da bere
tra i padri di famiglia coi loro bot e le loro mercedes
timorati di Dio e delle tasse, elettori di Craxi e dei suoi
spaventati di perdere tutto se qualcuno li avesse sorpresi
E' continuato a Pontida in un grido di rabbia e paura
di geometri con lo spadone, di dentisti con l'armatura
decisi a difendere il Patrol e la villetta sulla tangenziale
le nigeriane sui viali e la loro evasione fiscale
Hey-oh stanno arrivando armati di spranghe e luoghi comuni
non lasceranno che niente cambi, c'è un giro di vite in arrivo
Eh-oh attento alle spalle a dove e con chi vai in giro la sera
a quello che dici ai sogni che fai
c'è un giro di vite in arrivo
E adesso è come un'onda, un'onda nera e appiccicosa
che cola dalle TV e dai settimanali rosa
che uccide i nostri pensieri, che ci droga di calcio e sesso
e intanto chi tira le fila insabbia e corrompe e non ha mai smesso [... ]
ed ha travolto ed ormai è entrata dentro di noi avvolgendoci completamente ( salvo quelle poche persone che hanno anticorpi ) basta vedere come neppure la moderazione dei commenti nelle pagine web dei quotidiani ed settimanali riesca a d essere efficace ed inesistente sui social dove l’antisemitismo su Twitter è aumentato in maniera costante negli ultimi quattro anni, passando dallo 0,5% registrato nel 2015, al 2,2% nel 2016, al 3,8% nel 2018, fino agli ultimi dati. Altro dato rilevante, rispetto ai dati raccolti negli ultimi anni se confrontati con quelli del 2019, è la diffusione geografica dell’antisemitismo su Twitter, poiché in precedenza si registrava una decisa localizzazione di tweet intolleranti nella zona di Roma e dell’alto Lazio, mentre l’esposizione mediatica di Liliana Segre ha dato la stura all'antisemitismo un po’ in tutta Italia, ma soprattutto in Lombardia, Liguria, Piemonte. L’antisemitismo non ha scusanti, ma se qualcuno si illudeva fosse il prodotto ha fondato ( ed continua a fondarne altre ) la sua prima sezione la prima del Sud d'italia E si diffonde con violenza inaudita: cresce infatti non soltanto il numero, ma anche il livello di aggressività delle offese contro gli ebrei, un dato, questo, purtroppo in linea con l’andamento generale dei discorsi d’odio su Twitter. Sopratutto detti dall'ignoranza
in quanto << (....) Non sa, quella stolta e vergognosa mano, che Lidia anzi Rossana venne catturata perché qualcuno tradì, e torturata dai fascisti della Guardia nazionale repubblicana il 13 marzo 1944 per un giorno e una notte interi, ma lei zitta, e che venne portata davanti a un finto plotone d'esecuzione, e lei ancora zitta, e poi consegnata alla Gestapo e condotta a Ravensbruck e internata il 26 giugno per quasi un anno in quel campo di sole donne, 102 mila ne arrivarono, 92 mila morirono. "Mamma pesava trentadue chili quando venne liberata dai russi. Una larva, ma viva. Era molto malandata e dovettero operarla all'anca, le protesi a quel tempo non esistevano: la ingessarono per sette mesi dal seno ai piedi". Era la matricola 44140, la sua eterna scritta blu.
Non sa, la vigliacca mano che si è mossa l'altra notte, che Rossana ridiventata Lidia tornò e fu sola, e non venne ascoltata, e fu a stento creduta, e provò la vergogna del superstite, la stessa di Primo Levi che le era amico e ogni tanto la domenica scendeva questo fondovalle per stare un po' con lei, e respirare ancora l'aria del campo con qualcuno che potesse capire. "Gli ex deportati, diceva mamma, non sono mai ex. E quando tornarono compresero di valere molto meno dei reduci combattenti, degli armati, erano come persone minori". Ma la solitudine e la sofferenza morale spinsero Lidia, ormai di nuovo Lidia per sempre, a raccontare. E fu lei la prima in Italia a dire l'indicibile delle donne in lager, con libri che resteranno: Le donne di Ravensbruck, L'esile filo della memoria, Il futuro spezzato. Fermiamoci un attimo a considerare anche solo i titoli, e si spalancherà l'abisso. ( .... repubblica 25\1\2020 ) . Potrei continuare all'infinito con questa mia filippica ma non basta quanto si sta già iniziando e si continuerà fino alla fine del mese , visto che quelle che era nata come giornata della memoria diventa nel bene e nel male ( una giornata rompi ) ma è maglio limitarmi piuttosto che annoiare .
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