di cosa stiamo parlando
Condannato a 7 anni l'uomo che travolse Davide Marasco. La mamma: “Lotterò per fermare queste morti”
Davide Marasco è morto a 31 anni lo scorso 27 maggio a Roma. Il ragazzo è stato travolto da un'automobile mentre era in sella al suo scooter e stava percorrendo via Casilina, quartiere di Torre Maura. La vettura, che procedeva contromano, lo prese in pieno. Oggi Naim Xhumari, che quel giorno guidava ubriaco, è stato condannato a 7 anni e 2 mesi per omicidio stradale al termine del rito abbreviato (e quindi ha beneficiato dello sconto di un terzo sulla pena). La procura aveva chiesto una condanna a cinque anni.
Da quanto afferma il legale della famiglia il giudice ha applicato la legge
e sembra che ci sia una forma di giustizia . Ma come si evince anche dall'intervista la madre fa capire che definire questa Sentenza giusta è un parolone
Infatti : << Per la morte di un figlio non c'è pena che tenga .....ma essere umiliati da un Pm .... che ricordo a tutti dovrebbe tutelare la vittima e aveva chiesto 5 anni è una vergogna .... istituzioni coinvolte. ... odio gli indifferenti! >>
Infatti : << Per la morte di un figlio non c'è pena che tenga .....ma essere umiliati da un Pm .... che ricordo a tutti dovrebbe tutelare la vittima e aveva chiesto 5 anni è una vergogna .... istituzioni coinvolte. ... odio gli indifferenti! >>
Come ho già detto del titolo tale sentenza è una specie di paradosso del nostro sistema giudiziario . Infatti come dice qui a BelvedereNews : << Attenzione
alle richieste di patteggiamento da parte degli imputati>> Marina Fontana, donna simbolo nella lotta per la sicurezza stradale, che
ha sottolineato, in un post pubblicato direttamente sul suo profilo
ufficiale come si rischi <>.
Riflessioni,
quelle della palermitana, meditate ed accorate: <>.
Sempre secondo l'articolo prima citato un
esempio pratico: “Mimmo Crisafulli fu ucciso a Catania da una macchina
che non aveva rispettato lo stop. Il Pm diede parere favorevole alla
richiesta di patteggiamento proposta dalla colpevole a 5 mesi e 10
giorni di reclusione, ritenendo che Mimmo Crisafulli andasse troppo
veloce e che, quindi, avesse delle colpe importanti nell'incidente dove
ha perso la vita. Il problema sussiste proprio nell'individuazione di
quelle colpe. Nel caso di Mimmo, fu solo la procura a convincersi di
questa tesi, senza alcun contraddittorio. Ne consegue che Mimmo fu
ritenuto colpevole della sua morte senza potersi difendere in quanto
deceduto. Ciò viola il principio di giusto processo e di difesa sancito
dalla nostra costituzione.
Il patteggiamento con il concorso di
colpa di chi non può difendersi è profondamente incostituzionale, ne
sono convinto. La nostra associazione ha presentato un ricorso alla
suprema corte proprio nel caso di Crisafulli, cercando di evidenziare
questo aspetto molto importante. Il ricorso al patteggiamento svilisce,
di fatto, il processo penale. In passato questo istituto giuridico è
stato abusato al punto tale che è nata la necessità della legge
sull'omicidio stradale. Io posso capire che la giustizia sia ingolfata
da una montagna di procedimenti e che sia di interesse comune smaltirne
una parte velocemente, tuttavia, quando si tratta di dare colpe a chi
non può difendersi senza un regolare processo, varchiamo la soglia
dell’inaccettabilità”.
Un abuso ed un uso eccessivo . E' vero che alcuni incidenti , ma una piccolissima parte sono dovuto al concorso di colpa di pedoni ma la maggior parte è colpa delle incoscienze e di pessimi comportamenti alla guida come il guidare ubriachi o sotto effetto droghe .
Ma quello più scandaloso e che indigna di più è il rito abbreviato arma a doppio taglio che a andrebbe : limitato l'uso e usato ( se non addirittura proibito ) in casi eccezionali , visto che certiazzeccagarbugli legali non hanno scrupolo nell'usarlo spregiudicatamente come casi come questo e nei femminicidi .Il rito abbreviato come il patteggiamento dovrebbero essere esclusi per il reato di omicidio stradale , come accade per altri reati . Le pene aumentate in maniera tale che quando ci si mette in guida si usa un po di piu il cervello.
Speriamo che , come sembra di capire dalle parole della madre ( vedere video sopra ) , la famiglia di Davide dovesse fare ricorso , trovi un giudice illuminato \ di buon senso che non accetti la proposta della difesa di usare tale tecnica giuridica che porta ad una riduzione della pena da scontare per il reo ed ad ulteriore dolore per i familiari della vittima
concludo segnalando questa iniziativa
Ma quello più scandaloso e che indigna di più è il rito abbreviato arma a doppio taglio che a andrebbe : limitato l'uso e usato ( se non addirittura proibito ) in casi eccezionali , visto che certi
Speriamo che , come sembra di capire dalle parole della madre ( vedere video sopra ) , la famiglia di Davide dovesse fare ricorso , trovi un giudice illuminato \ di buon senso che non accetti la proposta della difesa di usare tale tecnica giuridica che porta ad una riduzione della pena da scontare per il reo ed ad ulteriore dolore per i familiari della vittima
concludo segnalando questa iniziativa
“Rispettiamocinstrada”, manifestazione al Colosseo domenica 23 febbraio 2020
La manifestazione per la sicurezza stradale di domenica 23 febbraio 2020 a Roma si avvicina e il comitato promotore è al lavoro per definire i diversi aspetti dell’evento. Nella riunione di martedì 14 gennaio è stato scelto il nome della giornata – “Rispettiamocinstrada” – che sarà veicolato sui social con l’hashtag #Rispettiamocinstrada: un’espressione che sintetizza la richiesta di rispetto tra le diverse categorie di utenti della strada, perché proprio la mancanza di rispetto – delle regole, delle persone e della vita – produce situazioni di pericolo trasformando le vie e le piazze delle città in teatri della strage quotidiana dovuta principalmente a chi guida il mezzo più forte, l’automobile, che ha ormai saturato tutti gli spazi.
L’urgenza di scendere in piazza, anche alla luce delle cronache, è molto sentita in tante realtà associative che si occupano di sicurezza stradale e mobilità sostenibile e stanno continuando a dare la propria adesione all’iniziativa: la lettera-appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stata inviata nei giorni scorsi, preannunciando la manifestazione. Gli organizzatori si sono rivolti proprio al Capo dello Stato per cercare un’interlocuzione istituzionale al livello più alto, perché la sicurezza stradale è alla base della convivenza civile e l’Educazione Civica dovrebbe ripartire proprio da qui, dalla cultura del rispetto per tutti i cittadini utenti della strada, nessuno escluso, a cominciare dai più fragili: pedoni, ciclisti, bambini, anziani e disabili. Dalla moderazione del traffico, dal controllo capillare del rispetto della velocità sulle strade.
Come luogo è stato scelto il Colosseo, sia per il valore simbolico sia anche per la vicinanza della fermata della metropolitana visto che molte persone arriveranno da fuori Roma e potranno così raggiungere comodamente i Fori Imperiali. alle ore 11. Per domenica 23 febbraio 2020 a Roma è prevista anche l’iniziativa “Via Libera” con un anello ciclopedonale di circa 10 chilometri che passerà anche da lì e dunque anche l’afflusso delle bici e delle persone a piedi dovrebbe essere favorito.
Bikeitalia.it continuerà a seguire le fasi organizzative e a comunicare tutte le novità inerenti all’iniziativa che promuove e sostiene: Rispettiamocinstrada, ci vediamo domenica 23 febbraio 2020 alle ore 11 al Colosseo – Fori Imperiali.
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