il mio capodanno tra : Lo strano caso della Marcia di Radetzky de-nazificata in ritardo e tolo tolo l'ultimo film di checco zalone

Per me , forse perchè ho problemi d'udito , nonostante l'abbia ascoltata fin da piccolo , non c'è nessuna differenza tra le versioni di tale opera . qui sotto quella classica che viene suonata ogni anno

 fatta eccezione nel 2001 dove Il Maestro Harnoncourt propose, caso più unico che raro, la versione originale della celeberrima marcia di Strauss padre, senza le contaminazioni popolari che nel corso degli anni ha subito, seppure entusiasmanti.




 ma che da quel che ricordo non creò nessuno scandalo rispetto alla versione del 2020 .

Locandina italiana Tolo Tolo

Dopo il  pranzo  dell'anno nuovo   sono andato   con amici    a vedere  il  film Toto Tolo   di Checco Zalone  
A  caldo  condivido in parte la recensione    https://www.mymovies.it/film  Un film che tratta un importante tema attuale ma in modo   ibrido  tanto da   non riuscire  ad  in quadralo   in un genere un Film forzato alla commedia senza personalità, difficile collocarlo e non appaga l' aspettativa di humor tipica di Zalone . 
 Manca ,  ma secondo me  c'è basta  saperla  cercare     con il lanternino  come   il  pene di  fantozzi  l' humor x il taglio " comico" tipico di Zalone , sembra essere incastrato in un ' impronta di commedia leggera forzatamente. Il film inoltre non appaga l aspettativa della sua presentazione  e della   pubblicità    vedi il video della    canzone  immigrato  . dialoghi mediocri per  la   maggior  parte  dei casi   ,ma  passando  passare  in secondo piano  per  l'ottima  interpretazione di Zalone ma la sceneggiatura e ' piuttosto elementare . Manca  insomma   una  sceneggiatura    robusta ed  efficace . Infatti bisogna  tenere presente  che   Checco Zalone, al secolo Luca Medici, questa volta non è solo interprete e coautore della sceneggiatura (insieme a Paolo Virzì, abbandonato il sodalizio con Gennaro Nunziante) ma anche regista, e si vede, perché la sua direzione è pirotecnica e schizzata come la sua vis comica, sempre pronta ad aprire mille finestre all'interno di un discorso continuamente interrotto.

A freddo 
ce n'è per tutti  a  limite  \  sul filo del rasoio   del cerchiobottismo  e  del politicamente  corretto : politici incapaci dalle vertiginose carriere, migranti innamorati delle griffe (di pessima resa qualitativa), nostalgici mussoliniani (perché "il fascismo ce l'abbiamo tutti dentro, pronto a riemergere, come la candida") e buonisti favorevoli alla "contaminazione" etnica ed  all'accoglienza  acritica  . Nella sua rappresentazione a tutto tondo dell'italiano medio e dei suoi difetti ricorrenti, Checco fugge da un Paese "che ci perseguita", invitando l'immediata identificazione del pubblico. Lo stesso pubblico sarà poi messo di fronte alle proprie meschinità e ipocrisie, ai suoi pregiudizi ed egoismi, nonché alla banalità di certi slogan populisti e all'inettitudine della politica.
Un   film discreto  , anomalo   rispetto  ai  suoi precedenti  ,  un film poco adatto   a  chi   , come a  maggior  parte   delle ultime  generazioni  è  abituato   alla risata   facile  ed  immediata  senza   analisi    e riflessiva     ed   non a quella  invece  dove   sei obbligato    ad una  riflessione   e  a  chiederti    ma    cosa  mi  si vuole  dire   .   E  poi bisogna   considerare  il fatto   come    dico  in questo   discussione    sula  home  di Fb 


Riccardo Cinus Ha cavalcato il momento giusto per fare uscire questo film. La sceneggiatura non è forte, le battute divertenti comparivano ogni tanto. A me è sembrato un film che potesse sviluppare tutto meglio ma che, il tema del film non può essere edulcorato eccessivamente perché è un tema abbastanza finto
Giuseppe Scano Riccardo Cinus più che finto ipersfruttato ed è difficile trovare ideali originali e nuove . Ha avuto difficoltà anche Zalone a trovarne

E  tutto  ciò crea , dubbio  e  un po'  di delusione    fra  gli spettatori , come ho potuto  constatare  fra i miei amici alla  fine del film    
Infatti   è, stato   ,  non ricordo  dove   l'ho letto ,   un film complicato da girare, in queste terre bellissime e difficilissime, con una troupe di oltre 120 persone, migliaia di comparse; un film che, come Checco ci ha dimostrato in questi anni sa affrontare con la comicità temi importanti e metterci davanti agli occhi i piccoli e grandi vizi che tutti noi abbiamo.
 Zalone   poteva  fare  di  più   viste  le potenzialità   che ha   nello  scrivere  canzoni     ,ma  pazienza  il prossimo  sarà migliore  .  
Nel  complesso   ci si è passata  la serata     e  si  è  usciti dalla  consueta  routine della giornata     del primo dell'anno    con un film gradevole . Voto  6- 

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