mantenere il libero arbitrio e il saper scegliere da che parte stare a tempio del covid 19

Inizialmente avevo deciso di  non schierarmi   né  con l'uno  né  con l'altro


L'immagine può contenere: testo


L'immagine può contenere: il seguente testo "WELCOME TO SCIENCE HELL, PROFESSOR. PROFES SSOR THIS IS TONY, He ONCE SAW SOMETHING ON ON THE INTERNET ABOUT YOUR FIELD OF EXPERTISE AND IS GOING TO SPEND ETERNITY LECTURING YOU ON IT. 1."


 perchè   come    commento  qui  sotto  preso  insieme   alla prima immagine  da  un post  del  gruppo  facebookiano  di  BiologiPerLaScienza/ 


Costantino Sarno Ma personalmente non mi fiderei né di Alberto né di Marco...qui non si parla di religione per la quale dobbiamo avere fede in qualcuno,qui occorre esercitare la propria capacità di ragionare e allo stesso tempo di informarci in maniera trasversale..la fede nella cosidetta scienza o pseudo tale non é che il rovescio della medaglia della fede nelle religioni....é cambiato solo l'oggetto di fede ,ma non il modus.

sopratutto per  il  fatto   riportato dalla mia amica  compagna  di    strada 

Vorrei semplicemente evidenziare che loro, i medici , gli scienziati ecc. , in questo periodo difficile ci hanno detto di tutto e il contrario di tutto.
I politici hanno appoggiato gli scienziati più comodi alla loro posizione.
Per fortuna che la visione del medico “ sarcerdotale “ è venuta meno e che ognuno di noi si ponga almeno dei dubbi , visto che voi , medici e scienziati non ne avete , ma siete gli uni contrari agli altri.
Ci avete spaventato , terrorizzato, dicendoci che la 2 ondata cov19 , secondo i più illustri , sarebbe stata più virulenta, per poi sostenere che il virus ora non è più pericoloso.
Per quanto mi riguarda ho già attraversato queste “ scaramucce” tra specialisti e ne sono uscita indenne ragionando e usando il buon senso .
Auguro a tutti “ gli ignoranti “ in materia di fare come me.


ma poi  leggendo  su repubblica  del 1\6\20209 
Essere umili aumenta la libertà
di Enzo Bianchi
Se vogliamo vivere una vita umana degna di questo nome, ogni giorno dobbiamo trovare tempo per riflettere, per assumere interiormente le esperienze che viviamo. In questo cammino alla scoperta di ciò che abita il nostro cuore, non si deve avere paura di scoprire in sé lati enigmatici, limiti e fragilità sul piano affettivo, morale, psicologico… Tutto questo, insieme alle ricchezze e ai doni che ci sono propri, fa parte dell’eredità umana ricevuta da ciascuno di noi.
Le debolezze, gli enigmi, le ferite che ci abitano, non sono ostacoli a un’esistenza felice, ma spesso nel corso degli anni si rivelano una grande ricchezza. Ci aiutano a entrare in relazione con gli altri e a conoscerli; ci aiutano a essere umili, cioè ad aderire all’humus, alla terra, assumendo con realismo la nostra verità intima e la nostra povertà fondamentale.
Questo sforzo di consapevolezza ha uno scopo: l’acquisizione della libertà. E l’esercizio della libertà implica la capacità di assumere scelte che siano pienamente nostre, al momento opportuno. Occorre però sgomberare il campo da un equivoco: nel processo di scelta la nostra libertà non è mai totale. Su ognuno di noi, infatti, influiscono forze complesse e diverse: la famiglia, l’ambiente, la cultura, ecc. Possiamo però parlare di una libertà di azione, di scelta, che compete a ciascuno e che esprime il suo grado di soggettività. E la libertà non coincide sempre con ciò che sembra più facile o immediato: l’animale è se stesso seguendo l’istinto; l’essere umano, invece, è chiamato a un compito di umanizzazione.
Ancora, le scelte non si possono lasciare ad altri, ma non possono nemmeno essere prese sotto l’impulso emotivo passeggero. Esse richiedono l’esercizio della riflessione e del discernimento, plasmati dalla libertà: solo così possiamo evitare il rischio di restare eterni indecisi, in balia degli eventi. Certo, scegliere è doloroso: de-cidere (alla lettera, "tagliare") presuppone dei "no", richiede di lasciare da parte alcune possibilità, di riconoscere che non "tutto" è alla nostra portata. Quando però si prende una decisione per la propria vita, non lo si fa pensando ai tanti "no" che essa comporta, ma al "sì" che ci spinge a privilegiare una cosa rispetto ad altre.
In ogni caso, giunge sempre un’ora in cui si deve scegliere, e le spinte della vita sono tali che non ci si può sottrarre: anche non scegliere e accettare passivamente una situazione è di fatto una scelta. Ma se la scelta è fatta con intelligenza e amore, allora è molto più ciò che si guadagna rispetto a ciò cui si rinuncia.
Fatta la scelta, infine, occorre assumerla e perseguirla con lucidità e fedeltà. In qualche misura, occorre rinnovare la scelta di fronte alle difficoltà e alle tentazioni di lasciar perdere o smentire la scelta stessa. Bisogna avere il coraggio di dire: «Ho scelto di conseguire questa priorità, e a ciò dedico tutto me stesso». Solo così nascono responsabilità e capacità di costruire una vita come storia d’amore e opera d’arte.



ho deciso   di   schierarmi  con i #iostoconalberto  ovviamente mantenendo il mio spirito critico  ed  il buon senso  usando  #marco  ,  tutti i canali(  ufficiali    e  non ufficiali  )   ma  scremando  le  informazioni  ed  usando:  l'umiltà (  vedi articolo di Bianchi  ) ed  il  buon senso   insieme al  metodo  scientifico , senza prendere  per    verità  finché     viene  dimostrato  o smentito   quella cosa 

per approfondire 
https://www.galluranews.org/perche-la-scienza-e-divisa-chi-ha-ragione/



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