La seconda vita del "vino del contadino": ora anche quello sfuso è di qualità



mi sa che il coronavirus ed la crisi economica portano alla rinascita ed ad un ulteriore sviluppo delle nostre eccellenze e prodotti di qualità















Bag in box, così viene definito, è una tendenza sempre più vivace, l'evoluzione delle damigiane comprate direttamente dal produttore. Per sfatare il mito che sia necessariamente un prodotto di basso livello. Ecco le 10 cantine da provare


                               DI FRANCESCO B. FADDA

Pratico, igienico, vantaggioso e sempre pronto all’uso. Di cosa stiamo parlando? Del vino confezionato in Bag in Box - BiB per i consumatori più convinti -, l'evoluzione di quell’atto tanto romantico quanto tradizionale di acquistare il vino sfuso direttamente dal produttore.


Quante volte sarà capitato di assaggiare vini pessimi, immolati allo spunto, ma decantati dai nostri papà e dai nostri nonni come prodotti sinceri e genuini perché acquistati dal “mio produttore di fiducia”, l'amico contadino che non tradisce mai. Bottiglie di plastica da due litri che prima contenevano acqua - quando si dice trasformare l'acqua in vino -, gita dal piccolo produttore o nelle rivendite che sino agli anni Ottanta costellavano le province italiane - e non solo - e la riserva per il mese era pronta, il bicchiere di vino per il pasto assicurato.


Certo, tempi diversi, i “calici rotanti” erano decisamente meno, l’attenzione all’argomento praticamente assente, il vino era solo uno dei tanti comprimari di una convivialità più familiare, più intima. Poco importava la qualità del vino, l'importante è che fosse di “proprietà”, termine che sino a 20-25 anni fa era sinonimo di qualità, di genuinità e di sicurezza. Praticamente brand e etichetta, tutto in una sola parola. Il nostro papà era felice e soddisfatto e la cantina, anche la più blasonata, si garantiva la sussistenza con la vendita del vino sfuso. E ancora oggi, la maggior parte dei produttori, dal Trentino alla Sicilia, vendono il vino sfuso. Non solo perché questo tipo di vendita non ha mai risentito delle varie stagioni di crisi del settore, finanche durante lo scandalo del metanolo - anzi proprio in quel periodo le vendite aumentarono significativamente - ma anche per non deludere i tantissimi clienti affezionati.




Le bottiglie di plastica portate da casa, hanno però lasciato il passo alle taniche da 2 o da 5 litri in pet oppure, appunto, alla più sosfiticata e innovativa “Bag in Box”, ovvero, una scatola di cartone - Box - che contiene e protegge una sacca - BAG - realizzata in materiale plastico - poliestere metallizzato per l'esterno e polietilene per prodotti alimentari per l'interno - con un rubinetto per l'erogazione che permette la mescita del vino, ma non l’ingresso dell’aria. Dagli Stati Uniti, dove la BiB è stata inventata e brevettata negli anni Cinquanta, l'utilizzo di questo contenitore si è diffuso, seppure lentamente, prima nei mercati nord europei, poi anche in Italia proprio per la notevole richiesta oltre confine. Ma la strada italiana del contenitore è ancora dura. Diffidenza e tradizione sono da sempre ostacoli difficili da superare, soprattutto nel nostro Paese. Se per gli appassionati dello sfuso è una simpatica e utile rivoluzione, per i puristi del vino in bottiglia, il fascino del tappo, dell'etichetta e del vetro è ancora troppo coinvolgente. E soprattutto a causa di una “falsa partenza” - nei primi tempi infatti in BiB venivano confezionati i vini di basso livello - i consumatori più scettici, nonostante siano cambiate le modalità, ancora diffidano della qualità del prodotto, disconoscendo di fatto gli apprezzabili vantaggi.
Naturalmente si tratta di benefici riferiti al vino quotidiano. Per esempio, grazie allo speciale sistema con il quale è costruito il rubinetto e alla flessibilità del materiale della sacca, la mescita del vino avviene senza che l’ossigeno penetri all'interno della stessa, escludendo ogni possibilità di ossidazione e di acetificazione, tipiche problematiche che derivano, spesso, dalla conservazione delle bottiglie aperte. La scatola - il Box - invece protegge il sacco dallo schiacciamento, dagli urti e dai tagli, è impilabile e, aspetto da non sottovalutare, preserva il vino dagli sbalzi di temperatura e dalla luce. Altri aspetti che decretano il BiB come miglior contenitore sul mercato per i vini "da tutti i giorni", sono l'opportunità di mantenere sempre il vino “pronto all’uso” - anche per un consumo saltuario e sporadico - e, particolare non indifferente, la facilità di trasporto anche a mezzo corriere, con vantaggi economici e di sicurezza.
E visto che di vino sfuso è piena l'Italia, e anche le Bag in Box cominciano a proliferare, orientarsi nella scelta è arduo. Per questo abbiamo fatto per voi una selezione tra le migliori cantine che uniscono alla comodità di questo metodo di conservazione del vino, la qualità dello stesso.
Dieci cantine per andare sul sicuro


Carussin Azienda Agricola
Reg. Mariano, 27 San Marzano Oliveto (At)
Vivere il territorio, non usarlo! Questa la filosofia dell’azienda agricola astigiana, particolarmente attenta alla naturalità del vino, che offre tutto il suo credo con Completo, un vino fresco e beverino, adatto ai pasti quotidiani ottenuto da 80% Barbera, contenuto in una BiB da 3L garanzia di qualità e gusto 100% biologico.


Cantina Orsogna 1964
Via Ortonese, 29 Orsogna (CH)
Con oltre l’85% dei vigneti - 1200 ettari vitati - certificati biologici, Cantina Orsogna 1964 è attualmente il principale produttore di uva biologica in Italia. Il BIB una vera scelta di campo per la cooperativa abruzzese. Infatti non solo ben otto diverse tipologie di uve, per lo più autoctone, ma grande attenzione alle confezioni particolarmente accattivanti. La qualità dei vini in BIB garantiscono alla Cantina, ormai da anni, numerosi premi proprio riservati alle Bag in Box.


Terre di Rai
Oderzo (Tv)
Dal piccolo paese di Rai di San Polo di Piave, nella verde e generosa campagna che si estende da Conegliano a Oderzo, in provincia di Treviso, la proposta in BiB è ampia e generosa: dal Cabernet Doc Friuli sino alla Ribolla Gialla, passando per il Raboso, il Refosco e il Tai. Tutti i vitigni più rappresentativi, autoctoni o internazionali in confezioni dai 3 ai 20 litri ad uso professionale.


Vinchio - Vaglio Serra Viticoltori Associati
San Pancrazio (At)
Una delle cooperative più importanti del Piemonte, racchiude tutti i vini della tradizione astigiana in Bag In Box, dalle piacevoli Barbera, regina del territorio, sino al Grignolino e alla Freisa. Tra i primi a credere in questo formato, oggi grazie anche al BiB i vini di Vinchio Vaglio sono apprezzati in tutto il mondo.


Cantina Valpantena
Verona
Anche la grande cantina veronese che riunisce oltre 250 produttori, si è lasciata coinvolgere dal moderno sistema di confezionamento. Nel formato da 5l racchiude un’ottima Garganega, una buona IGT Corvina Verona e un rosato senza troppi fronzoli.


Cantina Santa Maria La Palma
Alghero
Dalla Sardegna di Santa Maria La Palma, borgo felice per la viticoltura, un bland di Cannonau e Carignano pieno e corposo, di agile beva che racchiude in sé tutta l’essenza dei due vitigni autoctoni.


Polvanera
Gioia del Colle (Ba)
Metodo di lavoro biologico per valorizzare il Primitivo e gli altri vitigni autoctoni, Polvanera propone un rosato Puglia IGT 100% Bio fresco e leggero prodotto da uve Aglianico, Aleatico e Primitivo.


Cantina di Toblino
Madruzzo (Tn)
Dal cuore del Trentino, nella suggestiva Valle dei Laghi, Cantina di Toblino seleziona un Teroldego e un Muller Thurgau per rappresentare il suo territorio all’interno delle confezioni da 5l acquistabili direttamente dal sito aziendale.


Cantine Mothia
Marsala (Tp)
Nei pressi di Marsala, al limitare della Riserva Naturale dello Stagnone, insiste questa cantina fin dai primi del ‘900. Negli ultimi anni una rivoluzione tecnologica ha portato anche al BIB di ultima generazione; tra le proposte 5 litri di Rosso IGP Terre Siciliane da uve Frappato e Sangiovese.


Coop. Soc. Koinonia ONLUS
Località Teglia Montefortino (Fm)
Più conosciuta come Agricola San Michele, la piccola azienda della provincia di Fermo convinta del valore più intrinseco del biologico affida al BiB un grandioso vino a tutto pasto, fresco e fruttato, prodotto da un blend di Maceratino, Pecorino ed Incrocio Bruni.

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