25.1.19

lotta contro le mafie , contro l'odio , contro l'apartheid ed il razzsmo e d altre storie

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sono orgoglioso d'averle tra i miei contatti di Facebook








https://www.huffingtonpost.it/CRONACA24/01/2019 11:44 

La ribellione dell'edicolante: "Per non fomentare l'odio, qui non si vende Libero"
Andrea Malavasi, titolare di un bar a Marcaria, ha tolto il quotidiano di Feltri dal ripiano dopo il titolo da molti considerato omofobo


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                       LA GAZZETTA DI MANTOVA




Al caffè Vannucci di Marcaria, in provincia di Mantova, non si vende il quotidiano Libero. La decisione di togliere dal ripiano dei giornali è dell'edicolante Andrea Malavasi, che ha deciso così di protestare contro il titolo, considerato da molti omofobo, del quotidiano diretto da Vittorio Feltri. "Per motivi diplomatici e per non fomentare l'odio", ha spiegato in un cartello affisso. A raccontare la storia èLa Gazzetta di Mantova:
Il cartello è appeso davanti al locale, in mezzo alle locandine degli altri giornali. E parla chiaro: Libero, qui, oggi non si vende. E per ragioni sacrosante, che hanno a che vedere con civiltà, diritti e dignità: "Per motivi diplomatici e per non fomentare odio inutile in questo mondo difficile, oggi in questa edicola non si vendono copie del quotidiano Libero". La scritta l'ha messa Andrea Malavasi, titolare del Caffè Vannucci, il locale degli aperitivi e delle colazioni nel centro del paese, a Marcaria. Sul ripiano dei quotidiani, la mattina del 23 gennaio, il quotidiano fondato da Vittorio Feltri non c'era. Andrea e molti dei suoi clienti, i soliti affezionati e quelli che ieri hanno preso un caffè al volo, non hanno gradito il titolo di copertina ("Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay"), l'occhiello che fa da corollario ("C'è poco da stare allegri") e il sommario che completa l'informazione ("Tre imprenditori su quattro fuggono dalla ricevuta elettronica e l'economia soffre. Gli unici a non sentire la crisi sono gli omosessuali: crescono in continuazione")

Sudafrica, il bacio interrazziale  in tv che indigna i conservatori

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Una soap opera in afrikaans trasmette per la prima volta una scena d’amore tra una dottoressa bianca e un suo collega nero. I produttori ricevono una montagna di insulti

Fonte: https://www.corriere.it/esteri/19_gennaio_24/sudafricail-bacio-interazziale-tv-che-fa-infuriare-conservatori-203752b8-1fb1-11e9-bb29-037a280df036.shtml

  da  la  nuova   sardegna 

Sassari, fine di un amore: bambola gonfiabile abbandonata in viale Umberto

Curiosità per il sex toy lasciato vicino al cassonetto, qualcuno si è fatto anche il selfie

SASSARI.  La storia della bambola gonfiabile abbandonata in un cassonetto di Viale Umberto e raccontata in un articolo della Nuova Sardegna scritto da Luigi Soriga è finita su Radio 2. Stamane, 25 gennaio, a catapultarla sulla ribalta nazionale ci hanno pensato Marco Presta e Antonello Dose, conduttori dello storico e popolarissimo programma "Il ruggito del coniglio".
 I due, come si può sentire in questo file audio, hanno anche loro trattato l'argomento con ironia, simpaticamente bacchettando chi ha lasciato nuda e al freddo la bambola di latticeFine di un amore in viale Umberto. Lei, bionda patinata, cacciata via di casa e lasciata per strada, nuda, al freddo e sotto la pioggia, sul muretto a pochi passi dall'incrocio con via Torres. L'hanno notata in molti questa avvenente signorina abbandonata. E tutti, pedoni e automobilisti, non hanno potuto far a meno di strabuzzare gli occhi. Solo dopo qualche secondo, infatti, si capiva che quella ragazza nuda, con il seno xxl, altro non era che una bambola gonfiabile in pensione.Ora non capita tutti i giorni di imbattersi in carne e lattice con una di queste creature mitologiche del piacere che in genere campeggiano sulle riviste e poi vivono nella più totale segretezza domestica. Le bambole gonfiabili sono un po' come le fate, le sirene o l'araba fenice: tutti ne hanno sentito parlare ma nessuno le ha mai toccate con mano. La curiosità, intorno a loro, è atavica. Qualcuno si è addirittura fatto un selfie.Per fortuna al gelo di viale Umberto la signorina non è rimasta per molto. C'è chi dice che ci abbia pensato un netturbino, e chi dice che abbia trovato un nuovo fidanzato. (lu.so.)



3 commenti:

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l'importante non è la vittoria ma l'arrivo . Mario Bollini, chi è l'italiano arrivato ultimo alla maratona di New York a 74 anni: «La prima volta ho partecipato nel 1985»

da  msn.it      Un altro grandissimo traguardo raggiunto da un atleta instancabile, che per decenni ha preso parte alla maratona di New York...