La nuova vita di una prof: "Bloccata dal lockdown a Ustica, ho scelto di restarci per sempre"

la pandemia   fa     che accadano  storie  come  queste  

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 da  repubblica  22 FEBBRAIO

La nuova vita di una prof: "Bloccata dal lockdown a Ustica, ho scelto di restarci per sempre"

                             dalla nostra inviata Sara Scarafia

Eliana Danzì a Ustica (palazzotto)


La scelta controcorrente di Eliana Danzì, palermitana, docente di Musica. "Pur di rimanere sull'isola, ora insegno alle elementari. La natura fa sparire ogni paura"


USTICA - Che cos’è la felicità? "L’ultimo aliscafo della sera che va via, la consapevolezza, mentre torni a casa al tramonto attraverso le vigne, che sei sull’isola. Il magone che resta alle tue spalle, definitivamente". Eliana Danzì il 12 marzo compirà 50 anni. Un anno fa, nel mondo pre-Covid, era a Ustica con il compagno Emanuele per una mini-vacanza di tre giorni. "Ci siamo ritrovati qui il 9 marzo, il giorno del lockdown". Dovevano fermarsi tre giorni e poi tornare a Palermo. Sono rimasti tre mesi.
Hanno lasciato l’agriturismo e si sono trovati una casetta. Poi pian piano, mentre le temperature salivano, i jeans si accorciavano così come le maniche alle magliette. Eliana, violinista, insegnante di musica alle scuole medie, un giorno di primavera ha ripensato alla sua agenda: "Uscivo alle 7, tornavo alle 22. Come lo paghi un mutuo quando insegni solo per poche ore? Facevo lezioni private e laboratori di body percussion, la disciplina che mi sono scelta utilizzando il corpo come strumento". Solo che quel corpo che sa far suonare non lo sentiva più.

Eliana ed Emanuele Buzi, insegnante di mandolino al Conservatorio, un giorno se lo sono detti: "Non torniamo indietro". Lei ha chiesto il trasferimento e da settembre fa la maestra elementare a Ustica, in una classe vista mare. Lui fa il pendolare Ustica-Palermo. Hanno affittato una villetta in mezzo alle vigne e stanno imparando a curare l’orto grazie ai consigli degli isolani. Hanno comprato due mountain bike e un kayak col quale esplorano l’isola dal mare quand’è bel tempo. Non hanno la tv e anche il rapporto con i social, da quando vivono in mezzo gli elementi - "la pioggia scrosciante, il vento, il mare in tempesta" - si è raffreddato. E dire che Eliana, racconta, non è mai stata tra quelle che ogni tanto dicono: "Adesso mollo tutto e vado via""Non avrei mai pensato che sarei finita a vivere su un’isola, non amavo nemmeno tanto il mare che mi faceva un po’ paura", dice la maestra che è nata a Librizzi, in provincia di Messina, e ha suonato il violino nell’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele. "Ho vissuto per anni a Roma, per me era normale riempire la giornata da scoppiare. Ti lamenti di non avere tempo eppure non lasci nemmeno un buco libero perché il vuoto fa paura".
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Emanuele ed Eliana vivevano a Palermo, nel cuore del centro storico: "Il silenzio dell’isola mi stupisce ancora". I giorni del lockdown vissuti sul mare sono stati dolcissimi: "Credo che il riconnettersi con la natura faccia sparire tante paure - dice - a Ustica ho conosciuto una ragazza di vent’anni, Verbena, che vede tutte le albe e tutti i tramonti di tutti i giorni. Parlarle mi ha fatto capire che si può vivere in un altro modo". E il Covid in questo senso è stato un’occasione: "La pandemia ha dato la possibilità a chi voleva rallentare di farlo". Solo che a loro poi non è venuta la voglia matta di ricominciare a correre. Anzi. "Mi sono detta: nel 2021 compio 50 anni e voglio sapere chi sono, che cosa mi fa stare in equilibrio".
In famiglia non l’hanno presa bene. "I miei fratelli mi accusano di avere messo il mare tra me, nostro padre e le mie responsabilità di figlia. Ma io rispondo che quando serve ci sono e mio padre credo sia quello che mi ha capita più di tutti: lo sa che sono un po’ folle. Lui la sua vita l’ha fatta, adesso io devo fare la mia. I nipoti invece mi appoggiano".
Non avere figli è stato d’aiuto per una scelta così forte? "Penso di sì, anche se credo che finché sono piccoli te li puoi portare. Qui i bambini, lo vedo con i miei alunni, sono felici". Mai nessun dubbio, nemmeno quando la nave non parte per giorni e gli scaffali dei negozi si svuotano? "No, a me non mette angoscia. Hai la pasta nella dispensa e qualche lattina di pelati. C’è sempre qualcuno che ha un po’ di verdura o delle uova da vendere: la gente qui è contadina. L’isola e i suoi abitanti ci hanno accolto e abbiamo creato una piccola rete di relazioni intense".
Se il tempo è bello, Eliana gira l’isola in bici o in canoa. E quando è brutto? "Leggiamo, giochiamo a burraco, guardiamo un film sul pc. Ci prendiamo cura di noi". Eliana pensa di restare a lungo qui a Ustica. "A luglio e agosto però, almeno quest’anno, torno in città". Di nuovo via dalla pazza folla.

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