E' uscito il 23 maggio con il settimanale l'espresso il live "Casa del Jazz All Stars - Omaggio a Fabrizio De Andrè". Il quintetto -- formatosi appositamente per l'occasione --- è costituito straordinari musicisti ( trovate sotto a fine post alcuna scelta di loro dischi solisti ) del jazz italiano :
Stefano Di Battista ( sax alto e soprano ) Rita Marcotulli ( piano ) Fabrizio Bosso ( tromba ) Giovanni Tommaso( contrabasso ) e Roberto Gatto ( batteria ) tenuto con il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè, il 30 aprile alla Casa del Jazz di Roma . Tale disco s'interpreta con rispetto , misura , ma soprattutto con libertà ed improvvisazione proprie del jazz , alcuni dei brani più importanti e conosciuti del Cantautore genovese . Esso è un buono , di notevole fattura da regalare e regalarsi per chi incomincia l'ascolto de jazz o per chi è " seguace " di tale genere musicale . Unico neo inevitabile quando si fanno dischi omaggio o di cover , è quello di scegliere ed eseguire pezzi noti e stra noti ( ma questo discorso è riduttivo per artisti del calibro di De Andrè ) e non pezzi poco noti o rari di un artista .
Comunque ascoltando tale disco rimane dopo averlo ascoltato la sensazione come ha ricordato Nicola Piovani << De Andrè non è mai stato di moda . E infatti la moda effimera per definizione passa >> cosi come è passata ormai nel dimenticatoio la versione di Georgie di da discoteca ( chi sa per quale insulso e recondito motivo gli eredi di de andrè abbiano concesso i diritti ) << le canzoni di Fabrizio restano >> In esso ci sono le canzoni più significative e più belle ( anche se è difficile scegliere in un repertorio cosi intenso e prondo come quello di i De Andrè) Ora vado come è mio solito analizzare le singole canzoni una per una nell'ordine in cui vengono riportate nel cd in questione .
Stefano Di Battista ( sax alto e soprano ) Rita Marcotulli ( piano ) Fabrizio Bosso ( tromba ) Giovanni Tommaso( contrabasso ) e Roberto Gatto ( batteria ) tenuto con il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè, il 30 aprile alla Casa del Jazz di Roma . Tale disco s'interpreta con rispetto , misura , ma soprattutto con libertà ed improvvisazione proprie del jazz , alcuni dei brani più importanti e conosciuti del Cantautore genovese . Esso è un buono , di notevole fattura da regalare e regalarsi per chi incomincia l'ascolto de jazz o per chi è " seguace " di tale genere musicale . Unico neo inevitabile quando si fanno dischi omaggio o di cover , è quello di scegliere ed eseguire pezzi noti e stra noti ( ma questo discorso è riduttivo per artisti del calibro di De Andrè ) e non pezzi poco noti o rari di un artista .
Comunque ascoltando tale disco rimane dopo averlo ascoltato la sensazione come ha ricordato Nicola Piovani << De Andrè non è mai stato di moda . E infatti la moda effimera per definizione passa >> cosi come è passata ormai nel dimenticatoio la versione di Georgie di da discoteca ( chi sa per quale insulso e recondito motivo gli eredi di de andrè abbiano concesso i diritti ) << le canzoni di Fabrizio restano >> In esso ci sono le canzoni più significative e più belle ( anche se è difficile scegliere in un repertorio cosi intenso e prondo come quello di i De Andrè) Ora vado come è mio solito analizzare le singole canzoni una per una nell'ordine in cui vengono riportate nel cd in questione .
1)La canzone di Marinella Versione molto bella,sensuale e struggente, che sembra quasi scritta da De Andrè ; 2)Don Raffaè pezzo bello dinamico troppo elucubrato da snaturare la canzone : 3) Inverno toccante da non riuscire a trovare le parole per descriverla . Malinconico l'attacco al pianoforte e l'accompagnamento al sax . In secondo piano,quasi assenti, per poi farsi sentire in crescendo dopo i primi 2 minuti gli altri strumenti per " accordarsi " con il piano e ìil sax . Buono la fusione fra i due stili tipici del jazz quello freddo ( Cool jazz ) e quello caldo ( hot jazz )
e il sax ; 4) Ho visto Nina volare Un raro esempio di cover che coglie il pensiero dell'artista dell'opera originale , uno ( almeno dai dischi comprati , regalati o dei genitori che ho ascoltato e conosciuti in quanto mi sono avvicinato da poco a tale genere musicale ) dei rari esempi del jazz di sincronia fra i vari elementi di una band .Ottima l'idea della vedova di Faber di aver messo a disposizione la traccia originale del brano .Cosi sembra che il gruppo suoni davvero con De Andrè ; 5) Creuza de ma ottima l'interpretazione , azzeccati gli interventi della Matcotulli e di Gatto e di Battista . Un po' elucubrato in alcuni tratti Di Battista , ma ciò passa in secondo piano grazie all'intensa affinità fra i componenti del gruppo ;6) Ballata dell'amore cieco o della vanità Senza parole . pezzo molto dinamico un pezzo jazz caldo ( hot jazz ) e poco di jazz freddo ( Cool jazz ) funzionale all'assolo di Gatto ; 7) Via del campo bella più malinconica e struggente dell'originale ; 8) La colina " più movimentata " dell'originale . Un pezzo privo di egocentrismi e voli pindarici tipici di hot Jazz uno dei pochi ( almeno in base alla mia esperienza in tale genere musicale ) esempi "scorrevolezza" del coll jazz .Una interpretazione che non snatura la che stravolge la canzone originale , anzi la rafforza ulteriormente , tanto da invitare ad ascoltare o riascoltarsi l'originale.Ottimo l'affiatamento del gruppo ;9)IL pescatore Versione dinamica e allegra di una canzone triste , un bel pezzo di hot jazz . si riusciti a portare una speranza in una canzone che è triste e molto pessimistica oltre che profetica sulla situazione del nostro bene-amato paese
Guida all'ascolto
2002 Koinè, Anders Jormin,Andy Sheppard,Palle Danielsson,Jon Cristensen,Anja Garbarek,Lena Willemark
2006 The light side of the moon, Rita marcotulli
2004 Parker’s Mood /Blue Note
2007 Trouble Shootin’ /Blue Note
con Rava LA DOLCE VITA " 2000
con il suo quintet
"SECONDO TEMPO" special guest JOE LOVANO
2007 Roberto Gatto "Traps" (CAM Jazz)
e il sax ; 4) Ho visto Nina volare Un raro esempio di cover che coglie il pensiero dell'artista dell'opera originale , uno ( almeno dai dischi comprati , regalati o dei genitori che ho ascoltato e conosciuti in quanto mi sono avvicinato da poco a tale genere musicale ) dei rari esempi del jazz di sincronia fra i vari elementi di una band .Ottima l'idea della vedova di Faber di aver messo a disposizione la traccia originale del brano .Cosi sembra che il gruppo suoni davvero con De Andrè ; 5) Creuza de ma ottima l'interpretazione , azzeccati gli interventi della Matcotulli e di Gatto e di Battista . Un po' elucubrato in alcuni tratti Di Battista , ma ciò passa in secondo piano grazie all'intensa affinità fra i componenti del gruppo ;6) Ballata dell'amore cieco o della vanità Senza parole . pezzo molto dinamico un pezzo jazz caldo ( hot jazz ) e poco di jazz freddo ( Cool jazz ) funzionale all'assolo di Gatto ; 7) Via del campo bella più malinconica e struggente dell'originale ; 8) La colina " più movimentata " dell'originale . Un pezzo privo di egocentrismi e voli pindarici tipici di hot Jazz uno dei pochi ( almeno in base alla mia esperienza in tale genere musicale ) esempi "scorrevolezza" del coll jazz .Una interpretazione che non snatura la che stravolge la canzone originale , anzi la rafforza ulteriormente , tanto da invitare ad ascoltare o riascoltarsi l'originale.Ottimo l'affiatamento del gruppo ;9)IL pescatore Versione dinamica e allegra di una canzone triste , un bel pezzo di hot jazz . si riusciti a portare una speranza in una canzone che è triste e molto pessimistica oltre che profetica sulla situazione del nostro bene-amato paese
Guida all'ascolto
- Rita Marcotulli
2002 Koinè, Anders Jormin,Andy Sheppard,Palle Danielsson,Jon Cristensen,Anja Garbarek,Lena Willemark
2006 The light side of the moon, Rita marcotulli
- Stefano di Battista
2004 Parker’s Mood /Blue Note
2007 Trouble Shootin’ /Blue Note
- G.TOMMASO
con Rava LA DOLCE VITA " 2000
con il suo quintet
"SECONDO TEMPO" special guest JOE LOVANO
- Roberto gatto
2007 Roberto Gatto "Traps" (CAM Jazz)
1 commento:
io l'ho trovato un disco molto bello, oltre che un omaggio dovuto ad uno dei più grandi autori della canzone italiana, che ha iniziato proprio con il jazz
"...mi sedusse un pò alla volta, come una troia prudente. Cominciai a suonare in piccoli gruppi, prediligendo il jazz. Usavo plettri di gomma per scimmiottare lo stile di Jimmy Hall, un chitarrista che produceva un suono soffice come la neve. Non ero un grande progressista, tra i miei modelli la punta più avanzata era John Coltrane, Ornette Coleman parlava già un idioma che non capivo..."*
In questi giorni si parla molto dell'aspetto meramente commerciale di queste operazioni, ma io penso che il Jazz è sinonimo di libertà e, fermo restando che io privilegio la creazione, la scoperta, l'utilizzo del mezzo come strumento di comunicazione e di denuncia,
non posso non godere di questo disco.
Che è memoria storica
e ottima musica.
Questo è l'importante, per me.
Grazie di questo post.
*Fabrizio De Andrè in "Amico Fragile" di Cesare G. Romana, Sperling & Kupfer 1991
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