dalla nuova sardegna del 28\5\2008
La disavventura di un tunisino: la consegna otto mesi dopo Il foglio di soggiorno non era più valido: colpa della burocrazia Ritira il permesso, è già scaduto
OLBIA.
Sul permesso di soggiorno, sotto la voce “data di consegna”, c’è scritto: 26 maggio 2008. Segue la firma di accettazione di Ben, cittadino tunisino, lavoratore nel mondo della pesca, in Italia da 20 anni, a Olbia da uno. Sul foglio, poco più su, c’è però un’altra scritta: “validità fino al 30 marzo 2008”. Quel foglio era scaduto da due mesi.
Ben dice di essersi sentito improvvisamente clandestino, dopo venti anni di lavoro in Italia senza mai un problema. Si è molto spaventato e ha chiesto al personale della polizia chiarimenti.
«Mi preoccupato, visti i tempi duri per i lavoratori extracomunitari - spiega Ben, che ha raccontato la sua storia alla Cgil -. Ero da tempo in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno. La questura mi ha chiamato e mi ha fissato l’appuntamento per ritirarlo. Sono andato al commissariato di Olbia nel giorno indicatomi, il 26 maggio. Mi è stato consegnato un foglio, che è il modulo di ricevuta e accettazione, e ho messo la mia firma. Ma, nello stesso momento, ho letto un’altra data, stampata sul permesso di soggiorno. La validità di quel documento scadeva il 30 marzo 2008».
Da due mesi, Ben era dunque un immigrato irregolare. «E io non lo sapevo, né ho colpa per questo perché nessuno mi ha avvisato» dice. Quel documento è stato rilasciato dallo Stato il 30 settembre 2007 ma, per una ragione o per l’altra, gli è stato consegnato con otto mesi di ritardo.
«Capita più volte di quanto si creda - spiegano dalla Cgil di Olbia, che ha un ufficio che si occupa di immigrati -. Per le lungaggini burocratiche da una parte, per l’insufficienza di personale delle questure davanti alle tante richieste dall’altra, spesso i permessi di soggiorno vengono consegnati ai titolari quando sono già scaduti».
A Ben non era mai successo. «Mi sono molto preoccupato perché avevano paura di essere considerato un clandestino, soprattutto con le nuove leggi». Ma non si è perso d’animo ed è andato al sindacato per chiedere aiuto. La Cgil si è mossa e ha cercato di contattare la questura per capire che cosa è successo e che cosa si può fare per risolvere l’incidente.
«Non ho altra scelta - spiega Ben -: devo presentare di nuovi tutti i documenti, pagare 80 euro e aspettare il nuovo permesso di soggiorno. Nel frattempo, continuerò a lavorare e spero che non mi accada nulla»
Ben dice di essersi sentito improvvisamente clandestino, dopo venti anni di lavoro in Italia senza mai un problema. Si è molto spaventato e ha chiesto al personale della polizia chiarimenti.
«Mi preoccupato, visti i tempi duri per i lavoratori extracomunitari - spiega Ben, che ha raccontato la sua storia alla Cgil -. Ero da tempo in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno. La questura mi ha chiamato e mi ha fissato l’appuntamento per ritirarlo. Sono andato al commissariato di Olbia nel giorno indicatomi, il 26 maggio. Mi è stato consegnato un foglio, che è il modulo di ricevuta e accettazione, e ho messo la mia firma. Ma, nello stesso momento, ho letto un’altra data, stampata sul permesso di soggiorno. La validità di quel documento scadeva il 30 marzo 2008».
Da due mesi, Ben era dunque un immigrato irregolare. «E io non lo sapevo, né ho colpa per questo perché nessuno mi ha avvisato» dice. Quel documento è stato rilasciato dallo Stato il 30 settembre 2007 ma, per una ragione o per l’altra, gli è stato consegnato con otto mesi di ritardo.
«Capita più volte di quanto si creda - spiegano dalla Cgil di Olbia, che ha un ufficio che si occupa di immigrati -. Per le lungaggini burocratiche da una parte, per l’insufficienza di personale delle questure davanti alle tante richieste dall’altra, spesso i permessi di soggiorno vengono consegnati ai titolari quando sono già scaduti».
A Ben non era mai successo. «Mi sono molto preoccupato perché avevano paura di essere considerato un clandestino, soprattutto con le nuove leggi». Ma non si è perso d’animo ed è andato al sindacato per chiedere aiuto. La Cgil si è mossa e ha cercato di contattare la questura per capire che cosa è successo e che cosa si può fare per risolvere l’incidente.
«Non ho altra scelta - spiega Ben -: devo presentare di nuovi tutti i documenti, pagare 80 euro e aspettare il nuovo permesso di soggiorno. Nel frattempo, continuerò a lavorare e spero che non mi accada nulla»
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