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Il pensiero libero cresce. Ha scoperto la tirannia del suo nemico, il pensiero unico globale. Conosce il volto delle oligarchie, le false divisioni ideologiche, le manipolazioni di massa. Spera che tra i nuovi e i vecchi oppressi, con un comune scatto d’orgoglio e di passione, si realizzi un nuovo blocco sociale per la salvezza del Paese. Il pensiero libero non guarda lontano ma vicino. Sa che l’arma più potente degli oppressori è la disinformazione. Questa newsletter vuole dare un contributo a neutralizzarla.
COMPLOTTI GLOBALI
SI REALIZZA LA MINACCIA DELL’ECONOMIST BERLUSCONI NON AVRA’ TREGUA DEVE ANDARSENE SUBITO
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – Non appena ottenuta la fiducia dal Parlamento, il nuovo governo di centro-destra di Silvio Berlusconi è entrato in un ciclone violento, una tempesta sull’Italia, una Babele di grida, attacchi e provocazioni provenienti dall’interno e dall’estero, in cui non è facile ricavare una minima linea logica. I guastatori sono in piena in azione inattesa del consiglio dei ministri straordinario di domani a Napoli. Bersaglio preferito un“decreto sicurezza” di cui in realtà si sa poco e niente, che vorrebbe solo ripristinare nella giungla italiana minime condizioni di legalità e di giustizia. Ma, evidentemente, questo non deve essere fatto. L’Italia deve restare così com’è.Tra le provocazioni va inclusa ovviamente l’improvvisa e misteriosa furia dei napoletani per l’emergenza rifiuti, scoppiata con incendi e barricate proprio alla vigilia dell’arrivo del Cavaliere in città. Chi conosce certi linguaggi sa che una coincidenza del genere non è altro che una minaccia mafiosa. Significa che se Berlusconi tenterà davvero di risolvere la questione napoletana, sarà peggio per lui.
Questo clima marcio e velenoso, sadicamente alimentato dai mass media italiani e internazionali, rischia di paralizzare e sommergere un governo che non ha fatto ancora nulla né di bene né di male: un governo che parte comunque in condizione strutturale di debolezza per la natura stessa dei governi di Berlusconi, ma anche come qualsiasi organo esecutivo o politico di destra o sinistra che tenti di fare qualcosa per modificare lo statu quo e strappare questo disgraziato Paese al suo declino.
Abbiamo più volte denunciato forze e interessi internazionali che, per lucida pianificazione o per antiche gelosie e miserabili calcoli di convenienza oppure semplicemente per conformismo, ostacolano fin dal 1993-94 ogni autonomo tentativo di ripresa,premendo in molti modi visibili affinché questo Paese si arrenda alle regole neocoloniali dettate dalle ben note oligarchie finanziarie oppure che sprofondi in condizioni sempre peggiori, cedendo agli avvoltoi i propri mercati e le proprie posizioni internazionali. Non a caso l’aggressione appena scattata contro il governo Berlusconi è identica a quelle già avvenute con
l’insediamento dei suoi primi due governi, nel 1994 e nel 2001, in attuazione delle minacce preventive lanciate ogni volta dall’Economist. Anche questa volta, il settimanale britannico aveva proclamato sia prima delle elezioni italiane (un editoriale nel gennaio 2008) sia dopo la vittoria elettorale (aprile 2008) che Berlusconi è inadatto (unfit) a governare. Il 16 aprile The Guardian scriveva che "gli italiani si pentiranno della scelta che hanno fatto".
L’Italia è tornata ad essere ciò che più volte è stata nella sua storia: la pancia molle dell’Europa. Ed oggi è soprattutto l’anello debole tra i Paesi europei più strategici. Mantenere la Penisola in una condizione di instabilità permanente significa anche intimidire gli altri; creare un largo vuoto nell’Europa del Sud;impedire una nuova politica comune energetica, mediterranea e balcanica insieme con Francia, Germania e Spagna. Una politica europea libera e autonoma rispetto agli interessi anglo-americani.
E quindi le forze che controllano i mass media e vari centri tattici sono passate subito ai fatti, svelando un piano chiarissimo: Berlusconi non avrà alcuna chance di governare tranquillamente, con il rischio che riesca a risolvere qualche problema italiano, uscendone fuori come un mito. Un rischio che certi poteri forti non possono permettersi.
Un erede di Peron in Europa sconvolgerebbe tutti i piani. No, gli salteranno addosso subito, è già chiaro.
Questo clima marcio e velenoso, sadicamente alimentato dai mass media italiani e internazionali, rischia di paralizzare e sommergere un governo che non ha fatto ancora nulla né di bene né di male: un governo che parte comunque in condizione strutturale di debolezza per la natura stessa dei governi di Berlusconi, ma anche come qualsiasi organo esecutivo o politico di destra o sinistra che tenti di fare qualcosa per modificare lo statu quo e strappare questo disgraziato Paese al suo declino.
Abbiamo più volte denunciato forze e interessi internazionali che, per lucida pianificazione o per antiche gelosie e miserabili calcoli di convenienza oppure semplicemente per conformismo, ostacolano fin dal 1993-94 ogni autonomo tentativo di ripresa,premendo in molti modi visibili affinché questo Paese si arrenda alle regole neocoloniali dettate dalle ben note oligarchie finanziarie oppure che sprofondi in condizioni sempre peggiori, cedendo agli avvoltoi i propri mercati e le proprie posizioni internazionali. Non a caso l’aggressione appena scattata contro il governo Berlusconi è identica a quelle già avvenute con
l’insediamento dei suoi primi due governi, nel 1994 e nel 2001, in attuazione delle minacce preventive lanciate ogni volta dall’Economist. Anche questa volta, il settimanale britannico aveva proclamato sia prima delle elezioni italiane (un editoriale nel gennaio 2008) sia dopo la vittoria elettorale (aprile 2008) che Berlusconi è inadatto (unfit) a governare. Il 16 aprile The Guardian scriveva che "gli italiani si pentiranno della scelta che hanno fatto".
L’Italia è tornata ad essere ciò che più volte è stata nella sua storia: la pancia molle dell’Europa. Ed oggi è soprattutto l’anello debole tra i Paesi europei più strategici. Mantenere la Penisola in una condizione di instabilità permanente significa anche intimidire gli altri; creare un largo vuoto nell’Europa del Sud;impedire una nuova politica comune energetica, mediterranea e balcanica insieme con Francia, Germania e Spagna. Una politica europea libera e autonoma rispetto agli interessi anglo-americani.
E quindi le forze che controllano i mass media e vari centri tattici sono passate subito ai fatti, svelando un piano chiarissimo: Berlusconi non avrà alcuna chance di governare tranquillamente, con il rischio che riesca a risolvere qualche problema italiano, uscendone fuori come un mito. Un rischio che certi poteri forti non possono permettersi.
Un erede di Peron in Europa sconvolgerebbe tutti i piani. No, gli salteranno addosso subito, è già chiaro.
FOLLIE DIPLOMATICHE FRATTINI MANDA RONCHI A MADRID A “SPIEGARE” CHE BERLUSCONI NON HA BISOGNO DELLO PSICHIATRA
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – In attesa di sapere come la prenderà Berlusconi, non c’è che restare agghiacciati davanti all’ultimo capolavoro del ministro degli esteri Franco Frattini. Non appena da Madrid è arrivata la bordata di offese all’Italia, al suo governo e al suo presidente del consiglio, Frattini ha risposto con un soffio di voce che si trattava di dichiarazioni “inaccettabili”, usando l’espressione più blanda possibile nei rituali diplomatici.
In qualsiasi Paese sovrano, il ministro avrebbe rimandato la palla dall’altra parte, richiamando subito il proprio ambasciatore e congelando le relazioni diplomatiche al livello di incaricato d’affari. E avrebbe legato il ritorno alla normalità alle scuse formali pronunciate dalla ministra Bibiana Aido all’ìndirizzo del Cavaliere. Così si trattano queste cose. E gli spagnoli, sapendo di avere torto marcio, avrebbero certamente abbassato le orecchie.
IDENTITA’ E MILIZIA POLITICA DELLE MINISTRE ROSA DI ZAPATERO
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – Nessun giornale italiano ha indagato sulle due ministre rosa di Zapatero. La vice presidente del governo María Teresa Fernández de la Vega, quella che ha accusato gli italiani di xenofobia e razzismo, è anche il portavoce del governo. E quindi le cose che dice sono comunicazioni ufficiali. La sua professione è rivelatrice: è un magistrato o più esattamente un Secretario judicial, membro militante della potente associazione “Giudici per la democrazia” che equivale alle nostre correnti ex comuniste della magistratura italiana. E si sta battendo per abolire le riforme penali introdotte dal precedente governo popolare di Jose Maria Aznar. E’ dunque facile capire i motivi dell’aggressione al nuovo governo italiano di centro-destra che vorrebbe seguire la strada dell’alleato Aznar.
MARCIA INDIETRO DI FRATTINI SUL MANDATO DI UNIFIL-2 ADESSO SPERA CHE HEZBOLLAH SI DISARMI DA SOLO
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) - Il ministro degli esteri Franco Frattini ha infilato una dopo l’altra una serie di perle diplomatiche che vanno segnalate.
Prima ancora della formazione del governo si era spinto imprudentemente in avanti sostenendo la necessità di modificare le regole d’ingaggio della missione militare in Libano. Dopo qualche insistenza, ha dovuto cambiare idea. Qualcuno gli ha spiegato che una modifica del genere spetta all’Onu e non può essere fatta dal governo italiano. Insomma una clamorosa marcia indietro dopo che per alcuni giorni tutti i mass media italiani ripetevano che il nuovo governo di Berlusconi avrebbe riesaminato le regole d’ingaggio dell’Unifi-2.
Il ministro si è corretto con i giornalisti al vertice di Lima in Perù dichiarando che “prima di fare il tagliando alla missione è necessario instaurare una situazione di controllo del territorio da parte del governo libanese". Poi è chiaro che il Consiglio di Sicurezza una parola sulla 1701 la potrà dire, cioè se il disarmo degli Hezbollah dev'essere fatto solo dalle forze di sicurezza libanesi o meno. Per fortuna, il ministro ha messo da parte la balzana idea (suggerita dagli israeliani) che spettasse alle truppe italiane di andare casa per casa e covo per covo a sfidare il “Partito di Dio”.Ma insomma chi dovrà andare a disarmare le terribili milizie scite? L’Italia insieme con altri chiederà al Consiglio di Sicurezza una nuova dichiarazione in cui si esiga "la cessazione di ogni azione illegale" in Libano. E allora? “Beh,
adesso tocca all'Hezbollah fare un passo positivo ed evitare di fare uno Stato nello Stato.” Insomma, secondo Frattini lo stesso Hezbollah dovrebbe rinunciare cavallerescamente alla propria forza militare che è lo strumento del suo potere nel Paese. E’ raro che un ministro degli esteri fornisca alla stampa comunicazioni basate essenzialmente sui propri sogni personali.
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – In attesa di sapere come la prenderà Berlusconi, non c’è che restare agghiacciati davanti all’ultimo capolavoro del ministro degli esteri Franco Frattini. Non appena da Madrid è arrivata la bordata di offese all’Italia, al suo governo e al suo presidente del consiglio, Frattini ha risposto con un soffio di voce che si trattava di dichiarazioni “inaccettabili”, usando l’espressione più blanda possibile nei rituali diplomatici.
In qualsiasi Paese sovrano, il ministro avrebbe rimandato la palla dall’altra parte, richiamando subito il proprio ambasciatore e congelando le relazioni diplomatiche al livello di incaricato d’affari. E avrebbe legato il ritorno alla normalità alle scuse formali pronunciate dalla ministra Bibiana Aido all’ìndirizzo del Cavaliere. Così si trattano queste cose. E gli spagnoli, sapendo di avere torto marcio, avrebbero certamente abbassato le orecchie.
IDENTITA’ E MILIZIA POLITICA DELLE MINISTRE ROSA DI ZAPATERO
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) – Nessun giornale italiano ha indagato sulle due ministre rosa di Zapatero. La vice presidente del governo María Teresa Fernández de la Vega, quella che ha accusato gli italiani di xenofobia e razzismo, è anche il portavoce del governo. E quindi le cose che dice sono comunicazioni ufficiali. La sua professione è rivelatrice: è un magistrato o più esattamente un Secretario judicial, membro militante della potente associazione “Giudici per la democrazia” che equivale alle nostre correnti ex comuniste della magistratura italiana. E si sta battendo per abolire le riforme penali introdotte dal precedente governo popolare di Jose Maria Aznar. E’ dunque facile capire i motivi dell’aggressione al nuovo governo italiano di centro-destra che vorrebbe seguire la strada dell’alleato Aznar.
MARCIA INDIETRO DI FRATTINI SUL MANDATO DI UNIFIL-2 ADESSO SPERA CHE HEZBOLLAH SI DISARMI DA SOLO
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) - Il ministro degli esteri Franco Frattini ha infilato una dopo l’altra una serie di perle diplomatiche che vanno segnalate.
Prima ancora della formazione del governo si era spinto imprudentemente in avanti sostenendo la necessità di modificare le regole d’ingaggio della missione militare in Libano. Dopo qualche insistenza, ha dovuto cambiare idea. Qualcuno gli ha spiegato che una modifica del genere spetta all’Onu e non può essere fatta dal governo italiano. Insomma una clamorosa marcia indietro dopo che per alcuni giorni tutti i mass media italiani ripetevano che il nuovo governo di Berlusconi avrebbe riesaminato le regole d’ingaggio dell’Unifi-2.
Il ministro si è corretto con i giornalisti al vertice di Lima in Perù dichiarando che “prima di fare il tagliando alla missione è necessario instaurare una situazione di controllo del territorio da parte del governo libanese". Poi è chiaro che il Consiglio di Sicurezza una parola sulla 1701 la potrà dire, cioè se il disarmo degli Hezbollah dev'essere fatto solo dalle forze di sicurezza libanesi o meno. Per fortuna, il ministro ha messo da parte la balzana idea (suggerita dagli israeliani) che spettasse alle truppe italiane di andare casa per casa e covo per covo a sfidare il “Partito di Dio”.Ma insomma chi dovrà andare a disarmare le terribili milizie scite? L’Italia insieme con altri chiederà al Consiglio di Sicurezza una nuova dichiarazione in cui si esiga "la cessazione di ogni azione illegale" in Libano. E allora? “Beh,
adesso tocca all'Hezbollah fare un passo positivo ed evitare di fare uno Stato nello Stato.” Insomma, secondo Frattini lo stesso Hezbollah dovrebbe rinunciare cavallerescamente alla propria forza militare che è lo strumento del suo potere nel Paese. E’ raro che un ministro degli esteri fornisca alla stampa comunicazioni basate essenzialmente sui propri sogni personali.
INSERZIONE ALLA FARNESINA: CERCASI DIPLOMATICI NEMICI DEL CENTRO-DESTRA OFFRESI POSTI E PROMOZIONI
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) - Frattanto il ministro degli esteri Frattini,intento a completare il proprio staff, sembra aver accettato per metà i consigli del segretario generale Gianpiero Massolo che gli suggeriva Alain Economides nella delicata funzione di capo di gabinetto. Economides,diplomatico già legato alla gestione dalemiana e “sentinelliana” della Farnesina,ha preso posto nelle stanze accanto al ministro che però non ha ancora firmato il
decreto di nomina.Massolo, che intende realizzare un doppio colpo, ha candidato come vice capo di gabinetto l’ex ambasciatore in Sudan Lorenzo Angeloni che ha combattuto una strenua battaglia contro Barbara Contini quando era inviata nel Darfur del governo Berlusconi. Frattini fa queste cose: se gli vengono presentati diplomatici che hanno boicottato il centro-destra nellascorsa legislatura, lui li accoglie con gioia misteriosa.
Roma 20 maggio (La Velina Azzurra) - Frattanto il ministro degli esteri Frattini,intento a completare il proprio staff, sembra aver accettato per metà i consigli del segretario generale Gianpiero Massolo che gli suggeriva Alain Economides nella delicata funzione di capo di gabinetto. Economides,diplomatico già legato alla gestione dalemiana e “sentinelliana” della Farnesina,ha preso posto nelle stanze accanto al ministro che però non ha ancora firmato il
decreto di nomina.Massolo, che intende realizzare un doppio colpo, ha candidato come vice capo di gabinetto l’ex ambasciatore in Sudan Lorenzo Angeloni che ha combattuto una strenua battaglia contro Barbara Contini quando era inviata nel Darfur del governo Berlusconi. Frattini fa queste cose: se gli vengono presentati diplomatici che hanno boicottato il centro-destra nellascorsa legislatura, lui li accoglie con gioia misteriosa.
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