I carabinieri hanno segnalato una 42enne ed una 66enne berresi. Il reato è vilipendio alle istituzioni: le frasi sulla pagina “Sei di Berra se...”
BERRA. Il primo post di una 42enne di Berra nella pagina “Sei di Berra se...” recitava testualmente così: «Volete sapere l’ultima dai dirimpettai di via...?! Oggi pomeriggio avevano quella che sembrava una carabina (immagino caricata a salve perché faceva solo uno scoppio ma nulla più) e hanno mirato a mia nonna urlandole “Mani in alto o ti uccido, sono un killer” e cose simili... Se fosse solo un gioco non lo so, ma la prossima volta li filmo col cellulare e scatta la denuncia, che sarà ovviamente inascoltata visto che le autorità del nostro paese non fanno nulla...». Il commento di una compaesana 66enne è stato: «Hai pienamente ragione ma purtroppo le autorità se ne fregano di tutto sono abituati a prendere lo stipendio senza meritarlo, se dovessero essere pagati per il merito farebbero la fame se non cambia il sistema non ci resta che rassegnarci».
Tutto questo è accaduto sabato nella pagina Facebook che conta oltre 700 membri. Ovvio che tali commenti non siano passati inosservati, neppure alle forze dell’ordine locali, che mercoledì (27 settembre) hanno denunciato le due donne in stato di libertà per il reato “oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario e vilipendio alle istituzioni”.
Ogni giorno siamo sempre più abituati a leggere sui social commenti pesanti (e spesso fuori luogo) se non addirittura offese. Tutto questo nonostante sia noto come tali commenti siano puniti dalla legge con ammende o, come in questo caso, con denunce. In questa situazione, la cosa curiosa è che dal riferimento del primo post della 42enne poi siano arrivati diversi commenti andati fuori tema, fra questi la dura frase contro le istituzioni della 66enne berrese. I carabinieri della stazione locale hanno prima di tutto raccolto la segnalazione del presunto uso di un’arma, risolvendo la situazione. Poi sono passati alla denuncia delle due donne per i reati di oltraggio e vilipendio.
Insomma, se è vero che ci sono studi legali che vivono grazie alle denunce per frasi sui social, è altrettanto vero che questa denuncia dei carabinieri di Berra creano un importante precedente. E un monito ad usare la tastiera o il telefonino con più cautela. (d.b.)
Cosa è la solitudine? Ve lo siete mai chiesto?
Be la solitudine è diversa da prima, da qualche anno fa, oddio forse no anzi, forse ad essere cambiati sono solo i mezzi per manifestarla; la solitudine è quando aspetti in tintinnio di un messaggio whatsapp che probabilmente non arriverà mai, quando ad ogni vibrazione di quel maledetto smartphone tu bramosamente controlli per rimanere puntualmente deluso, nulla sarà mai come quel messaggio che aspetti, non potrà mai esserlo; prima forse aspettavi con ansia il postino, aspettavi una lettera, o una telefonata forse…La solitudine è non voler tornare a casa ed aprire il portone sul desolante vuoto che impregna il tuo appartamento e te stesso; la solitudine è il voler continuare e non fermarsi, qualsiasi cosa tu faccia non vuoi fermarti, se ti fermi lei è la, in agguato e si impossessa della tua mente…Solitudine è sedersi al volante e alzare il volume.Solitudine è sospirare senza che nessuno ti chieda il perché.
Solitudine è svegliarsi nel cuore della notte con un immagine nel cervello. Solitudine è insonnia, insonnia e pensieri per tutta la notte.
Solitudine è avere le lacrime agli occhi e doverle trattenere.
Solitudine è voler parlare con qualcuno ma non riuscire a farlo.
Solitudine è camminare lento senza una meta.
Solitudine è leggere e non riuscire a farlo.
Solitudine è ascoltare musica, musica triste.
Solitudine è guardare e riguardare le foto di un tempo che fu.
Solitudine è provare a scattare una foto senza riuscirci.
Solitudine è compiere i gesti quotidiani anche se dentro la tristezza domina.
Solitudine è indossare una maschera con tutti.
Solitudine è cercare di essere felici, e cinici anche.
Solitudine è chiuderti in te stesso.
Solitudine è… è…
Solitudine è tante cose, è tante di quelle cose che non potrebbero mai essere contenute in un misero foglio di carta…
E’ effimera la vita, tu puoi sentirti solo anche nel posto più affollato del pianeta; anche questa è solitudine…
Secondo me per esperienza del mio viaggio fin qui fatto dalla solitudine si guarisce È uno stato temporaneo, talvolta necessario, dal quale spesso siamo obbligati a transitare ogni qualvolta la nostra vita arriva ad un bivio. Tu il bivio lo hai appena superato, solo che non sai se la strada che stai percorrendo ti porterà a nuove mete o facendo un lungo giro ti riporterà al punto in cui hai iniziato questo viaggio. Sappi però che in ogni caso la solitudine pian piano sparirà, perché qualunque sia la meta, questa sarà l'inizio di una vita nuova. Perché il viaggio, inevitabilmente, ti avrà cambiato.Infatti cvome dice un altra mia amica nei commenti a questo post
Immacolata ZiccanuOgniuno di noi porta dentro la propria solitudine, ma ci si abitua. La più devastante in assoluto è la solitudine affettiva, quella per cui sai di contare niente per alcuno! le altre si superano più facilmente col tempo. Un abbraccio!
Pero sono convinto che essa non d'essere intesa solo come u qualcosa di negativo ma anche di costruttivo perchè essa ci permette di riflettere su noi stessi e sul monmdo di esercitare "esplorazione attraverso ombre, riflessi e proiezioni...consapevoli e inconsapevoli" e quindi trasformarla in qualcosa di creativo
Quindi poichè Noi siamo soli, sempre. Noi non siamo soli, mai. Per la prima volta mi rendo conto che entrambe le frasi hanno un senso e una verità. Mi chiedo Ma la solitudine, in fondo, esiste davvero? O è un'illusione? Se la comunione non sempre si realizza, la solitudine, in fondo, non ha luogo finchè ci siamo noi.
Ed è auspicabile ricercarla, nei silenzi e nell'assenza di pensieri, finalmente, o nella contemplazione, immobile, non giudicante. La solitudine non solo dagli altri, ma anche da sè stessi, dal proprio ego. Un po' di sollievo. Tutto questo non è fine a sé stesso, ma è anzi una ricarica di energia, una ritrovata condizione di lucidità, per poi ritornare e poter dare agli altri, alla vita, un senso che si credeva perduto, che sfuggiva.
Non c'è nulla di più fragiledell'equilibrio dei bei luoghi. Le nostreinterpretazioni lasciano intatti persino itesti, essi sopravvivono ai nostricommenti; ma il minimo restauroimprudente inflitto alle pietre, una stradaasfaltata che contamina un campo dove dasecoli l'erba spuntava in pace creanol'irreparabile. La bellezza si allontana;l'autenticità pure.
Marguerite Yourcenar
Spett Ministro
Un altro scandalo si sta consumando in Calabria. Margherita Corrado, l’archeologa che aveva fermato con le sue denunce la distruzione del paradiso naturale di Punta Scifo, ha ricevuto un’interdizione al lavoro come professionista, oltre che una denuncia per diffamazione, dallo stesso soprintendente per i beni archeologici sotto accusa falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta legata alla vicenda.
Signor Ministro, le chiediamo di intervenire per porre fine a questa paradossale ingiustizia: non è possibile che a una cittadina onesta e coraggiosa che ha avuto il coraggio di denunciare uno scempio di tale portata venga addirittura impedito di lavorare nella terra che ha dimostrato di amare incredibilmente.
I quotidiani di questi giorni sono pieni di articoli che raccontano la vicenda, tra cui quello di Alessia Candito su La Repubblica del 06/09 e quello di Giulio Cavalli del 07/09 su FanPage. Confidiamo in un suo pronto intervento per rassicurare tutti i cittadini italiani e calabresi sul fatto che lo Stato è dalla parte di chi compie il proprio dovere civico
Le rinfreschiamo la memoria riportandole il testo che sicuramnente lei ( o chi per lei ) leggerà se avrà il tempo per andare in rete di https://www.change.org/
Gli imprenditori Scalise erano riusciti nel 2012 a iniziare la costruzione di un enorme complesso turistico nel paradiso naturale di Punta Scifo, spacciandolo per un piccolo agriturismo. Il soprintendente in questione, Mario Pagano, non aveva avuto un ruolo secondario nella vicenda. Proprio grazie alle denunce e al dossier di Margherita Corrado, infatti, è stato travolto insieme ad altre 7 persone dalle indagini della procura di Crotone, accusato tra l’altro di falso ideologico in atto pubblico, per aver comunicato al Ministero (per sostenere l’ineluttabilità dell’abuso perpetrato) che tutti i 79 bungalow del complesso erano già stati realizzati, quando ciò non era vero.
Era il “capo” di Margherita e gliel’ha fatta pagare cara. Prima denunciandola per diffamazione presso la procura di Torre Annunziata, poi imponendo a tutti i suoi sottoposti, tramite una circolare, di non farla più lavorare.
Margherita Corrado ( foto a destra ) è un'archeologa che in contesto difficile ha avuto il coraggio di denunciare un disastro ambientale: ora per ritorsione le viene impedito di lavorare. Facciamole sapere che non è sola. Ministro Franceschini, intervenga!
Un altro scandalo si sta consumando in Calabria. Margherita Corrado, l’archeologa che aveva fermato con le sue denunce la distruzione del paradiso naturale di Punta Scifo, ha ricevuto un’interdizione al lavoro come professionista, oltre che una denuncia per diffamazione, dallo stesso soprintendente per i beni archeologici sotto accusa (qui l'articolo di La Repubblica) per lo sfregio della costa e per falso ideologico.
Si tratta di un atto inqualificabile contro una cittadina e archeologa che ha osato opporsi al sistema di connivenze e inadempienze che aveva permesso l'avvio dei lavori nell'area ora sotto sequestro (qui la denuncia di L'Espresso). Altri articoli dei media, negli ultimi 3 giorni raccontano della solidarietà dei cittadini e degli addetti ai lavori.(quil'articolo del Corriere della Calabria dell'11/09/2017)
Non lasciamo sola Margherita!
Firma anche tu questa petizione per chiedere al MinistroFranceschini di intervenire subito per porre fine a questa ingiustizia!
datemi pure del disfattista o traditore della patria , ma molti nemici molto onore :-) , ma dopo questa vicenda che leggerete nel post d'oggi , concordo con il nuovo compagnodistrada \ utente facebook Barone Marco ed il suo post da me precedentemente condicos sulla mia bacheca che trovate quiin cui : invitata le donne e le turista a non venire in italia per via delle violenze e degli stupri leggi l'antefatto Treviso: foto a luci rosse fra allenatore e nuotatrice minorenne Treviso. I genitori di una nuotatrice di 15 anni scoprono gli scatti proibiti nel cellulare e denunciano l’allenatore in procura http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/ del22 settembre 2017 Foto hot, dopo la denuncia all'allenatore, la nuotatrice di Treviso resta senza squadra Treviso. Trovata con le immagini hard del suo coach di 40 anni, la nuotatrice minorenne esclusa dalla società assieme ai fratelli
di Marco Filippi
TREVISO. Dopo la denuncia è rimasta senza squadra. Ci sono sviluppi extra-investigativi sul caso della nuotatrice trevigiana di 15 anni, finita al centro di un’indagine per i rapporti con il suo allenatore, un veneziano di oltre 40 anni. Un’indagine innescata nel maggio scorso da una querela depositata in procura della repubblica a Venezia dai genitori della giovane atleta, dopo aver scoperto nel suo cellulare immagini della ragazza senza veli ma soprattutto video che immortalano il coach impegnato in atti di autoerotismo.
A fine agosto, la società della provincia di Venezia di cuii cui faceva parte l’atleta trevigiana (ogni riferimento a società e gruppi sportivi vengono omessi a tutela della minorenne, ndr) ha inviato alla famiglia una lettera nella quale comunica di aver svincolato sia la ragazza che i fratelli a partire dalla stagione agonistica 2017-18.Nella lettera, inoltre, vengono elencati gli impianti sportivi dove la giovane ed i suoi fratelli non potranno allenarsi in quanto ad esclusiva disposizione dei gruppi agonistici della stessa società. «Oltre al danno, la beffa», taglia corto il legale che tutela la famiglia della minorenne, l’avvocato Catia Salvalaggio, che si limita ad aggiungere: «Posso solo dire che è un dato di fatto che, dopo la querela depositata dalla famiglia, la ragazza ed i suoi fratelli, pure loro nuotatori, sono stati svincolati dalla società, rimanendo di fatto senza squadra. So che i genitori si stanno dando da fare per trovare altre squadre».Nella stessa lettera inviata alla famiglia della ragazzina, in cui la società annuncia lo svincolo, è stato inserito anche il nome della fidanzata del fratello maggiore della 15enne trevigiana, pure lei nuotatrice nella stessa società. Dunque, tutti a spasso, liberi di trovarsi un’altra società ma di non usare le strutture dove si allena la loro ex società.
Parallelamente alla lettera di svincolo della società lagunare, anche la squadra agonistica di cui facevano parte la ragazza ed i suoi fratelli, ha mandato una missiva di svincolo: «L’abbiamo inviata a tutti gli atleti - dice il presidente della società agonistica - dopo che abbiamo deciso di dividere le nostre strade dalla società veneziana. Ma le porte verso la ragazza ed i suoi fratelli rimangono aperte a patto che vengano ad allenarsi nei nostri impianti di riferimento, che non sono più nella provincia di Venezia come negli anni scorsi». Sullo sfondo di questa vicenda, c’è un’indagine innescata da una querela dei genitori della 15enne trevigiana, nel maggio scorso, quando hanno scoperto, nel cellulare della figlia, oltre un migliaio di file e foto scambiate tra la ragazza ed il suo allenatore. In quei file c’erano le foto della figlia nuda, numerose immagini dell’organo genitale maschile e soprattutto dei filmati che immortalavano l’allenatore mentre si masturbava. Ora, la magistratura sta lavorando per fare luce sul rapporto, maturato in una piscina della provincia lagunare, tra la ragazza trevigiana ed il suo coach. Il sospetto dei genitori, denunciato nella querela depositata in procura a Venezia, è che tra l’allenatore e la figlia non vi sia stato soltanto uno scambio di immagini “senza veli”, attestato dal materiale allegato alla querela, e di filmati che l’allenatore avrebbe inviato alla minorenne mentre compie atti di autoerotismo, ma che tra i due vi siano stati anche rapporti sessuali che diventano reato se la ragazza ha meno e di 16 anni. Questo sospetto trae origine da una foto, trovata sempre nel cellulare della ragazza, che immortala l’allenatore sorridente mentre, in auto, mostra lo stick di un test di gravidanza con, in evidenza, la scritta “negativo”.E da alcuni messaggi, scambiati tra la ragazzina ed una sua coetanea, nei quali la quindicenne trevigiana manifesta il timore di essere incinta e delle reazioni che l’allenatore potrebbe avere. Messaggi da cui trasparirebbe l’ipotesi che la giovane possa avere avuto rapporti “proibiti” con il suo coach. Ma altri episodi avrebbero fatto impensierire i genitori. Non ultimi quegli stati di malessere, manifestati dalla figlia, prima degli allenamenti. Tutti fatti al vaglio degli investigatori.
MANTOVA. Licenziato a nove mesi dal pensionamento e dopo una sola contestazione disciplinare: a denunciare lo sgambetto crudele è il segretario generale aggiunto di Uiltucs Uil, Daniele Grieco. Il pensionando in questione sarebbe metaforicamente) scivolato su un pavimento lavato male: così secondo la Unilabor, il consorzio che un anno fa si aggiudicò l’appalto delle pulizie degli uffici postali della provincia di Mantova, e in questi giorni ha messo alla porta il lavoratore. Rotolato per anni e anni da un appalto all’altro, l’uomo puliva gli uffici postali del Viadanese insieme alla moglie.Sommate, le loro paghe non superano gli 800 euro al mese, appena sufficienti per vivere un’esistenza sul filo della dignità. Grieco non entra nel merito della contestazione ma denuncia l’atteggiamento dell’azienda, con la quale Uiltucs ha già ingaggiato un’aspra battaglia perché gli stipendi siano pagati entro il 15 del mese successivo a quello lavorato: morale, per lunedì è proclamato uno sciopero, con presidio davanti all’ufficio centrale delle Poste, in piazza Martiri (dalle 9 alle 11). Sciopero al quadrato, che intreccia il ben servito al pensionando con l’esasperazione dei dipendenti Unilabor (una cinquantina, quasi tutte donne).Quanto al licenziamento, riferisce Grieco della contestazione ricevuta dall’ex dipendente a fine agosto, rintuzzata via raccomandata con la richiesta di un chiarimento alla presenza del sindacato. Richiesta ignorata dall’azienda, che nei giorni scorsi ha comunicato il licenziamento disciplinare.Statuto dei lavoratori alla mano, prima di mettere qualcuno alla porta, però, servirebbero almeno tre sanzioni. In altre parole, il lavativo in questione dovrebbe essere recidivo. «Abbiamo già impugnato il licenziamento e coinvolto l’Ispettorato del lavoro» informa il sindacalista della Uiltucs, determinato ad andare al fondo della vicenda per riscriverne il finale. Stesso discorso e uguale spirito per il nodo degli stipendi accreditati col fiatone.Che gli stipendi debbano essere pagati entro il 15 del mese successivo lo dice il contratto collettivo, pena il pagamento di un interesse del 2%. Il contratto aziendale, però, sposta il termine al 20. «Se il contratto nazionale dice entro il 15, tu Unilabor non puoi derogare introducendo un peggioramento» insiste Grieco, che già a luglio aveva proclamato uno sciopero, poi rientrato sulla linea della protesta con l’accreditamento dei soldi. Anche se Unilabor non arretra di un passo e rivendica la bontà del suo accordo aziendale. Irritato da questo tira e molla, che logora le lavoratrici, ora il sindacato è pronto all’azione di piazza.
Soliera, Valentina e Giacomo dal giorno più nero a quello del fatidico sì
Lei è sopravvissuta a un terribile incidente contro un Tir Quando si risvegliò in ospedale lui le chiese di sposarlo La coppia di Soliera ha coronato il suo sogno a Castelnuovodi Serena Arbizzi
CASTELNUOVO . Valentina Vincenzi era stata travolta da un Tir a Carpi (Modena). Era scesa dall'auto da cui usciva fumo ed era stata sbalzata in aria dal tir. Ricorda tutto di quel terribile giorno. Ha subito 50 operazioni e con coraggio è riuscita a rimettersi in piedi per coronare il suo sogno: Sposare il compagno, Giacomo Goldoni, che l'ha chiesta in sposa al suo risveglio in ospedale. Quel giorno è arrivato sabato 23 settembre 2017. Il videoracconto delle nozze con le immagini di Gino Esposito. Le interviste di Serena Arbizzi La loro storia Se la felicità avesse un volto sarebbe quello di Valentina mentre percorre la navata centrale della chiesa di Montale, con il suo promesso sposo, Giacomo Goldoni.
Valentina ieri è arrivata all’altare, dove ha detto sì al suo Giacomo, camminando con le proprie gambe; un particolare che potrebbe apparire banale, ma che in realtà non lo è perché Valentina è uscita miracolosamente viva da un terribile incidente.
E altrettanto banale non è il matrimonio di questa giovane coppia che non rappresenta solo l’unione di due persone, ma una vera e propria
rinascita.
Valentina Vincenzi ha 26 anni e, nel settembre del 2016, è stata protagonista di un terribile incidente. La giovane era alla guida in autostrada: stava percorrendo la Brennero in direzione Modena quando, circa trecento metri prima dell’uscita di Mantova sud, dalla sua auto ha iniziato a uscire del fumo.La ragazza ha accostato per chiamare i soccorsi ma, improvvisamente, si è trovata al centro di un incubo. Valentina è stata sbalzata in aria, avvolta da una nuvola di polvere e sporco: un camion aveva infatti invaso la corsia di emergenza e l’aveva travolta. La giovane finì incastrata fra la sua vettura e il guardrail, con le lamiere conficcate in una gamba. E per una atroce fatalità del destino Giacomo, che era stato chiamato in soccorso per l’auto in panne, assistette all’incidente dalla corsia opposta.Da allora Valentina è stata sottoposta a decine di interventi, tra quelli in sala operatoria e altri. Un percorso difficile, da affrontare giorno dopo giorno, coronato da un momento bellissimo. Quando la giovane si è risvegliata, in ospedale, a due giorni dall’incidente Giacomo l’ha chiesta in sposa per prometterle che lui le sarebbe rimasta accanto anche in un momento difficile come quello. Per superare con lei tutte le difficoltà delle terapie, ma condividere anche tanta felicità. Ieri i due giovani, che abitano a Soliera, hanno deciso di vivere le loro nozze a Montale. Valentina è arrivata a bordo di una Jaguar anni Sessanta: quando è scesa gli invitati hanno potuto ammirare il lungo abito bianco, con un corpetto impreziosito da accessori luccicanti di gioia, nuvole di ruches fino ai piedi, un bouquet rosa antico in pendant con gli addobbi floreali della chiesa. Ad aspettarla, sul sagrato, il suo Giacomo. Commozione tra i tanti parenti e amici che si sono riuniti per celebrare questa storia d’amore dal finale lieto. Il matrimonio è stato celebrato da don Andrea Gianelli, parroco di Montale che ha ricordato il brano del vangelo di Giovanni scelto dagli sposi. «Per noi essere qui, oggi, all’altare per dire sì è un traguardo grandissimo - confidano emozionati - Dopo il ricevimento partiremo per il viaggio di nozze, una settimana in Trentino». Viaggio di nozze che rappresenta l’anticipazione di mete più lontane, da raggiungere nei prossimi mesi. Perché Valentina può ancora camminare lontano. Grazie alla sua tenacia e all’amore con cui Giacomo ha promesso di accudirla, giorno dopo giorno. «La strada della riabilitazione è composta da più tappe - dicono gli sposi - ma noi le affronteremo tutte».
La storia chje racconto è una storia documentata alla mano di una famiglia pescarese distrutta e abbandonata dalle stesse istituzioni e del presidio del diritto da104 giorni famiglia cucinotta marsilii piazza italia pescara
pima parte
seconda parte
per chi ha voglia di saperne più oltre i due video citati prima di RADIO SOS De Titta c'è sotto l'articolo de http://ildelitto.it/ segnalatami dall'amica e uan delleprime se non la prima comnpagna di strada antonella serafini di censurati.it
Le acque di un canalone illegale, che doveva essere in sicurezza da oltre dieci anni, hanno reso pericolante ad Alanno una casa, i cui proprietari si son dovuti accampare davanti al municipio, vittime di uno scandaloso balletto del potere.
Scoppiato l’inghippo, spariscono documenti all’ufficio tecnico del Comune e il canalone diventa addirittura per i carabinieri come un fantasma risalente al 1940, ma balza fuori un progetto insabbiato in modo sospetto: vicende sulle quali anche il magistrato, tuttavia, ha sorvolato, archiviando un procedimento per omissione e abuso d’ufficio.
Sembra una storia di altri secoli, di quelli impossibili in un paese rispettabile col Comune retto da una amministrazione sostenuta dal Pd. Eppure è ciò che accade oggi ai coniugi Alessandra Marsilii e Francesco Roberto Cucinotta e ai loro tre figli, colpevoli solo di avere comprato nel 1999 un immobile con l’intento di realizzarci un bed & breakfast.
Una casa perfettamente in regola, ma minacciata dalle acque
La casa era perfettamente in regola, da ogni punto di vista legale, ma ben presto i proprietar i si accorsero che ogni pioggia vi scarrozzava contro una massa enorme d’acqua, convogliata da un canalone pubblico di raccolta mal concepito, insistente su area di proprietà comunale e con una grata di captazione che faceva scorrere, deviando, sotto le fondazioni della costruzione.
Non sortendo nulla le segnalazioni all’amministrazione comunale, se non vaghe promesse, mai seguite da fatti, l’acqua, senza i necessari interventi, ha a poco a poco lesionato i muri portanti della casa, così da determinare nel 2015 i vigili del fuoco a dichiararne la pericolosità e a richiedere urgenti lavori per la messa in sicurezza del canalone e il restauro dell’edificio danneggiato.
Il Comune fa lo gnorri e tace sull’obbligo di eliminare il pericolo
Il Comune ha diffidato i proprietari e assegnato termine per la nomina di un tecnico al quale affidare il monitoraggio permanente della situazione, ma in modo maldestro ha fatto lo gnorri sui propri obblighi di eliminare il pericolo derivante dal canalone anomalo; come dire “Il mio canalone che dovrebbe salvare la gente ti butta a terra la casa? E chi se ne frega!”.
Non se ne sono fregati però, ancora una volta, i vigili del fuoco, i quali, intervenuti poi a seguito del recente terremoto che ha interessato anche la zona di Pescara, hanno richiesto al Comune di Alanno di ordinare lo sgombero dell’abitazione. Non se n’è fregata nemmeno Alessandra Marsilii, che, stanca delle peregrinazioni al municipio e di protestare al vento, aveva già presentato una querela e intrapreso nelle varie sedi giudiziarie una battaglia, assistita dall’avv. Attilio Piacente.
La vicenda è per il gip “frammentaria e di difficile comprensibilità”
La querela non ha avuto, però, buona fortuna. Il 25 agosto dell’anno scorso il pm ne aveva chiesto l’archiviazione e in ultimo, qualche settimana fa, il gip Antonella Di Carlo l’ha archiviata. L’avv. Piacente aveva evidenziato nella sua opposizione che non erano state svolte dal pm indagini adeguate, ma il giudice se n’è uscito con una motivazione curiosa, secondo la quale la vicenda è “frammentaria e di difficile comprensibilità”, quasi che non fosse compito della magistratura, ma di altri, accertare i fatti.
Il tecnico incaricato dalla signora Marsilii di monitorare la situazione ha scovato con sorpresa al Comune un progetto del 3 ottobre 2006 dell’architetto Antonio Buccella per la sistemazione della rete fognaria e delle acque bianche interessante anche il canalone oggetto della questione. Ma dell’esecuzione di quei lavori non vi è traccia. Che ne è stato?
Dal progetto sparito alla vita della famiglia sotto una tenda
Al giallo di quel progetto e alla questione di documenti di cui il Comune imperterrito negava agli interessati l’esistenza, si aggiunge lo scandalo della famiglia in mezzo alla strada. Ordinato lo sgombero della casa, in via d’urgenza il Comune aveva ospitato la famiglia in un albergo, adoperandosi quindi per la sistemazione in un alloggio dell’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale per la Provincia di Pescara (Ater). Ma questa procedura s’è fermata per un inghippo: la casa assegnata, infatti, presentava carenze igienico-sanitarie gravi per la risalita di umidità dal pavimento e a nulla sono valse finora le sollecitazioni per avere un alloggio vivibile.
Mentre vanno avanti le questioni giudiziarie, ecco che Alessandra Marsilii, Francesco Roberto Cucinotta e i tre figli per non dormire sotto il cielo hanno scelto di farlo sotto una tenda, piazzata proprio davanti al palazzo del municipio. A sostenerne le ragioni si sono scatenati i social, anche con un apposito gruppo Facebook di sostegno. Ma la vicenda non è per niente di quelle folcloristiche; merita grande attenzione e maggiore rispetto da parte della pubblica amministrazione, perché i palleggiamenti attuali fra Comune, Ater e Prefettura di Pescara sono gravi più di un delitto.
finalmente questa caldissima e torrida estate 2017 ha già chiuso le proprie porte per passare il testimone all'autunno.Ed ecco che è inizia "ufficialmente " la stagione autunnale per il nostro emisfero, quello boreale, e almeno in teoria visto l'impazzimento del clima il giorno avrà la stessa durata della notte, per poi tornare lentamente a far prevalere la durata di quest'ultima fino alla prossima primavera.E Puntuale come ogni anno, anche per questo 2017 Google ha deciso di celebrare il primo giorno di autunno con un delizioso Doodle che campeggia oggi sulla prima pagine del motore di ricerca, anche in Italia.Di certo questo omaggio di Google fa venire voglia di passeggiate nei boschi, di foto ai colori spettacolari, di profumi e tinte autunnali.L'estate ha già chiuso le proprie porte per passare il testimone all'autunno.Nel giorno dell'equinozio d'autunno, come dice l'etimologia stessa della parola, il giorno ha la stessa durata della notte. Dal 23 settembre, gradualmente, il buio comincerà a prevalere sulla luce in attesa dell'ora solare, prevista per il 29 ottobre 2017 . Spiagge, bikini, piscine , gelati , grqnità , frappè , meta ( con o senza latte , infatti il batista mi ha guardato come uno strambio perchè ho reso un latte e menta ) , crema caffe , caffè shakerato , ecc hanno già lasciato il posto, con i primi freddi, a giacche e bevande calde. Poltrona davanti alla stufa o al camino o in giro tempo permnettendo a scattare foto ai colori dell'autunno
dell'equinozio d'autunno, come dice l'etimologia stessa della parola, il giorno ha la stessa durata della notte. Dal 23 settembre, gradualmente, il buio comincerà a prevalere sulla luce in attesa dell'ora solare, prevista per il 29 ottobre 2017.
che ha come protagonista un piccolo roditore munito di sciarpa che corre nella sua tana per gustarsi un tè caldo, che è più o meno quello che stiamo facendo tutti con l'abbassamento delle temperature arrivato anche nel nostro Paese.Inizialmente vedevi la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno come qualcosa di triste e malincomia , cioè m'identificavo in queste due aforismi \ frasi : 1) "Ti ricordi di me? Abbiamo raccolto insieme i fiocchi d'inverno... respirato i cento petali della primavera... soffiato le melodie nelle conchiglie estive... planato dolcemente con le foglie d'autunno!" ( Leonard Vertighel ) ., 2
sensazione testimoniata da queste mie foto di qualche anno fa nel nostro vivaio
10 ore favedendo le foglie che cadono ed in gialliscono mi viene spontanea la domnanda elucubratoria : a che serve vivere se poi bisogna morire e vedi morire tutto ( persone , natura , cose , idee ) ?
mai poi le risposte dei miei compagni di s rada \ di viaggio e questo video
Splendi colori oltre alle foto di google ( vedere urlk sopra , e alle mie foto prima riportate ) si ritrovano fino al sostizio d'inverno : nelle vie cittadine e nelle cortes apertas ( artigiani vecchi e nuovi che si aprono alla gente ) della mia barbagia ( centro - interno della sardegna ) qui le date dei singoli paesi., nei mercati rionali e cittadini , nei negozi di frutta e verdura ( quelli che ancora rimangano e resistono aio grossi centri commerciali ) . Nei bschi , nele strade urbane ed ed extra urbane .Nei prodotti della terra ( verdura 12 frutta 12 ) nelle conserve ( sott'olio ,sotto sale, sott'aceto industriali e casalinghe ) e nelle marmellate con i prodotti dell'estate . .....
nelle migrazioni degli uccelli come riporta questo video
dell'amica \ compagna di strada \ di viaggio Alesandra lorusso postato nella nostra pagina di Fb
potrei continuare ancora per diverse righe ma mi fermo qui per non tediarvi ed annoiarmi . concludo che anche nella tristezza e aìmalinconia ( vedere sopra canzone di Guccini ) c'è la belezza e che non sempre le cose sono come sembrano
Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza". »
( dante Alighie Inferno c20 vv.112-120 )
a chi mi accusa di essere sessista o sostenere il sessimo per i commenti del mio post su facebook precedente ( https://goo.gl/ErVBZ9 ) sull'ennessima sparata razzista mistra stavolta a sessimo ed ad razzismo sappia che il mio pensiero collima con quello di Edoardo Bizzarri ( che trovate sotto ) e se pubblico commenti sessisti e al limnite fra il razzisdmo e la xenofobia è perchè la mia bacheca del mio accountr e pagina di fb è liberà ed aperta a tutti\e ed a tutti gli sfoghi e pi concordo con quianto dice Dante Alighieri nel 20 canto dell' Inferno uniche regole : 1) ciascuno è responsabile in ambito giudiziario di ciò che scrive ., 2) buon senso e rispetto
Ho avuto la possibilità di leggere un post di una certa Elida Giulia Casati sullo stupro commesso da un migrante a Bergamo ai danni di un'operatrice.
Dopo aver letto questo post posso dire che la violenza di genere è commessa o comunque sostenuta anche dalle appartenenti allo stesso genere. Sei una donna squallida, di scarsa morale e credo che la tua intelligenza sia paragonabile a quella di un sasso. Di sicuro non ti auguro uno stupro abbassarmi al tuo scarso livello cerebrale non mi interessa ben che meno augurarti qualsiasi tipo di male a quello ci ha pensato già la sorte facendoti venire al mondo.