9.9.17

bullismo d'ieri e bullismo d'oggi Nuoro minacciata prima del processo La vittima 14enne ingiuriata dalla mamma e da una zia di uno dei denunciati

 anche  se   è notizia  delle ultime  ore   che i genitori dei bulli  hanno smentito d'aver minacciato la  ragazza   in questione è sempe  un atteggiamednto grave  e  del  cambiamento  dei tempi  , i cosidetti  mala  tempora  currunt  come  dicevano i miei nonni  paterni  . Infatti

dallanuova  sardegna  del 8 settembre 2017



Bullismo, minacciata prima del processo

Sedici ragazzini alla sbarra il 25 settembre. La vittima 14enne ingiuriata dalla mamma e da una zia di uno dei denunciati



NUORO. Intimidita e ingiuriata alla soglia del processo che tra pochi giorni vedrà alla sbarra 16 ragazzini presunti bulli. Lei era stata presa di mira da centinaia di bulli, in città, tutti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, che per mesi l’avevano insultata ed etichettata come “porta iella”. La ragazzina, all’epoca dei fatti dodicenne, per sfuggire ai suoi aguzzini, era stata anche costretta più volte a cambiare scuola, ma le angherie erano continuate incessantemente. È stata la denuncia dei genitori a far scattare le indagini della Polizia che nel corso dei mesi ha prodotto un lungo fascicolo contenente le conversazioni telefoniche avvenute tra i bulli e la vittima, le chat e i tabulati. A distanza di due anni, il 25 settembre, si aprirà il processo al Tribunale dei minori di Sassari a carico di 16 presunti bulli, accusati dei reati di diffamazione e molestie ai danni della studentessa oggi quattordicenne.
A poche settimane dal processo che deciderà le sorti della banda dei bulli nuoresi di 14, 15 e 16 anni la storia sembra ripetersi. Qualche giorno fa infatti durante una partita di calcio la giovane studentessa che si trovava sugli spalti in compagnia di alcuni amici è stata avvicinata da due donne, identificate come la madre e la zia di uno dei minori denunciati e coinvolti nel processo, secondo quanto riferito da alcuni testimoni presenti, che con fare minatorio e arrogante avrebbero intimidito e diffamato a più riprese la povera quattordicenne definendola in prima battuta una «poco di buono» e successivamente una «rovina ragazzi».
La vicenda è stata raccontata su Facebook dalla presidente dell’associazione Onda Rosa Luisanna Porcu, essendo stato coinvolto nel fatto anche suo figlio, coetaneo e amico della quattordicenne, che ha cercato in tutti modi di difendere la giovane ragazza. Ancora una volta l’arma usata è quella dell’ingiuria, scagliata questa volta da due madri nei confronti di una bambina, che ha avuto il coraggio di denunciare le violenze subite. Era febbraio 2015 quando i genitori della giovane vittima hanno deciso di dire basta alle violenze subite quotidianamente dalla figlia e mossi da una grande preoccupazione hanno deciso di raccontare tutto in Questura, impugnando una lista nera con un centinaio nomi di presunti carnefici, tutti studenti nelle quattro scuole medie cittadine, della figlia dodicenne. Che dopo mesi di silenzi aveva finalmente trova il coraggio di raccontare tutto ai genitori. «Ogni giorno era una fotocopia del precedente: varcata la soglia di casa era un continuo incassare, tra urla ingiuriose, gesti scaramantici e maldicenze» avevano raccontato i genitori della giovane perseguitata dalla banda di bulli. «Porti iella» le dicevano accompagnando le parole a gesti scaramantici: «Un fiume di lacrime disperate ha accompagnato il racconto di nostra figlia, l’abbiamo ascoltata con il cuore in frantumi e dentro la nostra testa ci chiedevamo perché tutto questo, perché proprio a lei. Purtroppo le hanno attribuito la nomea di porta iella e il tam tam in città è stato così veloce e impietoso che tutti i ragazzini anche se non la conoscevano si toccavano i genitali quando passava, cantandole canzoncine che fanno rima con la parola sfiga». Un anno dopo la triste vicenda i genitori della ragazza hanno fondato un’associazione cittadina contro il bullismo riunendo al suo interno numerose vittime di bullismo, genitori e professionisti impegnati giornalmente nella promozione di azioni volte a rieducare i bulli ma sopratutto a supportare le numerose vittime di questo insidioso fenomeno. «Siamo al fianco della ragazza e dei genitori in questo momento per loro difficile – ha
commentato Maria Grazia Mascia, avvocato e membro dell’associazione No Bullying –. Seguiremo molto da vicino questa battaglia che non vuole limitarsi ad essere un atto di giustizia dovuto, ma una lezione per tutti i giovani affinché capiscano quanto le parole possano fare male» conclude.


Ora per esperienza personale dico solo quiesto sempre peggio . Ok , il nonnismo e il bullismo sono sempre esisti , ma prima c'era un argine da pèarte dei genitori . Adesso anche gli stessi genitori sono peggio dei loro figli . Infatti quando io rispondevo ( ne sono statio vittima ) con bullismo \ nonnismo , anche se sapevo quando fermarmi , infatti vedevo una persona piangere chiedevo scusa e facevo ammenda perche cazziato , ma anche no dai genitori .,  e   cercavo d'aiutarli contro gli alri buli .Adesso con le nuove generazioni è anche peggio .

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