da D di repubblica del 20 \3\2020
ELEONORA GIOVINAZZO
In un momento difficile e delicato come quello che stiamo vivendo, ossia l’affrontare l’angoscia, la paura e le conseguenze che l’emergenza Coronavirus porta con sé restando chiusi nelle proprie case, la filosofia può esserci d’aiuto. È quello che hanno pensato Maura Gancitano e Andrea Colamedici, fondatori del progetto filosofico Tlon, che in collaborazione con l’agenzia Piano B hanno organizzato per il 21 marzo una staffetta in streaming di 14 ore (dalle 10 alle 24 sia sul sito www.prendiamolaconfilosofia.it che su Repubblica.it) in cui si alterneranno alcuni dei nomi più importanti del panorama filosofico e culturale italiano: da Umberto Galimberti a Marco Montemagno, da Paola Maugeri a Laura Campanello fino a Roger-Pol Droit, consulente filosofico dell'Unesco, che ci offrirà alcuni dei suoi 101 esercizi di filosofia quotidiana. Non solo filosofi: prenderanno parte alla staffetta anche volti noti come Jovanotti, Alessandro Baricco, Vera Gheno e Roberto Saviano. Ci saranno anche dei concerti “filosofici” che vedranno protagonisti i cantanti Giovanni Truppi, La Rappresentante di Lista, AbaChiara e Vasco Brondi.
“Prendiamola con filosofia non è solo un modo di dire, vogliamo riempire quel metro di distanza con tutte le parole e le idee di persone che hanno fatto dell’etica, del corpo, dell’amore e della comunità, la prassi e il centro della loro speculazione filosofica”, spiegano Gancitano e Colamedici. “Vogliamo pensare quello che stiamo vivendo in modo critico e costruttivo per ripensare noi stessi e la nostra società”. L’obiettivo dell’evento è quello di creare una comunità inclusiva - virtuale e insieme reale - capace di arginare il più possibile la paura e il dolore per trasformarli in entusiasmo e intelligenza condivisi. L’incontro tra gli ospiti e il pubblico saranno, grazie alla dimensione digitale, ancora più stretti: chiunque vorrà potrà condividere i contenuti e aprire un proprio tavolo di discussione. “Spesso quando si parla di filosofia si ritiene che sia una speculazione intellettuale sui massimi sistemi, qualcosa che non ha a che fare con la vita reale”, spiega Gancitano. “In realtà in questo momento in cui ci mancano le risorse intellettuali ed emotive per capire cosa sta succedendo e far fronte alla situazione, la filosofia torna a essere un farmaco importante. Può aiutare a cambiare la prospettiva con cui si guardano le cose e trovare delle soluzioni”.
Dieci suggerimenti pratici per prendere la quarantena con filosofiaSuggeriti dai filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici in esclusiva per D Repubblica
1. Non abbiate fretta. “Abbiamo l’ossessione di perdere tempo e che la vita sia breve, ce l’avevano già i romani al tempo di Seneca. Ma in realtà non viviamo quasi mai la profondità del tempo, viviamo solo con l’ansia di perdere del tempo prezioso. In questo momento le persone rischiano di fare scelte e cambiamenti non meditati, frutto solo della paura e dell’ansia. In Cina ad esempio c’è stato un picco dei divorzi del 23% in più. Tutte le scelte che hanno a che fare con cambiare lavoro, cambiare casa, lasciare il compagno o la compagna hanno bisogno di una comprensione vera: in questo momento si rischia di seguire solo l’istinto. Ma c’è anche un altro rischio: quello di fare per forza qualcosa, anche a livello social, solo perché tutti lo stanno facendo, senza che ci sia una vera esigenza o spinta, solo per paura di restare indietro. Ci si sbriga dunque a fare qualcosa di eccezionale, che spesso di eccezionale non ha nulla. Dunque meglio non avere fretta ed evitare di prendere ora decisioni importanti o trovare soluzioni a problemi complicati”.
2. Prendetevi cura di voi stesse. “La cura di sé è il punto fondamentale da cui nasce la filosofia, che originariamente era proprio ‘arte di vivere’. Prendersi cura di sé significa quindi prima di tutto cercare di capire quali sono i propri valori, cosa si desidera veramente, e si può fare solo mettendo in pausa la routine quotidiana. Ci si lamenta spesso di non avere abbastanza tempo per ascoltarsi e fermarsi, e adesso questo tempo è arrivato è bene approfittarne. Possiamo utilizzare questo tempo chiusi in casa per capire la nostra vocazione, cosa si desidera. Il filosofo che ha riportato al centro queste pratiche è Pierre Hadot, ricordando che la filosofia antica era pratica, che si trattava quasi di esercizi spirituali, legati a quella che i filosofi chiamano fioritura personale”.
3. Prendetevi cura della casa. “Non si parla di un fatto estetico, ma di un’attenzione che possiamo avere nei confronti di ciò che di solito trascuriamo. La casa è il nostro specchio, prendersene cura significa fare pulizia della propria mente, dei pensieri su cui rimuginiamo, e creare lo spazio che serve per affrontare il presente e il futuro. Non sappiamo davvero abitare, scriveva Heidegger, perché ci sentiamo sempre senza radici. Questo è un tempo in cui possiamo imparare ad abitare davvero le nostre case e, così facendo, imparare ad abitare la vita. Avere una ritualità, costruirsi una ritualità all’interno della casa, prendersi cura degli spazi in modo che ci rispecchino e siano in armonia con noi può essere molto utile per raggiungere questo obiettivo”.
4. Giocate. “Il gioco è il modo migliore per disinnescare ansie e paure, che ci succhiano tutte le energie e ci impediscono di agire, chiudendoci in un circolo vizioso. Fate ogni giorno dei piccoli giochi filosofici che possono cambiare il mood della giornata (ne trovi tanti sui social di Tlon con l’hashtag #prendiamolaconfilosofia). Vedrete che anche quei problemi che vi assillano vi appariranno da un’altra prospettiva, e magari troverete una soluzione davvero efficace. Un esempio di gioco può essere prendere un oggetto che avete in casa e far finta di non averlo mai visto. Cosa potrebbe essere? Elencate una serie di utilizzi assurdi e divertenti: state facendo un esercizio di fenomenologia husserliana”. Ci identifichiamo sempre molto con quello che facciamo e ci prendiamo troppo sul serio, il gioco aiuta ad alleggerirsi e a cambiare prospettiva.
5. Siate solidali. “Pensare solo a se stessi in questo momento rende ancora più ansiosi e spaventati, mentre aiutare qualcuno in una condizione di difficoltà può cambiare la prospettiva della propria condizione e far percepire che si è in grado di fare qualcosa di utile. “Evitare di stringere la mano, isolarsi quando necessario è la forma che oggi assume la solidarietà”, ha dichiarato il filosofo Slavoj Zizek ”. È importante dunque essere solidali anche nelle azioni. Stare a rimuginare su noi stessi spesso ci fa sentire impotenti, fare piccole cose per i vicini di casa o una telefonata ci fa sentire vicini e utili in questo periodo di distanza forzata”.
6. Prendetevi cura di chi amate. “In questo momento abbiamo bisogno di relazioni autentiche, di sentire le persone vicine a livello emotivo. Ora che abbiamo più tempo possiamo capire se abbiamo trascurato qualcuno, capire chi amiamo davvero, di chi vogliamo davvero prenderci cura, cercando di riportare al centro della nostra vita le relazioni. Il filosofo Emmanuel Levinas parla dello sguardo dell’altro: in questo periodo possiamo tornare a guardarci davvero”.
7. Scrivete su carta. “Quando vi rendete conto che state rimuginando tanto, anche solo per quanto riguarda questo momento, prendete carta e penna e scrivete. Ancora oggi scrivere a mano è il modo migliore per comprendere e tirare fuori senza censura le emozioni che si stanno vivendo. La filosofia Simone Weil ha usato molto la scrittura come chiave di comprensione di se stessa”.
8. Sperimentate. “L’esperto non è chi ha tante nozioni, ma chi ha alle spalle tante esperienze. Questo è il momento giusto per sperimentare e dunque diventare esperto in qualcosa. Quand'è l'ultima volta che avete fatto qualcosa per la prima volta? Pensateci bene. Quale cosa potete fare per la prima volta approfittando di questo tempo difficile eppure fertile?. Il sociologo Harold Garfinkel parlava di esercizi di rottura: rompono il nostro modo di vivere pesante e identificato con l’immagine che abbiamo di noi, con il nostro ruolo, e ci permettono di provare cose nuove”.
9. Allenate il cervello. “Fate una selezione di tutti gli stimoli che ricevete durante la giornata - l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia dall'infodemia, cioè dall'epidemia di informazioni che riceviamo in continuazione - e non abusate dei social network, ma nutritevi di suggestioni interessanti che possono aiutarvi a tenere il cervello in movimento; trovate la giusta misura, cioè il Katà Metron di cui parlavano i Greci: né troppo né troppo poco. Inserite durante la giornata degli spazi di apprendimento ma senza esagerare, cioè senza sviluppare ansia da prestazione”.
10. Annoiatevi e “fate vuoto”. “Abbiamo perso l'abitudine di stare in silenzio, e tendiamo a riempire ogni momento vuoto per paura di sprecarlo; il vuoto, al contrario, è un grande esercizio filosofico. Accettiamo il disagio di questo momento, accogliamo la meravigliosa noia e il potente smarrimento, senza però indugiare troppo nel malessere. Dicevano gli Stoici: se c'è qualcosa che puoi risolvere, risolvila. Se non puoi farci nulla, perché preoccupartene? Crea nelle tue giornate uno spazio protetto in cui tenere a distanza ogni connessione, ogni telefonata, ogni schermo, ogni intrattenimento. Trovate una bella finestra, ma va benissimo anche un muro o un soffitto, e concedetevi il lusso della noia, a cui il lavoro e l'intrattenimento ci hanno disabituati. Non ci prendiamo mai il tempo per annoiarci, abbiamo sempre la sensazione di dover riempire il tempo libero che abbiamo. Bisogna invece creare degli spazi vuoti”.
DI ELEONORA GIOVINAZZO20 Marzo 2020
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