anche i libri poso curare la storia di Elena Molini che ha aperto la prima farmacia letteraria




Ecco     come  ho accennato negli  articoli precedenti  (  vedere  sopra al post    gli url  ) ecco  per  questo  8  marzo  2020 (  ma  non solo      e  chi mi segue    qui o sui   social  lo sa  benissimo  )   una    delle storie  speciali  per  gente  normale   \   storie  normali  per  gente  speciali  ( parafrasi di una famosa  canzone - poesia ) ovvero   una  di quelle storie  , in questo  caso    femminile  ,  che viene tenuta  ai margini   o come riempitivo   da media   tradizionali   o relegate  in giornali  da parrucchiere    e  da  super  mercato   come  quello      da  cui  lì'ho presa    



da https://www.ioacquaesapone.it/ Ven 28 Feb 2020 | di Susanna Bagnoli | Attualità

La Piccola Farmacia Letteraria è una libreria di quartiere aperta a Firenze  alla fine del 2018 da Elena Molini. 



Nata in Liguria, arrivata in Toscana per fare l’università, Elena ha 36 anni e prima di questa esperienza professionale da imprenditrice ha lavorato in una libreria di una grande catena, imparando i trucchi del mestiere. Da poco è anche scrittrice con il libro “La Piccola Farmacia Letteraria” (Mondadori), romanzo liberamente ispirato alla sua storia e che invita ad inseguire i propri sogni anche quando sembrano impossibili da realizzare.


Nata a Firenze grazie ad Elena Molini (  foto a  sinistra )  , la Piccola Farmacia Letteraria, dopo un anno, diventa format vincente e aprirà in altre città italiane
L’idea di partenza è stata semplice. Non si trattava solo di aprire una libreria, ma anche di offrire un servizio originale per far incontrare lettori e libri in un modo nuovo. È andata che Elena Molini ha deciso di dar vita alla Piccola Farmacia Letteraria, piccola libreria di quartiere a Firenze, facendo una mossa in più: accompagnare ogni libro con un bugiardino, un piccolo libretto delle istruzioni che indirizza il lettore, presenta in breve il contenuto, ma soprattutto quale ‘male’, ansia, delusione della vita quel libro è in grado di ‘curare’. Proprio come una medicina che fa bene. Idea vincente da subito. 
La libreria, aperta da poco più di un anno, si popola ogni giorno di lettori appassionati e anche di aspiranti tali. Per la libraia, un sogno professionale che si è avverato. 
Cosa è oggi la Piccola Farmacia Letteraria?
«È un progetto in continua evoluzione. Sulla scia del successo di pubblico, sto lavorando a un format per aprire o far aprire ad altri tante Piccole Farmacie Letterarie in giro per l’Italia».
All’inizio è stata una scommessa, oggi è una formula consolidata. Qual è il segreto del tuo successo?
«Ho lavorato alcuni anni nella libreria di una grande catena, capendo che la cosa più importante è saper ascoltare le persone. Se riesci a cogliere e soddisfare il bisogno che c’è dietro alla richiesta di un consiglio di lettura, sei a cavallo. Il bugiardino ha proprio questo obiettivo». 
Come si svolge il tuo lavoro?
«Ho un piccolo team che mi aiuta. Io e un’altra persona leggiamo i libri. Due psicologhe, che collaborano con me sin dall’inizio, mi aiutano a individuare le categorie dell’anima per classificarli. Mi occupo in prima persona di scrivere i bugiardini, che devono essere accattivanti, poetici e con uno stile in sintonia con il libro. Se il libro è ironico e divertente, deve esserlo anche il bugiardino». 
Le persone che entrano in libreria quali stati d’animo vogliono curare?
«Un grande tema che non conosce crisi è l’amore, in tutte le sue dimensioni compresa la delusione. Ma negli ultimi mesi ho molte richieste per libri che affrontano la bassa autostima, la paura del futuro, l’incertezza del lavoro. A entrare in Piccola Farmacia sono soprattutto le donne, ma stanno arrivano sempre più anche gli uomini. Sono molto contenta del fatto che entrino anche persone che dicono di non essere lettori. Hanno sentito o letto del servizio che diamo e vogliono provare a trovare un libro adatto a loro». 
Attrarre persone che non leggono è un grande traguardo, cosa bisogna fare in generale per promuovere seriamente la lettura? 
«Bisogna partire dai bambini, avvicinandoli alla lettura prima possibile. Devono prendere confidenza con il libro, come con altri oggetti. Anche se crescendo li metteranno da parte per far posto allo smartphone, resterà la familiarità e prima o poi torneranno a prenderli in mano. Per gli adulti, invece, bisogna rendere accattivante la lettura e vedersela con tutte le distrazioni che occupano il nostro tempo libero. Io non credo tanto nella concorrenza di Amazon, temo di più la concorrenza che le serie tv fanno al libro. Dobbiamo far capire alle persone che leggere è più bello e interessante, dà più soddisfazione che dedicarsi ad altro nel tempo libero». 
Oggi sei anche scrittrice, con un libro per Mondadori uscito da poco e ispirato alla tua storia professionale...
«Un anno fa mi hanno cercata dalla casa editrice: avevano letto della mia libreria speciale e mi hanno chiesto di farla diventare una storia. È un romanzo che parla di amicizia e di cooperazione tra donne. Soprattutto è una storia dedicata a tutte le persone che da anni hanno un sogno professionale nel cassetto e non sanno da dove partire per realizzarlo. Perché non trovano il coraggio, non hanno soldi, pensano di non potercela fare. La mia storia personale dimostra che, se l’idea è buona, devi provarci. Il libro è indicato proprio per le persone che, sfiduciate, stanno pensando di arrendersi. Non lo fate! Chi lo ha già acquistato può venire in libreria e avrà in regalo il bugiardino scritto da me!».

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