certe donne non le capisco .... parte I
certe donne non le capisco ..... reprise \ parte II
lo stesso discorso fatto nei post precedenti ( vedi sitografia sopra ) vale anche per questo tipo di donne Quindi Care donne finitila di voler essere come noi uomini e coltivate voi stesse . ma se propria essere uguali a noi cercate di non imitarne gli aspetti peggiori come state facendo negli Usa
repubblica 13\3\2020
DI MASSIMO BASILE
NEW YORK
Non bisogna cercare il lato più oscuro nel nuovo fenomeno che attraversa l’America: negli ultimi quindici anni sempre più donne vanno a caccia, in gruppi di due, tre, cinque. Nel 2001, secondo la National Shooting Sports Foundation, erano 1,8 milioni, nel 2013 sono quasi raddoppiate, 3,3 milioni, e continuano a crescere. Nello Stato di New York nel solo 2018 hanno preso la licenza in 53mila, di tutte le età, donne mature, mamme, studentesse e ragazzine di 14 anni. Definirle “Donne Rambo” è un passaggio ovvio, ma c’è qualcosa di più: mentre negli ultimi dieci anni c’è stato un crollo degli uomini, le donne sono aumentate del 30 per cento.
A Est di Long Island vederle arrivare in mimetica è diventata una scena abbastanza usuale. Le jeep hanno adesivi con scritto “Sono molto più di una che lava e stira” e “Le vere donne introvabili sono quelle in mimetica”. La «cervite», dicono, ti prende quando perdi il lavoro, non dormi, il conto in banca è in rosso e hai una storia finita alle spalle. Puoi avere novantanove problemi, ma quando stai dietro un albero con il fucile puntato, tutto svanisce. «Il mondo — spiega Katty Bruscese, avvocata di New York — ha bisogno più di donne con in mano le corna di un cervo, che davanti allo specchio a farsi un selfie».
Sport o hobby feroce, dipende dai punti di vista. Se gli animali, diceva Groucho Marx, avessero il fucile sarebbe più divertente, ma qui non è un pensiero molto popolare. Le donne cacciano per stare in compagnia, mettere i problemi alle spalle e portarsi a casa da mangiare. «Cibo a inquinamento zero», dicono. Tra Medford e Mastic Beach si intravedono cervi scuoiati appesi in giardino o macellati in garage. Ma è l’idea di caccia a piacere. Fossero vegetariane, probabilmente sparerebbero ai funghi. Nello Stato del Wyoming sono passate in otto anni da 11mila a quasi 15mila e il trend è nazionale. Cacciano tutto, cacciano ovunque. Alligatori in Florida, maiali selvatici in Texas, uccelli acquatici in California, orsi in Alaska, alci in Montana, il tacchino selvatico del Nebraska, il muflone del Nevada, il fagiano del South Dakota.
Tra cacciatrice e preda è una simmetria tragica sempre più popolare. Soprattutto nei weekend. Come nel parco di Shelter Island, est di Brooklyn, raggiungibile in traghetto o, nel caso dei daini, a nuoto. Gli animali si muovono in gruppo, spuntano da una macchia. Un fruscio e scappano tutti, tranne uno. Ha il collo teso, guarda in direzione di Jacqueline e Alisson. Le due donne sospirano tra le foglie. Il vapore bianco del loro respiro. Stringono un occhio per prendere la mira. Il passato non esiste. Devono sentirsi bellissime. Poi fanno clic.
A caccia di cervi e fagiani assieme alle amiche. Ecco le Rambo d'AmericaDall'Alaska al Texas sempre più donne imbracciano il fucile. Solo a New York in 53mila, di tutte le età
DI MASSIMO BASILE
NEW YORK
Le donne possono essere imperscrutabili, e quelle che vanno a caccia con fucili semiautomatici? Bosco vicino Yaphank, Long Island, a sudest di Manhattan. Alba di una domenica di febbraio. Jacqueline e Alisson, tuta mimetica e stivaloni neri di gomma, attraversano giardini disseminati di trenini di plastica colorati e Mickey Mouse giganti, per poi addentrarsi nel bosco, lungo un sentiero di arbusti, paludi e alberi di pino. Dopo un’ora di cammino, si appostano dietro un albero e aspettano. Quando compare un cervo, le due donne trattengono il respiro. Una ha il fucile puntato sulla preda. L’altra, l’arco teso. La freccia ha la punta rosa. Tenere gli occhi aperti, le orecchie dritte, sentirsi il battito del cuore, in attesa di quel clic senza pensare al passato.
Non bisogna cercare il lato più oscuro nel nuovo fenomeno che attraversa l’America: negli ultimi quindici anni sempre più donne vanno a caccia, in gruppi di due, tre, cinque. Nel 2001, secondo la National Shooting Sports Foundation, erano 1,8 milioni, nel 2013 sono quasi raddoppiate, 3,3 milioni, e continuano a crescere. Nello Stato di New York nel solo 2018 hanno preso la licenza in 53mila, di tutte le età, donne mature, mamme, studentesse e ragazzine di 14 anni. Definirle “Donne Rambo” è un passaggio ovvio, ma c’è qualcosa di più: mentre negli ultimi dieci anni c’è stato un crollo degli uomini, le donne sono aumentate del 30 per cento.
da http://www.pollicinoeraungrande.it/2019/03/12 |
A Est di Long Island vederle arrivare in mimetica è diventata una scena abbastanza usuale. Le jeep hanno adesivi con scritto “Sono molto più di una che lava e stira” e “Le vere donne introvabili sono quelle in mimetica”. La «cervite», dicono, ti prende quando perdi il lavoro, non dormi, il conto in banca è in rosso e hai una storia finita alle spalle. Puoi avere novantanove problemi, ma quando stai dietro un albero con il fucile puntato, tutto svanisce. «Il mondo — spiega Katty Bruscese, avvocata di New York — ha bisogno più di donne con in mano le corna di un cervo, che davanti allo specchio a farsi un selfie».
Sport o hobby feroce, dipende dai punti di vista. Se gli animali, diceva Groucho Marx, avessero il fucile sarebbe più divertente, ma qui non è un pensiero molto popolare. Le donne cacciano per stare in compagnia, mettere i problemi alle spalle e portarsi a casa da mangiare. «Cibo a inquinamento zero», dicono. Tra Medford e Mastic Beach si intravedono cervi scuoiati appesi in giardino o macellati in garage. Ma è l’idea di caccia a piacere. Fossero vegetariane, probabilmente sparerebbero ai funghi. Nello Stato del Wyoming sono passate in otto anni da 11mila a quasi 15mila e il trend è nazionale. Cacciano tutto, cacciano ovunque. Alligatori in Florida, maiali selvatici in Texas, uccelli acquatici in California, orsi in Alaska, alci in Montana, il tacchino selvatico del Nebraska, il muflone del Nevada, il fagiano del South Dakota.
Tra cacciatrice e preda è una simmetria tragica sempre più popolare. Soprattutto nei weekend. Come nel parco di Shelter Island, est di Brooklyn, raggiungibile in traghetto o, nel caso dei daini, a nuoto. Gli animali si muovono in gruppo, spuntano da una macchia. Un fruscio e scappano tutti, tranne uno. Ha il collo teso, guarda in direzione di Jacqueline e Alisson. Le due donne sospirano tra le foglie. Il vapore bianco del loro respiro. Stringono un occhio per prendere la mira. Il passato non esiste. Devono sentirsi bellissime. Poi fanno clic.
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