non voglio fare il censore o il bacchettone perchè ogni uno di noi è libero di fare del proprio corpo , se consapevole , fare quello che vuole , purché non danneggi gli altri e non si lamenti se poi alcuni la criticano e la giudicano .Ma Soprattutto non dicano a gli altri che non capiamo .... niente . Rivendico il diritto di essere brutti e piacersi lo stesso ovvero la bellezza naturale non artificiale ed imposta
stavo cercando dei giornali per accendere il fuoco ed ho trovato mi pare sul settimanale giallo delle scorse settimane questo botta è risposta tra Carmen ( nome reale ? ) e psicoterapeuta Valentina Marsella
Come si spiega il comportamento di chi ricorre alla chirurgia estetica in modo massiccio, fino
a deturpare il proprio aspetto senza rendersene conto? Sono persone che non riescono a fare pace con il proprio corpo?
Carmen
È una questione complessa che coinvolge l'immagine di sé, andando oltre la naturale insoddisfazione che può trovare una soluzione nel “ritoccare” solo gli inestetismi che non piacciono.La società moderna promuove ideali di bellezza spesso irrealistici, che alcuni inseguono incessantemente. In quest ottica la chirurgia estetica può creare dipendenza psicologica e ogni intervento può dare un sollievo momentaneo, che ne richiede altri per essere nuovamente sperimentato. Seppure con sfumature molto diverse per ciascuno, un senso di sé fragile può portare a considerare la chirurgia come la soluzione a difficoltà più profonde che toccano temi come il sentirsi amati o accettati e la difficoltà di fare pace con sé stessi. È difficile accettare le imperfezioni come parte della propria unicità, ma essere aiutati permette spesso di trovare un equilibrio.
Esso ha insieme a questi due video bellissimi
confermano quanto penso e ho scritto d'anni sui guasti e abbruttimento spesso letali come dimostrato da recenti fatti di cronaca , ovviamente senza generalizzare perchè c'è chi ricorre alla chirurgia estetica non per problemi psicologici gravi citati prima ma anche per motivi di salute, dell'uso massiccio ed acritico ( vedi una delle protagoniste del secondo video ) della chirurgia estetica \ plastica. Infatti leggo sul Fq d'oggi l'intervista a Roberta Lovreglio, coordinatrice nazionale dei centri di medicina rigenerativa della Lilt (Lega per la lotta ai tumori)
A tredici anni le labbra alla russa, a quattordici gli occhi a coda di volpe. quindici - con le prime paghette - una siringa con le amiche di acido ialuronico. E poi a diciotto anni, finalmente, il seno.
Ci sono date e date. Compleanni e ricorrenze. C’è il regalo di Natale e il diciottesimo. C’è da scegliere se essere belle o bellissime. Addirittura perfette. Ci sono ragazzine e ragazzine.
Nello studio di Roberta Lovreglio, c’è un via vai di mamme.
È l’effetto collaterale di un fenomeno enorme che coinvolge le quasi bimbe e le rende drammaticamente adulte, trasformando la pubertà nella via disgraziata a quel che si ritiene sia la felicità.