Per me cresciuto negli anni 80 \ 90 bombardato ( salvo qualche eccezione ) delle tv di Berlusconi e delle sue affiliate Ed allo stesso tempo ho maturato proprio sotto di lui , anzi al suo primo discorso una coscienza politica contro quel mantra del liberismo ed edonismo sfrenato, del “ciarpame”, delle barzellette e delle veline ma anche del sangue del G8 e delle ombre dei processi e della P2, ecco, per noi, soprattutto per me ( e quei pochi che fin dalle origini ) l'ho combattuto politicamente e soprattutto culturalmente in tutti i modi e con tutta la - forse troppo poca - forza di cui ero capace, la morte di Berlusconi non può e non potrà mai essere una notizia come un’altra.
È , almeno spero , la fine di un’epoca, e arriva, come spesso accade, quando il tempo ha mitigato lo scontro ed edulcorato la memoria. Forse è giusto così, in fondo, la morte, qualunque morte, richiede la giusta distanza e il dovuto rispetto. Purché non cancelli e non annulli la consapevolezza di quello che, per 30 anni, Silvio Berlusconi ha rappresentato nella vita politica, sociale, civile, contribuendo in modo decisivo alla disgregazione della cultura, dell’etica e delle istituzioni di questo Paese, le cui conseguenze le paghiamo ancora oggi a carissimo prezzo. La morte di un uomo merita rispetto, ma non ipocriti caroselli e santificazioni postume, a cui stiamo già assistendo da minuti a reti quasi unificate, anche e soprattutto sul servizio pubblico. Le verità storiche non si cancellano, come non si può pretendere di cambiare, dalla sera al mattina, lo stato d’animo di chi è sempre stato orgogliosamente dall’altra parte. E forse il modo migliore, più onesto e anche dignitoso, per darne l’addio è raccontarlo per quello che è stato e ha rappresentato per milioni di noi in vita, senza falsità né ipocrisie. Non esulterò ( speriamo di riuscirci ) per la sua morte ma, con la stessa fermezza, non mi unirò a chi vorrebbe trasformarlo di colpo in statista e in padre della patria.
Mentre finivo di guardare il terzo episodio della serie Questo mondo non mi renderà cattivo di Zerocalcare mi arriva come notifica questo lancio di notizia
È MORTO FRANCESCO NUTI, L’ATTORE AVEVA 68 ANNI ED ERA MALATO DA TEMPO
È morto all’età di 68 anni l’attore e regista Francesco Nuti. Tra i volti più amati e noti del cinema italiano, l’interprete era lontano da anni dalle scene a causa dei suoi problemi di salute.
Francesco Nuti questo era: un genio comico e surreale. Un attore dal talento raro e da molti incompreso. Francesco Nuti è stato un artista straordinario di cui troppo poco abbiamo goduto l’arte e la meraviglia. Quante serate a rivederlo in loop, a citarlo e a imitarlo goffamente, a ridere spesso, anche se sempre con un’amarezza e una malinconia di fondo che lo accomunava ai suoi personaggi iconici.Francesco Nuti aveva 68 anni, da tempo malato e lontano dalle scene.Sembra ovvio dirlo, ma mai come nel suo caso conta quello che resta, quello che si lascia alle spalle, non riproducibile, non tramontabile.
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