ringrazio l'amica Maria Patanè per avermi fatto ricordare questa storia
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Ed i boss ordinarono “fate a pezzi la straniera”....
Pochi conoscono la ragazza nella foto: lei è Rossella Casini, toscana di Firenze ed oggi è il suo compleanno. È stata uccisa dalla ‘ndrangheta che diede l’ordine di “farla a pezzi”.
Di Rosella Casini non si conosce con certezza né il giorno né l’anno della morte.
Era una ragazza di soli 25 anni che si innamorò senza saperlo, a Firenze, di un giovane studente calabrese, Francesco Frisina che era un rampollo della ‘ndrangheta. Dopo qualche mese Frisina convinse Rossella a trascorrere l’estate a casa dei suoi genitori, per farle conoscere la Calabria. Rossella accettò.
Quello che accadde fu incredibile: durante quella “vacanza” fu ucciso il padre di Frisina, Domenico, da due killer della ‘ndrangheta. Quello fu il momento in cui la vita di Rossella cambiò radicalmente. Si rese conto di aver assistito ad un omicidio di mafia, ma era così innamorata che rimase a Palmi, per stare accanto al fidanzato e dargli sostegno. Qualche mese dopo, anche il fidanzato fu ferito alla testa. Rossella decise di portare il “suo” amore in un ospedale di Firenze, per dargli le migliori cure e toglierlo da quel contesto mafioso. Non solo, quando il fidanzato uscì dal pericolo di vita, Rossella lo convinse a collaborare con la Giustizia.
La famiglia Frisina scoprì il “pentimento” del ragazzo e diede la colpa a Rossella. A quel punto Rossella venne rapita e uccisa, ma il suo corpo mai ritrovato e i processi si conclusero con le assoluzioni di tutti per insufficienza di prove. Nonostante le parole di un pentito di ‘ndrangheta che riferì le parole dei boss “fate a pezzi la straniera”. La straniera era lei, Rossella Casini. La cui unica “colpa” fu quella di innamorarsi di un rampollo di ‘ndrangheta e convincerlo, con amore, a cambiare la propria vita.
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Giuseppe Scano
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Inno italiano detto "Inno di Mameli" ma il vero titolo è: Canto degli Italiani.
Due curiosità:
In origine, nella prima versione dell’inno, era presente un’ulteriore strofa interamente dedicata alle donne italiane: "Tessete o fanciulle / bandiere e coccarde / fan l’alme gagliarde / l’invito d’amor". Venne eliminata dallo stesso Mameli.
Nella versione originaria dell’inno, il primo verso della prima strofa recitava «Evviva l’Italia», ma Michele Novaro lo modificò in «Fratelli d’Italia».
Spiegazione di alcuni versi:
Balilla, non ha niente a che vedere con il termine usato durante il Fascismo ma si riferisce al soprannome del bambino che con il lancio di una pietra nel 1746 diede inizio alla rivolta di Genova contro gli Austro-Piemontesi.
I Vespri: Nel 1282 i siciliani si ribellarono ai Francesi invasori una sera, all'ora del vespro (tramonto). La rivolta si è poi chiamata la rivolta dei "Vespri Siciliani".
Le spade vendute: i soldati mercenari (che combattono solo per chi li paga) si piegano come giunchi (erbe dei prati) e l'aquila, simbolo dell'Austria, perde ormai le penne.
Il sangue polacco: L'Austria, alleata con la Russia (il cosacco), ha bevuto il sangue polacco, ha diviso e smembrato la Polonia. Ma quel sangue bevuto avvelena il cuore degli oppressori.
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
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Giuseppe Scano
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Daniela TuscanoColorPorpora
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Il papa e l'evento più rivoluzionari del Novecento.
FOCUS.IT
Cos’è il Concilio Vaticano II indetto da Giovanni XXIII? - Focus.it
Sessant’anni fa moriva papa Giovanni XXIII, per tutti era “il papa buono”, ma con i suoi modi pacati, riuscì a trasformare la Chiesa, rendendola più moderna, grazie al Concilio Vaticano II.
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Giuseppe Scano
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Maria Patanè
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La fase iniziale del corteggiamento narcisistico è chiamata idealizzazione o lovebombing. Il narcisista patologico appare dai primi istanti come l’uomo perfetto…
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Giuseppe Scano
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Maria Patanè
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Ed i boss ordinarono “fate a pezzi la straniera”....
Pochi conoscono la ragazza nella foto: lei è Rossella Casini, toscana di Firenze ed oggi è il suo compleanno. È stata uccisa dalla ‘ndrangheta che diede l’ordine di “farla a pezzi”.
Di Rosella Casini non si conosce con certezza né il giorno né l’anno della morte.
Era una ragazza di soli 25 anni che si innamorò senza saperlo, a Firenze, di un giovane studente calabrese, Francesco Frisina che era un rampollo della ‘ndrangheta. Dopo qualche mese Frisina convinse Rossella a trascorrere l’estate a casa dei suoi genitori, per farle conoscere la Calabria. Rossella accettò.
Quello che accadde fu incredibile: durante quella “vacanza” fu ucciso il padre di Frisina, Domenico, da due killer della ‘ndrangheta. Quello fu il momento in cui la vita di Rossella cambiò radicalmente. Si rese conto di aver assistito ad un omicidio di mafia, ma era così innamorata che rimase a Palmi, per stare accanto al fidanzato e dargli sostegno. Qualche mese dopo, anche il fidanzato fu ferito alla testa. Rossella decise di portare il “suo” amore in un ospedale di Firenze, per dargli le migliori cure e toglierlo da quel contesto mafioso. Non solo, quando il fidanzato uscì dal pericolo di vita, Rossella lo convinse a collaborare con la Giustizia.
La famiglia Frisina scoprì il “pentimento” del ragazzo e diede la colpa a Rossella. A quel punto Rossella venne rapita e uccisa, ma il suo corpo mai ritrovato e i processi si conclusero con le assoluzioni di tutti per insufficienza di prove. Nonostante le parole di un pentito di ‘ndrangheta che riferì le parole dei boss “fate a pezzi la straniera”. La straniera era lei, Rossella Casini. La cui unica “colpa” fu quella di innamorarsi di un rampollo di ‘ndrangheta e convincerlo, con amore, a cambiare la propria vita.
Benedetto Randazzo
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