L'ultima volta che siamo stati bambini esordio alla regia di claudio bisio., La signora della scogliera Marco Nucci sceneggiatiura \ soggetto e Disegni di: Mattia Surroz., opere da ricordare CON L'URGENZA DI CONDIVIDERE RIFLESSIONI ED EMOZIONI.

Nei giorni  scorsi  ,  stanco  dei soliti programmi post  elettorali ho visto   su  primevideo  il bellissimo ed  toccante  film L'ultima  volta   che  siamo  stati bambini   . Unoi dei pochi  film " non ideologici  "   ed  non retorici   sul periodo  della  II  guerra    mondiale   ed  l'olocausto . 
Esso insieme  alla  bellissima  storia a metà  tra orrore  e memoria La  signora  della  scogliera  (trovate sotto  al  centro  la  prima  tavola )  di :  soggetto  e  sceneggiatura  Marco Nucci   e Disegni di: Mattia Surroz  pubblicata su    topolino n 3561 . Una  bellissima  Storia      che  dimostra  come  il  fumetto   non  sia  solo  un  genere  letterario   per bambini .
 Tali opere    hanno  rallegrato  la  mia settimana  creando   un diversivo    rispetto  a  temi dominanti   cioè   sui media  (le  cariche  della polizia   a Pisa   e la  sconfitta    del  centro   destra  ed  la  vittoria  del  campo largo   in Sardegna) .IL  fumetto La  signora  della  scogliera  perchè  smonta il tabù  che  la letteratura   e  l'horror   siano  solo  adatti  ai ragazzi\e  dai  14  anni in su . Già  dall'incipit   e  dai  disegni  della  prima  tavola  (  vedere  foto sotto  )  t'invita  alla  lettura   e ,   sembrano ricordare  (  foto    sotto  a destra  )  il famoso  disegno di Snoopy  : <<  era ua  notte buia  e tempestosa

questo racconto ha smosso in me sentimenti, desideri e ricordi che tengo da parte, soffocati dalla quotidianità e da un pizzico di malinconia generale.
A volte capitano dei periodi in cui non si sa davvero che cosa si vuole dalla vita. Magari si ha anche un desiderio o un obiettivo, ma rimane lì, distante e confuso. A volte questa distanza è rassicurante, perché raggiungere quell’obiettivo spaventa, ma il più delle volte lascia addosso un senso di frustrazione che alla lunga sfianca.Eppure in momenti come questo cerco di non arrendermi, di trovare dei segnali, qualcosa che tenga il legame in vita e che mi tiri fuori dalla palude in cui finisco (oppure mi infilo a bella posta, perché una tendenza al masochismo c’è sempre). 
 IL  film  L'ultima  volta   che  siamo  stati bambini ,vede  l'esordio alla regia di Claudio Bisio,appartiene insieme  allla  storia     prima  citata   , alla categoria di quelli che non si dimenticano. Infatti  generalmente  quando un attore famoso si cimenta nella regia i motivi possono essere diversi e, in più di un'occasione, anche legati ad un'esigenza personale e professionale che non necessariamente deve coincidere con l'interesse degli spettatori.Non è così per l'esordio di Claudio Bisio dietro la macchina da presa , da quel poco  che   capisco di tecnica   cinematografica   e  di  sceneggiattura ,  che ha più di un punto di contatto con quelli di coloro che nascevano come registi e sono diventati noti ed apprezzati nel panorama nazionale ed internazionale. Perché nella storia scelta, nel modo in cui è stata trasposta sullo schermo dalle pagine di un libro (di Fabio Bartolomei) e in quello in cui è stata girata, si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Ecco che   :   <<   [... ] Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente in lui la capacità di creare coesione al progetto che solo i bravi attori riescono ad ottenere da coloro che hanno scelto per trasformare la loro visione in gesti, parole, esternazione di sentimenti.  [....] dalla  recensione   di    https://www.mymovies.it/film/2023/lultima-volta-che-siamo-stati-bambini/ >>.
Ognuno di noi ,  sottoscrito  compreso  , ha avuto nella vita il suo momento di passaggio in cui 'non è stato/a bambino/a'. Qualcuno però sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio di quell'età, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo e  ne  ha  fatto un  film  bellissimo     dove spiega  senza annoiare   ma  anzi divertendo  e  coinvolgendo  lo  spettatore  , soprattutto   ai bambini  e a  chi ha   solo una  conoscienza   parziale   o a assente  ,    delle leggi  razziali    e del fascimo  durantre  la  II  guerra mondiale  .
  


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