Anche gli animali hanno una storia da raccontare
ecco una storia di un rapporto tra un gatto salvato dalla strada e colei che l'ha salvato
da https://imieianimali.it/ del 4 dicembre 2015
Un gattino salva la vita alla padrona avvisandola della malattia
Se avete dubitato talvolta del sesto senso degli animali e del vincolo speciale che si crea tra padrone e animale, forse vi ricrederete..Vi sono senza dubbio molte esperienze reali che dimostrano che gli animali possono amarci praticamente senza limiti, arrivando talvolta anche a salvarci la vita. Senza dubbio sembra sempre più vera la seguente frase: Una vita senza un animale è un errore( -Anonimo ) . Questo è il caso di Tom, un gattino indipendente e schivo che un giorno divenne, senza una chiara ragione apparente, molto insistente e pesante. Per lo meno era quello che credeva la sua padrona. Vi piacerebbe conoscere la storia di questo adorabile gattino? Ora ve la raccontiamo.
C’era una volta..
Sue McKenzie passeggiava durante un tiepido pomeriggio di primavera, quando udì alcuni delicati, ma intensi miagolii provenienti da una scatola di cartone.Non potette resistere e si avvicinò alla scatola e li lo trovò: una palla di pelo di color bianco e nero, un gattino che cercava disperatamente di uscire dalla scatola e, probabilmente, molto affamato.“Come possono esistere persone tanto cattive da abbandonare un essere tanto grazioso?” pensò Sue. Fu amore a prima vista. Quando il gattino la vide, i suoi miagolii cessarono. Arrivò la sua salvatrice, o almeno così sperava.Sue non poteva fare altrimenti, anche se non aveva mai considerato di tenere un animale, non poteva lasciarlo lì. Lo prese, gli comprò un biberon per nutrirlo e se lo portò a casa. Restava solo la cosa più importante: dargli un nome.L’unico contato che Sue aveva avuto nella sua vita con i gatti era con i cartoni animati, che conosceva fin da piccola e così lo chiamò: Tom.
Un gattino indipendente
Col passare dei giorni, Sue faceva sempre più conoscenza con Tom e viceversa. All’inizio Sue non sapeva come sarebbe stata la convivenza con il piccoletto, dato che la sua era una vita molto impegnata, troppo per farsi carico di un animale. Senza dubbio però il suo gattino era, ed è, speciale.
Era estremamente indipendente e solitario, si può dire che non la considerava quasi per niente. Faceva visita solo per i pasti e, a volte, Sue si guadagnava qualche graffietto sulle gambe in segno di riconoscimento.
Il cambiamento
Per tutte queste ragioni, Sue fu colta di sorpresa quando un giorno il suo gattino Tom salì con lei sul sofà, mise la testolina contro il suo petto e, con un salto, salì sullo schienale e iniziò a giocare con il collo della padrona, come a massaggiarlo con le sue zampette.Nonostante lo stupore, Sue non poté negare che quella sensazione le piacque, sia quella fisica sia quella emotiva. Credette che il suo gattino fosse impazzito per un giorno, ma non sapeva di essere ben lontana dalla realtà dei fatti.Il gattino Tom replicò per settimane questo comportamento, giorno dopo giorno, al punto tale da far impazzire Sue.Sue non riusciva a capire cosa stesse accadendo e perché il suo gattino avesse cominciato a comportarsi in questo modo, così decise di andare dal medico per sapere se qualcosa nel suo collo o un odore speciale attirasse l’attenzione del suo gattino.I risultati furono sorprendenti e tristi al contempo. Sue aveva una cisti nel collo, che poi si scoprì essere un cancro dei globuli bianchi, conosciuto come linfoma di Hodgkin.Il medico le disse che di fatto doveva ringraziare il suo gattino Tom, perché avevano scoperto il tumore e con poche sessioni di chemioterapia, sei in tutto, il tumore scomparve completamente.Sue deve quindi la sua vita al suo gatto che, invece di volerle dare fastidio con i suoi atteggiamenti, la voleva solo avvertire del pericolo.Oggi Sue è completamente guarita e Tom, il gattino salvatore, continua ad essere il suo coinquilino. Lei gli è molto riconoscente, perché senza di lui magari non avrebbe mai scoperto la malattia in tempo.Tuttavia, una volta che la sua padrona guarì, Tom tornò ad essere il gattino indipendente e schivo, continuando ad ignorare la sua amata padrona.
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Gatti neri e superstizione
Ancora oggi in Italia il problema della superstizione legata gatto nero si tramanda nell’immaginario collettivo, e ogni anno sono diverse decine di migliaia i gatti neri che muoiono proprio vittime di queste stupide superstizioni. Secondo le stime del centro studi di AIDAA, ogni giorno almeno 15 milioni di italiani fanno gli scongiuri e toccano amuleti alla sola vista del gatto nero. Milioni di automobilisti e pedoni, invece, si fermano lasciando passare il gatto nero proprio perché ritengono che la giornata sia rovinata se si incontra un gatto nero che attraversa la strada. O, ancor peggio, premono l’acceleratore per uccidere il gatto prima che raggiunga l’altro lato della strada!
Gatti neri, riti satanici e messe nere
Un pericolo ancora maggiore per i gatti neri è rappresentato dai riti satanici. Tra le località a maggiore rischio messe nere, ci sarebbero alcune zone del Piemonte, della Lombardia, della Liguria, dell’Emilia Romagna, del Veneto e del Lazio. Secondo Croce (di AIDAA) “la zona di Mirandola è da considerare tra quelle a maggior rischio messa nera in quanto si tratta della punta sud est del pentacolo dei satanisti di rito layeriano”.
Questi rituali, che hanno origine nel Medioevo, trovano ancora oggi seguaci e adepti che, per praticarle, si riuniscono in luoghi isolati in particolari periodi dell’anno (come la notte di Halloween e dell’equinozio di primavera) e sacrificano bestiole innocenti perseguitate da assurde superstizioni come i gatti neri (o quelli completamente bianchi).
Mi è ritornata in mnte questa storia letta quest'estate in rete da https://www.ilgiorno.it/
Nerone gatto pompiere: salva la casa dall'allagamento
Miagolando disperatamente ha svegliano la padrona avvertendola del pericolo
Ultimo aggiornamento il 11 luglio 2018 alle 07:07
Nerone
La pioggia stava entrando in casa nonostante le tapparelle fossero chiuse. Non solo. Già perché anche in sala l’acqua stava invadendo il pavimento. Sono appena passate le 5 del mattino e Valeria si trova in casa da sola. La giovane corre a prendere stracci e secchio, Nerone la osserva senza mai lasciarla sola. Il micio esausto riesce a rilassarsi solo quando la ragazza termina di asciugare le piastrelle di casa. Fieri del gattone nero i suoi proprietari, ma anche i volontari dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Nerone è un loro vecchio amico. Al Gattile di Monza era arrivato a novembre del 2015 con la tibia fratturata. I veterinari lo avevano subito operato per applicare un fissatore esterno. Dopo più di un mese di cure il micio era guarito e il fissatore era stato tolto. A gennaio Valeria insieme al suo compagno Alessio avevano visto per la prima volta il suo viso. Dopo aver compilato i moduli dell’Enpa avevano aperto le porte del loro appartamento al gattone. «Siamo orgogliosi di lui – commentano dal gruppo di animalisti -, il micio è stato capace di ripagare i suoi proprietari con gli interessi».
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