Ogni tanto mi vengono in mente delle elucubrazioni \ seghe mentali che dovrebbero essere " lasciate morire " cioè non cisi dovrebbe soffermare sopra e lasciarle libere nel vento . Ma stavolta deciso di bloccarla e di fermarla mettendovela per iscritto .
Da ragazzo , ed ora lo faccio di nuovo , chiedevo cosa è puiù costruttiva l'utopia o l'illusione ?
Come al solito l'altra parte di me , quella che lotta per eliminarle , in quanto da quanto ho appreso dalla lettura di Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita di Giulio Cesare Giacobbe libro di pubblicato da Ponte alle Grazie nella collana Saggi
che solo le più dure vanno eliminate le altre le sue può ridurre e poi se vuoi eliminarle , mi dice : << ma che razza domande ti fai ? logico che sai analizzi le due definzioni
utopia
/u·to·pì·a/
sostantivo femminile
Quanto costituisce l'oggetto di un'aspirazione ideale non suscettibile di realizzazione pratica.
"è un'u. la perfetta uguaglianza tra gli uomini"
PARTICOLARMENTE
Ideale etico-politico destinato a non realizzarsi sul piano istituzionale, ma avente ugualmente funzione stimolatrice nei riguardi dell'azione politica, nel suo porsi come ipotesi di lavoro o, per via di contrasto, come efficace critica alle istituzioni vigenti.
Origine
Nome coniato da Thomas More nel 1516, con le voci greche ū ‘non’ e tópos ‘luogo’; propr. “luogo che non esiste”
Ulteriori approffondimenti https://it.wikipedia.org/wiki/Utopia
illuṡióne
Vocabolario on line
illuṡióne s. f. [dal lat. illusio -onis «ironia» (come figura retorica) e nel lat. tardo «derisione», der. di illudere: v. illudere]. – 1. In genere, ogni errore dei sensi o della mente che falsi la realtà: un remo immerso nell’acqua dà l’i. di esser piegato; il pittore crea con la prospettiva l’i. della profondità; i. dei sensi, della fantasia, dell’immaginazione. In psicologia, ogni percezione della realtà falsata dall’intervento di elementi rappresentativi associati allo stimolo sensoriale così strettamente da essere considerati di natura oggettiva e riferiti all’oggetto che il soggetto crede di percepire (distinta quindi dalla allucinazione, che è invece la percezione di una realtà totalmente inesistente); i. da disattenzione, affettive, ottico-geometriche, dovute rispettivamente a un insufficiente stimolo sensoriale, a particolari stati emotivi, al contrasto tra ciò che si vede e la realtà fisica dell’oggetto (per es., una serie di linee effettivamente parallele che invece appaiono variamente convergenti o divergenti; v. fig. a p. 772). 2. Inganno della mente che consiste nell’attesa di un atto o di un fatto destinato a rimanere irrealizzato, nel concepire speranze vane, nel formarsi un’opinione inesatta (in genere troppo ottimistica o favorevole) su persone o cose, nel dar corpo a ciò che non ha consistenza reale: vivere, pascersi d’illusioni; cullarsi nell’i.; distruggere, dissipare un’i.; non ci facciamo illusioni e guardiamo in faccia la realtà; e seguito da complemento o da prop. oggettiva: vivere nell’i. di un futuro migliore, di poter cambiare il mondo; scròllati di dosso l’i. che siano gli altri a dover pensare a te. 3. ant. Derisione: la i. di Cristo (Cavalca).
per approffondire https://it.wikipedia.org/wiki/Illusione
hai gia risposta e sai già qual è quella costruttica e quedlla distruttiva
ok grazie
Dopo aver , per l'emnnessima volta , sviscerato questa mia sega mentale , ecco altre riflessioni
- E' inutile stare al mondo e riflettere sul su starsi se non prendi delle responsabilità
- quando una cosa ed una persona non ti da' niente o ti dà solo negatività lasciala prima che sia troppo tardi e diventa più complicato e difficvile uscirne \ liberarsene
- le paure vanno affrontate cosi fanno meno paura
- i ricordi devono ad andare avanti non bloccarti facendoti cadere nella nostalgia e nel rimpianto
- non sempre sei tu a cercare i guai ma sono loro che cercano te quindi non farti venire problemi dandoti addosso
- ci sono vittorie che valgono come una sconfitta
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