dura lotta contro l'omofobia e i pregiudizi del patriarcato la storia della pugile irma testa

da  https://www.fanpage.it/

Irma Testa, medaglia di bronzo alle Olimpiadi, racconta a Fanpage.it il lungo processo che l’ha portata a fare coming out: “Anche per tutti quei ragazzi che vogliono sentirsi liberi di amare”.

A cura di Redazione Sport

Irma Testa la scorsa estate ha scritto la storia del pugilato italiano conquistando una storica medaglia di bronzo alle Olimpiadi. La prima pugile a prendere parte ai Giochi (nel 2016 a Rio) e a vincere una medaglia a Tokyo 2020. Nei mesi scorsi la pugile campana poi ha fatto coming out e in una splendida intervista rilasciata a Fanpage.it  ( vedere  video  sotto )  ha spiegato anche perché lo ha fatto e ha detto che sono state la madre e la sorella le prime a saperlo: "L'ho detto a mia madre e mia sorella per la prima volta. Nelle nostre case si svolge tutto in cucina e ho chiesto a mia madre di sedersi perché le dovevo dire una cosa. Le ho detto mi ero innamorata di una ragazza. Mia madre ha accennato un leggero pianto, è scesa una lacrimuccia. Mi ha detto ‘se sei felice, io sono felice… l'ho sempre saputo'. Questo ‘l'ho sempre saputo' mi ha fatto capire che mi ha sempre amato incondizionatamente e che non c'era nulla di sbagliato".
Testa  ha raccontato di aver capito fosse normale amare una persona dello stesso sesso confrontandosi con le altre atlete delle nazionale di pugilato: "Vivevo tutto come un errore. Appena sentivo questa attrazione verso un'altra ragazzina subito la facevo uscire dalla mia mente. Soffermarmi su quel pensiero o su quell'idea mi faceva sentire sbagliata. Per me non esistevano altri casi, non c'erano donne che amavano altre donne. Non avevo mai sentito parlare di tante cose e pensavo non fosse normale amare una persona dello stesso. Ho capito questa cosa appena sono arrivata in Nazionale ad Assisi e mi sono confrontata con alcune ragazze che la vedevano in modo totalmente diversa. Lì ho capito che non ero sbagliata". La pugile in passato ha dovuto nascondere anche i suoi legami affettivi, dicendo che era single o addirittura dicendo che era fidanzata con un uomo, ma ora è tutto diverso: "Ho dovuto nascondere le mie relazioni per tanti anni, pure quella più importante. Le ho nascoste e mi sentivo male per la persona che mi stava accanto. Alle domande sulla mia vita privata rispondevo dicendo che ero single o che ero fidanzata con un ragazzo. Pensavo a chi leggeva quell'articolo e quelle parole, perché puoi pensare di essere messa da parte. Dopo il coming out mi sono sentita più donna e ora posso essere quella Imma davanti a tutti".


Si è tolta un sassolino dalla scarpa ‘Butterfly' Testa, ricordando le tante parole superficiali che ha dovuto sentire sul suo conto. Parole che riguardavano anche lo sport che pratica: "Tante volte hanno associato al mio orientamento sessuale il pugilato e il fatto che rende più mascolina. Qualcuno ha dato anche una spiegazione scientifica, ma non la ricordo, perché è una cosa totalmente inutile. C'è chi pensa che le donne abbiano degli sport predefiniti. Mi hanno detto: sei così perché fai pugilato, ecco perché non dovreste farlo voi donne".Dopo aver fatto coming out Testa ha ricevuto tanti messaggi, anche da persone che non conosceva, e ha voluto parlare di quello che le ha fatto più male. Il racconto di una ragazza che non ha avuto il sostegno della famiglia: "Ho ricevuto tanti messaggi. E vorrei raccontare quello più brutto, quello di una ragazza che non avevano accettato. E così lei invece di amare le donne ha scelto di stare con i ragazzi. Questo è stato il messaggio più brutto che ho ricevuto, è stato di un'atrocità unica. Volevo essere la sorella maggiore di tanti ragazzi e ragazze che vogliono sentirsi liberi di amare chi vogliono".Il coming out Irma Testa lo ha fatto dopo la mancata approvazione del DDL Zan e ancora ricorda bene le esultanze di una parte del Senato: "Ha inciso anche quello nel mio annuncio. Forse la reazione dei nostri senatori. Loro sono le figure che ci rappresentano, le più illustri, e davanti alla negazione dei diritti non si può esultare in quel modo. È stato molto brutto". 

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