San valentino non è solo amore etero . ecco dalla rete una storia omoisessuale che cambio la concezione dell'amore non etero catalizzando l'attenzione sulla lotta per i diritti LGBTQ in Italia.
La testimonianza toccante dell’amico Paolo Patanè è un elemento fondamentale del documentario: con la sua eleganza e profonda sensibilità, Patanè trasmette tutta la sua passione per un’obiettivo inseguito da decenni: restituire dignità e visibilità a Giorgio e Toni. Mentre i toccanti e dolenti ricordi della sorella e della nipote di Antonio, trasmettono tutta l’assurdità e il dolore di quella violenza dettata solo dal pregiudizio.
Ma c'è anche speranza e resistenza. Marco Pannella, con la sua voce potente, denunciò l'accaduto come un “delitto della società”, mettendo in luce l'intolleranza e l’omofobia dell'epoca. I radicali e il Fuori! organizzarono un convegno e una manifestazione proprio a Giarre riuscendo a far sì che questo delitto non fosse solo un tragico evento isolato, ma divenisse un caso politico di rilevanza nazionale, catalizzando l'attenzione sulla lotta per i diritti LGBTI in Italia.
Infatti, innestandosi sulla pregressa attività dei militanti LGBTI del Fuori!, contribuì – insieme a molti altri fattori quali, per citarne uno solo, le elezioni politiche del 1979 che certificarono fallimento del compromesso storico – a modificare l’atteggiamento di una parte della sinistra parlamentare ed extra-parlamentare sull’omosessualità e alla fondazione a Palermo del primo circolo Arcigay d’Italia da parte di Marco Bisceglia, prete cattolico del dissenso sospeso a divinis e dirigente dell’Arci.
In conclusione, “Il delitto di Giarre” non è solo un documentario, ma un monito, un ricordo e una celebrazione dell'amore. È un pezzo di storia italiana che tutti dovremmo conoscere e ricordare.
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