la news riportata sotto presa da https://www.youreduaction.it/ è senza data ma da alcune ricerchè la news risalirebbe al novembre 2023 ma è semre attuale perchè dimostra come l'africasta cambiando ed come le donne quando vogliono sanno governare meglio di noi uomuni
Da un’indagine svolta nel 2012 risulta che in Malawi, uno dei paesi più poveri del mondo, più della metà della popolazione femminile si sposa prima dei 18 anni.A
cercare di dissuadere i genitori delle giovani ragazze dal farle sposare così giovani sono molte organizzazioni; ma purtroppo la povertà spinge le famiglie a pensare di non poter fare altrimenti, poichè comunque i compensi economici derivanti da un matrimonio infantile sono anche molto alti.Ma da quando in un villaggio del Malawi, la più piccola di 12 fratelli, Theresa Kachindamoto, è diventata capotribù, molte cose sono cambiate. La sua reputazione positiva ha fatto sì che le venisse attribuito questo importante ruolo e, ‘volente o nolente’, le dissero, avrebbe dovuto accettare il lavoro affidatole.
Così Theresa Kachindamoto ha pensato bene di porre termine a questa pratica del matrimonio infantile, dichiarata illegale nel 2015, ma ancora molto presente. Viaggiando nella regione Theresa ha incontrato una bambina di 12 anni con il marito e i figli ed ha detto loro: ‘che vi piaccia o no, questo matrimonio sarà annullato‘.
È iniziata la serie di matrimoni annullati: nel suo villaggio composto da più di 900mila persone, Theresa Kachindamoto ha annullato 850 matrimoni di spose bambine e ha rimandato le ragazze a scuola. Purtroppo la mentalità delle persone non è però facile da cambiare e così diversi genitori hanno iniziato a protestare, ma lei si è rifiutata di ascoltarli. Ha piuttosto deciso di cambiare le leggi, così, stipulando un accordo con altri capitribù, ha abolito i matrimoni tra adulti e bambini e annullato quelli già esistenti.
Ciò ovviamente non è bastato, i genitori continuavano a dare le loro figlie in sposa, ma Theresa Kachindamoto ha licenziato i leader di quattro posti in cui ancora venivano effettuate queste pratiche. Sta anche tentando di sovvenzionare l’istruzione delle bambine quando i genitori non possono permetterselo e, nonostante le minacce di morte, lei va dritta per la sua strada.
Racconta: “Non mi importa. Dico che possiamo parlarne, ma che queste bambine devono tornare a scuola. Istruire le bambine, istruire l’intera regione… istruire il mondo”. È così che, senza paura, Theresa Kachindamoto fa del bene al Malawi e, in fondo, al mondo intero. Non sempre gli eroi indossano un mantello.
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