15.2.24

guai a parlare di patriarcato se è uno straniero ., il piagnisteo dei sui fischi A Geolier ., ipocrisie belliciste

 Silenzio. Dove sono le femministe ? Nulla  o  almeno cosi  mi  sembra  . Eppure la storia è tremenda: un uomo ha abusato della moglie, l’ha percossa, insultata (“stupida, non sai niente”), l’ha costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà, l’ha picchiata con pugni alla testa. La sua colpa? Aver deciso di frequentare un corso di italiano dove c’erano anche altri uomini.

 In un’occasione è stata anche abbandonata dal marito senza alcun mezzo di sostentamento. Riassumo: una donna, madre di due figli piccoli, stuprata, pestata e posta in stato di soggezione solo perché , sencondo   il becero sito     , da  cui ho  preso tale   news  ,  voleva parlare italiano. In altre occasioni avremmo avuto fiumi di editoriali e prime pagine. Invece niente o quasi solo   post  di propaganda   anti immigrazione    della destra  xenofoba   visto    che  si dice   : <<   Forse perché l’uomo in questione non è bianco e non è occidentale, etero sì, ma viene dal Marocco. >> In questo caso guai a parlare di patriarcato. O finisci col passare per razzista .

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A qualche giorno di distanza   dalla  fine  del festival   posso dirlo  : il piagnisteo napoletano dei vari Saviano e De Magistris sul presunto razzismo territoriale er  lecritiche  ed  i  fischi  contro Geolier fa a pugni col fatto che  Angelina Mango non è nata né a Trento né a Milano. Ma a Maratea, cioè in Basilicata, ed è cresciuta a Potenza, quindi più a sud del rapper. Solo che ha avuto il buon gusto di non portare a Sanremo una canzone incomprensibile .

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A scuola  e non solo  da bambini ci hanno sempre spiegato che le bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki erano “necessarie” per far finire una guerra che altrimenti si sarebbe protratta a lungo. Centinaia di migliaia di morti, civili. Quando Obama nel 2016 andò in Giappone per la prima volta, pur ponendo una corona di fiori al memoriale della pace e abbracciando uno dei sopravvissuti, non chiese ,  secobndo  la  rubrica  zuppa  di porro  ,  scusa per quanto fatto in passato perché ritenne che l’allora presidente Harry Truman prese quella decisione “per motivi giusti” e per “far cessare una guerra terribile”. Oggi gli stessi chiedono a Netanyahu di non esagerare sulla striscia di Gaza. Vero è che dal passato occorre imparare, ma sarebbe anche giusto non risultare ipocriti .


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