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Sulla Siria, ecco a voi il posizionamento dei grandi giornali. Il Corriere della Sera crede alla svolta dei ribelli islamici, convinto che al Jolani e i suoi "amichetti col barbone" come li etichettano in nostri teocon non imporranno la sharia in stile Isis. Repubblica, invece, è più cauta e riporta i timori delle ragazze che non vogliono la legge islamica. Una 20enne, per dire, due giorni fa si è sentita urlare da alcuni miliziani “copriti i capelli”, cosa che sotto Assad - che lei non rimpiange - non accadeva. Staremo a vedere.. Altro appunto, sempre sull’interessante intervista di Andrea Nicastro a tre donne siriane. Dice una di loro: “Prendiamo il divorzio. Per la Sharia, la legge islamica, l’uomo può ripudiare la moglie mentre lei deve chiedere al giudice. Però le musulmane divorziano. Invece per i cristiani è vietato”. Verissimo. Ma i cristiani lo vietano moralmente sia all’uomo che alla donna, a parità di condizioni, e questo fa tutta la differenza del mondo. Poi sia chiaro: su Al Jolani e il suo governo di ribelli non si può che sospendere il giudizio, in attesa di quello che verrà. La speranza è che non finisca come la Libia che, quindici anni dopo la presunta primavera araba e le bombe Nato è ancora lì a leccarsi le ferite.
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Chi scrive è dell’idea che chiunque intenda indossare il velo islamico o coprirsi i capelli come hanno fatto le nostre bisnonne ed le nostre nonne e ancora si trova in certi paesi del sud d'italia è libero di farlo. E poi : per gli immigrati , per i nuovi italiani o italiani di fede islamica tra il burqa e le tette al vento ci sarebbe una giusta via nel mezzo che può anche contemplare l’hijab, se per libera scelta. Però quando si parla di certi argomenti occorre anche fare la tara sull’educazione ricevuta: sentir dire da una siriana che “Allah ci ha omaggiate con l’obbligo dell’uomo di provvedere a noi” non è proprio il miglior viatico per l’emancipazione della donna. << Se al mondo esiste ancora una cultura patriarcale, nel senso inteso dalle femministe occidentali oggi, ecco dove si palesa >> come dicono a destra
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L’Austria ne inventa una che nemmeno i nostri Salvinisti hanno fin ora propostoo fatto invece del Superbonus, il “bonus rimpatrio”. In pratica lo Stato darà mille euro ai siriani che intendono tornare al loro Paese visto che le procedure di asilo per loro saranno sospese per un bel po’.
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Trovo divertente la frase di Javier Milei, oggi a Roma per ricevere un premio: "Io detesto lo Stato: sono dentro per poterlo distruggere". Prendiamo i popcorn e godiamoci lo spettacolo del primo esperimento di anarco-capitalismo reale.E vedremo se sarà migliore o peggio del capitalismo atttuale
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Se un ragruppamento politico a prescindere che si tratti di maggioranza o opposizione debba per per poter governare o farte una lista elettorale affidarsi ad un centrista e quindi al centrismo formula ormai logora e vetusta della politica italiana . E' il caso di Ernesto Maria Ruffini che sarà una bravissima persona, come dice Prodi “conosce il Paese (di sicuro le sue dichiarazioni dei redditi), ma è sconosciuto e a quanto mi risulta poco capace di scaldare i cuori. Una sorta di Mario Monti che non ce l'ha fatta, con la pecca ancor più tragica di aver guidato il Fisco per anni, cioè l’ente più odiato dai “borghesi moderati” e dagli evasori il cui voto dovrebbe andare a conquistare. Avete idea a quanti milioni di elettori ha fatto recapitare una cartella esattoriale in questi anni? Gli avversari politici non glielo farebbero notare ogni tre per due? I titoli si sprecano: “Mr Tasse guida il campo largo”. Annamo bene. Infatti - Ernesto Maria Ruffini assicura che non scenderà in campo. Se ha imparato a fare promesse da Lucia Annunziata, stiamo freschi. Resta ancora un mistero glorioso il motivo per cui il governo Meloni, salito al potere, abbia lasciato l’Agenzia delle Entrate uno dei pochi e enti non assegnato ai clientes o ai parenti nelle mani di un signore nominato da altri e che forse un giorno diventerà leader dell’opposizione. Mah.
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