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14.12.24

Diario di bordo \ settimana incom n 92 anno II La colpa dell'amico di Ramy, dubbi sulla svolta in siria , bonus rimpatrio , patriarcato non è solo occidente , anarchico capitalismo il centro è ancora necessario per vincere le elezioni o è una formula stantia ,

non  so cosa  sia  più  tremendo    il  fatto    che      de  rappresntanti  delle  forze dell'ordine  ,  i  questo  caso  carabinieri  ,   abbiano fatto degli  atti  falsi  , o la  responsabilità  dell'amico di  Fares Bouzidi, l’amico di Ramy Elgaml,il  quale    è stato interrogato in Procura a Milano e  secondo    IL GIORNALE  ha raccontato la sua verità
mentre Paolo Del Debbio mandava in onda il video clamoroso delle manovre azzardate dello scooter per sfuggire alle auto dei carabinieri. Come atteso, vero o meno che sia, Fares ha riferito di essere stato toccato dalla gazzella dei carabinieri, impatto che lo avrebbe fatto cadere finendo sul palo che ha poi ucciso l’amico che era dietro. Impossibile immaginare potesse affermare qualcosa di diverso, vista la presenza del testimone che parla di contatto tra auto e scooter, e soprattutto considerata l’accusa di omicidio stradale che si ridimensionerebbe non poco se i carabinieri lo avessero davvero toccato. Quello che sorprende della sua deposizione, tuttavia, è altro. Ovvero la futilità della motivazione che quella sera lo ha spinto a correre per 8 chilometri ad alta velocità, imboccando anche strade contromano, superando a destra, bruciando i rossi, rischiando di ammazzare qualcuno. Fares racconta di essere scappato “per paura, perché non ho la patente”. Cioè, vi rendete conto? Un ragazzo di 19 anni ha perso la vita perché l’amico non voleva perdere il privilegio di guidare o non voleva farsi sequestrare il TMax. Non so se questo configuri un reato, ma ad aver messo a repentaglio la vita di Ramy è chi non si è fermato e non l'ha fatto scendere per un egoistico calcolo personale

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Sulla Siria, ecco a voi il posizionamento dei grandi giornali. Il Corriere della Sera crede alla svolta dei ribelli islamici, convinto che al Jolani e i suoi  "amichetti col barbone"  come  li  etichettano  in  nostri   teocon    non imporranno la sharia in stile Isis. Repubblica, invece, è più cauta e riporta i timori delle ragazze che non vogliono la legge islamica. Una 20enne, per dire, due giorni fa si è sentita urlare da alcuni miliziani “copriti i capelli”, cosa che sotto Assad - che lei non rimpiange - non accadeva. Staremo  a vedere..   Altro appunto, sempre sull’interessante intervista di Andrea Nicastro a tre donne siriane. Dice una di loro: “Prendiamo il divorzio. Per la Sharia, la legge islamica, l’uomo può ripudiare la moglie mentre lei deve chiedere al giudice. Però le musulmane divorziano. Invece per i cristiani è vietato”. Verissimo. Ma i cristiani lo vietano moralmente sia all’uomo che alla donna, a parità di condizioni, e questo fa tutta la differenza del mondo. Poi sia chiaro: su Al Jolani e il suo governo di ribelli non si può che sospendere il giudizio, in attesa di quello che verrà. La speranza è che non finisca come la Libia che, quindici anni dopo la presunta primavera araba  e  le  bombe    Nato   è ancora lì a leccarsi le ferite.

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Chi scrive è dell’idea che chiunque intenda indossare il velo islamico o    coprirsi   i capelli     come hanno  fatto   le  nostre bisnonne  ed  le  nostre  nonne   e  ancora  si  trova     in  certi  paesi  del  sud d'italia  è libero di farlo. E poi :  per  gli  immigrati  ,  per  i  nuovi  italiani o italiani    di  fede   islamica    tra il burqa e le tette al vento ci sarebbe una giusta via nel mezzo che può anche contemplare l’hijab, se per libera scelta. Però quando si parla di certi argomenti occorre anche fare la tara sull’educazione ricevuta: sentir dire da una siriana che “Allah ci ha omaggiate con l’obbligo dell’uomo di provvedere a noi” non è proprio il miglior viatico per l’emancipazione della donna.  << Se al mondo esiste ancora una cultura patriarcale, nel senso inteso dalle femministe occidentali oggi, ecco dove si palesa  >>  come  dicono  a  destra  

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L’Austria ne inventa una che nemmeno i  nostri Salvinisti    hanno  fin  ora  propostoo fatto  invece del Superbonus, il “bonus rimpatrio”. In pratica lo Stato darà mille euro ai siriani che intendono tornare al loro Paese visto che le procedure di asilo per loro saranno sospese per un bel po’.

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 Trovo   divertente    la frase di Javier Milei, oggi a Roma per ricevere un premio: "Io detesto lo Stato: sono dentro per poterlo distruggere". Prendiamo i popcorn e godiamoci lo spettacolo del primo esperimento di anarco-capitalismo reale.E   vedremo se  sarà migliore  o  peggio del capitalismo  atttuale  

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Se  un  ragruppamento politico  a  prescindere    che  si tratti  di  maggioranza  o   opposizione   debba  per   per  poter   governare  o  farte  una lista  elettorale   affidarsi   ad  un  centrista  e quindi  al centrismo  formula   ormai logora   e  vetusta    della  politica  italiana  . E' il caso    di Ernesto Maria Ruffini   che  sarà una bravissima persona, come dice Prodi “conosce il Paese (di sicuro le sue dichiarazioni dei redditi), ma è sconosciuto e a quanto mi  risulta poco capace di scaldare i cuori. Una sorta di Mario Monti che non ce l'ha fatta, con la pecca ancor più tragica di aver guidato il Fisco per anni, cioè l’ente più odiato dai “borghesi moderati”   e  dagli evasori  il cui voto dovrebbe andare a conquistare. Avete idea a quanti milioni di elettori ha fatto recapitare una cartella esattoriale in questi anni? Gli avversari politici non glielo farebbero notare ogni tre per due? I titoli si sprecano: “Mr Tasse guida il campo largo”. Annamo bene. Infatti - Ernesto Maria Ruffini assicura che non scenderà in campo. Se ha imparato a fare promesse da Lucia Annunziata, stiamo freschi. Resta ancora un mistero glorioso il motivo per cui il governo Meloni, salito al potere, abbia lasciato l’Agenzia delle Entrate  uno dei  pochi  e   enti  non  assegnato   ai  clientes  o  ai  parenti    nelle mani di un signore nominato da altri e che forse un giorno diventerà leader dell’opposizione. Mah.



L'intelligenza artificiale le impone il velo nel fumetto. La studentessa tunisina non ci sta

sempre pensato che l'intelligenza artificiale non fosse realmente intelligente 😁😥 . Infatti è ssuccesso che  a  Rahma è una studentess...