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11.12.24

Mentre in Parlamento condonavano le multe ai no-va*, al Policlinico di Bari, nel silenzio quasi generale, la dottoressa Mimma Rizzo e la sua equipe hanno somministrato per la prima volta al mondo un vaccino anti-tumorale per prevenire le recidive dei tumori alle vie urinarie.

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Una bellissima notizia in questo mare di ignoranza e saccenza da bar. Purtroppo queste notizie sono sempre state messe in secondo piano, o relegate a un trafiletto, indipendentemente dalla testata giornalistica e dal colore di chi sta a Palazzo Chigi…  Infatti  mentre in Parlamento condonavano le multe ai no-vax al Policlinico di Bari, nel silenzio quasi generale, la dottoressa Mimma Rizzo e la sua equipe hanno somministrato per la prima volta al mondo un vaccino anti-tumorale per prevenire le recidive dei tumori alle vie urinarie.
Si tratta di un vaccino,alla faccia dell'ignoranza scientifica ( nella maggior parte dei casi ) e alla paura , personalizzato sul singolo paziente, una donna di 75 anni, sulla base delle specifiche mutazioni nel campione tumorale.Merito di una donna lucana che dal Nord ha scelto di tornare a lavorare al Sud, in quella Puglia e quel Meridione che qualcuno vorrebbe isolare dal resto d’Italia  o  che  ancora  maltratta  politicamente  e  culturalmente  .
Una notizia del genere dovrebbe aprire i telegiornali. Qui, invece, a malapena se n’è parlato. purtroppo
La dottoressa Rizzo è una pioniera della medicina del futuro, sempre più personalizzata e specifica.
È una di quelle eccellenze italiane di cui, in un Paese drammaticamente    sempre   piùprivo di cultura scientifica, non dovremmo mai smettere di parlare  e  di  far  fuggire  all'estero    come  dice  in un commento  trovato   su  fb    di 

Sonia Bachet
La ricerca è importante dove abito io vicino a Trieste c'è la SISA vengono da tutto il mondo a studiare li a fare ricerca e vari esperimenti mia nipote che frequentava l'università a Trieste andava spesso li ed era incantata partecipava agli esperimenti soprattutto quelli per le malattie ancora incurabili mi raccontava che nei tavoli della mensa c'erano sempre penne e notes perché magari mentre uno mangiava poteva avere un' idea e la scriveva li. Bene tutte queste menti finiscono in America dove non vogliono neanche il curriculum basta dire che escono dalla Sissa e li prendono subito offrendogli un ottimo stipendio l'appartamento e soprattutto un laboratorio super, ecco doppio plauso a questa dottoressa che è rimasta qui e soprattutto al sud che ha bisogno di persone così, grazie