Centenario della Grande Guerra, la Provincia di Bolzano si rifiuta di esporre il tricolore per il centenario del 24 maggio Il governatore Kompatscher ignora l'indicazione di Roma. "Incomprensibile e sbagliata"

in sottofondo una canzone  che ha    caraterizzato  (  non  è mica  colpa mia   se  mio nonno  era   di quel periodo  )  la  mia  prima infanzia  


IL  trentino non ha tutti i torti . E' vero che il centenario del 24 maggio ( entrata in guerra del'italia ) debba essere ricordarto perchè la storia va riocordata tutta nel bene e nel male come dicevo nel post precedentemente . Ma la partecipazione a un conflitto non si dovrebbe, mica è un evento allegro ,
festeggiare non un evento positivo, come potrebbe essere la fine di una guerra. Do ragione al governatore del Trentino Arno Kompatscher quando dichiara al quotidiano (  da  cui  è  tratta   la  foto  sopra  )   http://www.ladige.it/territori/alto-adige-s-dtirol/ del 21\5\2015
 «L’invito della presidenza del consiglio - ha detto - è assolutamente incomprensibile e fuori luogo». Secondo il presidente della Provincia sarebbe stato meglio ricordare tutte le vittime della Grande Guerra con le bandiere a mezz’asta.
Kompatscher ha sottolineato che il 24 maggio «si celebra l’anniversario dell’inizio del primo conflitto mondiale e non un evento positivo, come potrebbe essere la fine di una guerra».
«Questo invito - ha proseguito - è incomprensibile, soprattutto per la popolazione di lingua tedesca e ladina». Il 24 maggio 1915 ebbe, appunto, inizio la Grande guerra che portò al distacco dell’Alto Adige dall’Austria. Il presidente della Provincia di Trento e attuale presidente della Regione Ugo Rossi dal canto suo ha invitato ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei caduti di ogni conflitto. «Le bandiere dell’Italia e dell’Europa - ha detto - le esporremo, ma a mezz’asta, perchè l’inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, è già di per sè una sconfitta per l’umanità».

e   della  Sudtiroler Volkspartei  che
  << ha definito la decisione di Roma  >>  (  sempre  secondo lo stesso giornale  )  << incomprensibile e sbagliata >> . Infatti  secondo il segretario del partito di raccolta dei sudtirolesi, Philipp Achammer, «sarebbe più opportuno ricordare le migliaia e migliaia di vittime di questa guerra con la fascia da lutto». Critiche sono state espresse anche dai partiti di opposizione di lingua tedesca Sudtiroler Freiheit e BurgerUnion («l’Italia si conferma un paese fascista e nazionalista») e dagli Schützen «l’Italia festeggia la morte di mezzo milione di soldati italiani >>.


 Infatti  Centenario grande guerra: dopo lo "sciopero" del tricolore bandiere a mezz'asta in Trentino
Le indicazioni giunte da Roma che invitavano le amministrazioni pubbliche ad esporre il tricolore per il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia, 24 maggio 1915, sono state oggetto di controversie, com'era prevedibile, nelle province di Trento e Bolzano, che a quel tempo non erano ancora italiane ed anzi erano in querra già da otto mesi insieme all'Impero Austroungarico.
Comprendo benissimo e non biasimo la  loro decisione perchè a  differenza  delle  idiozie  leghiste   e  di altri  gruppi separatisti anche  della mia regione  ,   tale  gesto  e  la  sua  o grande guerra: dopo lo "sciopero" del tricolore bandiere a mezz'asta in Trentino
giustificazione esula da presunti intenti autonomistici o separatistici, ma è semplicemente nel segno del lutto: "per noi si tratta di un ricordo doloroso - spiega il presidente Ugo Rossi - la Grande Guerra era iniziata per l'Impero austro-ungarico nel 1914, ma, con l'ingresso in guerra dell'Italia il Trentino si trovò sul confine. Cento anni fa, sul finire di maggio del 1915, la nostra provincia ha vissuto giorni di angoscia e di paura, gli abitanti posti sulla linea del fronte con l'Italia vennero allontanati come profughi e il conflitto varcò i nostri confini e toccò le nostre case".

"Oggi ci sentiamo parte di un’unica entità, l'Europa - prosegue la nota - e le nostre tre comunità, Trentino, Alto Adige/Südtirol e Tirolo, si ritrovano insieme nell’Euregio trentino-tirolese. Crediamo nell'ideale della convivenza pacifica e quella guerra come tutte le guerre è per noi una sconfitta, inoltre quel giorno inviteremo tutti ad osservare un minuto di silenzio per i caduti di tutte le guerre".

Ora   Visto che il tragico conflitto portò migliaia di morti, sarebbe stato molto meglio omaggiarli con delle corone d’alloro. Questo atto del governo, di ricordare l’entrata in guerra con l’esposizione della bandiera,ha un simbolismo totalmente incomprensibile Perché la Grande guerra, per i sudtirolesi, rappresenta una ferita particolarmente dolorosa nonostante  siano passati  100  anni . Infatti   tale  eventi  vengono     usati  (   ecco  perchè non c'è   e   forse   non  ci sarà mai   una memoria  condivisa  sui fatti del secolo scorso  ) a scopo propagandistico  e   politico     come dimostra   il botta  e risposta  fra   i  due   politici Trentini    e   La ministronza   Giorgia Meloni  


 da  il fatto quotidiani del  22 maggio 2015

“Se Rossi e Kompatscher si vergognano di vivere in Italia – attacca Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, con un post sulla sua pagina ufficiale su Facebook – possono tranquillamente decidere di andare a vivere in un’altra Nazione Di certo l’Italia non rimpiangerà questi due squallidi personaggi, che si vergognano della bandiera italiana ma non dei miliardi di euro che lo Stato italiano trasferisce loro per governare la Regione e la Provincia”.
Scandalose le parole del presidente della Regione Trentino Alto Adige, Ugo Rossi, e del presidente della Provincia…
“Rossi e Komptascher – conclude Meloni – chiedano scusa al popolo italiano e abbiano la decenza di dimettersi, perché sono indegni di rappresentare le Istituzioni e i cittadini italiani”. Fdi il 24 maggio sarà sul Piave “per ricordare gli italiani che si sacrificarono nelle trincee della Grande Guerra per l’unità e la libertà della nostra nazione”.
A Giorgia Meloni risponde Karl Zeller, senatore del Sudtiroler Volkspartei: “Questa è la solita menata, noi siamo fra i più grandi pagatori di tasse al netto all’Italia, il gettito fiscale non lo teniamo solo per noi. Che lei strumentalizzi il tema non mi meraviglia. Tutti i servizi pubblici sono gestiti con i nostri fondi, Trento e Bolzano non sono più sulle spalle dello stato da tempo”. Poi continua: “Condivido la posizione di Kompatscher, ritengo l’idea di festeggiare l’ingresso in guerra come una cosa sbagliata – spiega Zeller all’AdnKronos – al massimo si festeggia la fine. Costringere una popolazione che ha avuto un periodo non di certo felice durante la guerra a festeggiarla è sinonimo di poca sensibilità“. Inoltre domenica 24 maggio si voterà in molti comuni e secondo Zeller “che la presidenza del Consiglio faccia una richiesta del genere a pochi giorni dal ballottaggio è incredibile“.

Scambiatemi pure   per  disfattista  ed  anti italiano (   sono accuse  che  ormai  mi scivolano  vie   ,  visto  che   mi   vengono  attribuite  da    quando  ho messo su  il blog   nel  lontano  2004 )  ma   non è colpa mia    se  la   storia del  nostro paese  è un  insieme  di storie    ciascuna  diversa  dentro  una grande  storia . E  se    l'unità  avvenuta  istituzionalmente nel   1861   ma    completata  appunto  con la  fine della I guerra mondiale  è  solo un  fatto  politico  ma non culturale  come dimostra   questa  canzone    di cui s'incominciano a sentire  adesso   le prime  note     nel mio  nel mio stereo 



buona  celebrazione o buon festeggiamenti  fate  voi .  Cosi  come   pure  liberi di  mandarmi in fncl  o  farmi i  compliemti  tanto la mia  email del  blog  e  i miei  social  li sapete 

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