29.6.16

come reagire artisticamnete ad ideologie di ..... senza scendere a loro livello e senza insultare . A Berlino le svastiche sui muri diventano disegni di pace: è il movimednto aretistico “Paint Back”

Si può rispondere  ad ideologie condannate   dalla storia  nonostante il crescente revisionismo negazionista   cosa  ben  diversa  da quello normale  ?  Si  si può e la  risposta  viene  da  un gruppo di Writers    tedeschi   che   ricoprono con le  loro opere  le  svastiche  . Ecco nei  due articoli ,  da  ho  cui ho preso alcune  foto  per  le  altre  si rimanda  agli  articoli ,   ,il primo preso da  http://www.blog-news.it/  più precisamente  qui  e il secondo da questo articolo di  repubblica  
“Paint back” è un movimento che, seppure ancora piccolo, è ormai piuttosto conosciuto a Berlino.
Si tratta di un gruppo di writers che intervengono in alcune zone della città per coprire con le loro opere le svastiche dipinte sui muri. Ecco alcuni esempi, riuscite a individuare la croce uncinata  ?


Tutto ebbe inizio con Ibo Omari, proprietario di un negozio di colori nel quartiere di Schoeneberg, che esasperato dall'ennesima svastica comparsa in un parco per bambini prese alcune bombolette e la coprì con un bel disegno.

Altri writer si aggiunsero a lui, creando un gruppo che oggi ha già trasformato una quindicina di scritte barbariche in coniglietti, farfalle, fiori, quadrifogli e gufi. Il movimento si è talmente diffuso che ormai sono gli stessi cittadini a contattare i graffitari per coprire le svastiche.
De Andrè cantava: “dal letame nascono i fior” e qui è proprio il caso di dirlo.

fonte  la repubblica     del  27\6\2016  più precisamente   questo articolo

Io    sono    andato  a   leggermi l'originale   che  oltre  nel 2  url    lo
     trovate  qua  sotto

BERLINO - Là dove c'era una svastica ora c'è un coniglietto, parafrasando Celentano. O un cubo Rubik. O una zanzara. E la firma è diventata contagiosa: "paint back", qualcosa come "restituisci il colpo con un disegno". Ormai è un piccolo movimento. Cominciato con una reazione snervata all'ennesima bandiera del Reich scarabocchiata sul muro di un parco per bambini. Ibo Omari ha preso le sue bombolette spray e l'ha coperta con un disegno gentile. Fa graffiti da quando è bambino e il suo negozio di colori nel quartiere di Schoeneberg è un punto di riferimento per molti writer berlinesi. La sua piccola rivolta contro rune, croci uncinate, disegni razzisti e inneggianti all'odio è cominciata così, per caso, per un moto di rabbia. Ma "non è stato difficile trovare alleati, in tempi in cui 'Mein Kampf' è tornato un best seller", ha raccontato alla rivista Bento. All'inizio sono partiti in sette e hanno girato il suo quartiere, Schoeneberg, nella ex Berlino ovest, che ha dato i natali a Marlene Dietrich e dove negli anni Settanta abitavano David Bowe e Iggy Pop. Omari e i suoi alleati hanno trasformato una quindicina di scritte barbariche in farfalle, fiori, quadrifogli e gufi. Adesso persino i proprietari di casa chiedono ai writer anti nazi di sovrascrivere le svastiche con disegni.






Un movimento come "paint back" non poteva che nascere nella capitale dei graffiti: si stima siano cinquantamila i writer berlinesi. Esistono persino visite guidate alle opere più famose. Ma non sempre i loro disegni piacciono, non sempre si accetta il fatto che si tratti di una contro-cultura e che i disegni siano per definizione politici. Uno stupendo murales alto 42 metri a Reinickendorf che mostra un profugo bambino ricoperto di sangue ha provocato una raccolta di firme nel quartiere perché venga rimosso. Evidentemente ci vuole troppa coscienza per sopportarlo ogni giorno.








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