ho letto di recente su msn..it questa notizia
Le autorità tedesche stanno facendo pressione affinché un uomo di 100 anni, ex guardia di un campo di concentramento nazista venga processato quasi 80 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Questo dopo che la corte regionale superiore di Francoforte ha dichiarato di aver ribaltato una decisione di una corte inferiore in base alla quale il sospettato era stato fino ad ora ritenuto non idoneo a sostenere un processo. Gregor Formanek era stato accusato l’anno scorso di favoreggiamento in 3.322 omicidi mentre lavorava nel campo di concentramento di Sachsenhausen a Berlino tra luglio 1943 e febbraio 1945. Tuttavia, un esperto aveva stabilito che Formanek non era idoneo a sostenere un processo. Ora però la corte di Francoforte ha stabilito che la decisione dell’esperto non fosse basata su "fatti sufficienti".
Da antifascista ed anti nazista sono perché sia processato perché certi crimini non vanno in prescrizione .Anche se immagino che finirà o come Pribke o reato estinto per morte del reo . E sarò un capro espiatorio in quanto sarebbero da processare se ancora in vita anche chi gli ha permesso di farla franca. Ricordiamoci di un certo armadio contenenti fascicoli processuali circa crimini di guerra che fu voltato faccia al muro di un tribunale e dimenticato
Nel senso della pietas penso che procedere giudiziariamente sia un accanimento in quanto avrebbero dovuto processarlo quando ancora gli sarebbe importato qualcosa di trascorrere il resto della sua vita in carcere.processarlo a 100 anni mi sembra assurdo. Inoltre la sua coscienza lo avrà perseguitato per tutto questo tempo.Quelli privi di una coscienza obbedivano a quel tipo di ordini, non era un soldato ma un aguzzino e merita almeno il processo.sarà stato anche un bastardo assassino a 20 anni....80 anni fa...80 anni in cui sarà stato perseguitato dai fantasmi delle atrocità commesse. Trovo assurdo accanirsi, particolarmente se oggi la progenie delle vittime è il nuovo carnefice
qui mi sento come gli gli ignavi nella Divina Commedia di Dante Alighieri cioè il nome che Dante attribuisce ai peccatori che il Sommo Vate incontra nell’Antinferno. Li trovate ampiamente descritti nel Canto III dell’ Inferno, dal verso 22 al 69.