29.10.08

L'appello d'un genitore dopo l'approvazione del decreto Gelmini


A sinistra: un momento dell'incontro di ieri sera a Bresso sul decreto Gelmini, con forte partecipazione popolare.
Buona sera a tutti,

Sono Daniele Quattrocchi, un genitore e un umanista.

Con un gruppo di genitori stiamo sviluppando dei laboratori sull'educazione nonviolenta. Un compito arduo in questo mondo violento e ingiusto.

Sono papà di due bambini piccoli, uno frequenta la scuola materna Cino del Duca, di Bresso. Sono molto preoccupato per il loro futuro e per la loro educazione. Non si tratta solo di ciò di cui si parla maggiormente, dei tagli economici e della disoccupazione che aumenterà, comunque dei problemi gravi, ma soprattutto della direzione impressa da queste decisioni stupide e assurde.

Innanzitutto bisogna sottolineare l'arroganza e il disprezzo con cui vengono imposte dal governo e la violenza con cui si cerca di mantenerle. La censura mediatica e l'intolleranza verso le proteste civili e democratiche della gente che finora ci sono state.

Questa sarà anche la caratteristica dell'istruzione che si vuole imporre per i prossimi anni: autoritaria, conformista e semplicistica.

Si vorrebbero formare individui fornendogli poche istruzioni essenziali, di base, per permettergli di leggere, scrivere e far di conto, cioè le competenze che si richiedevano a una persona istruita 50 anni fa. Quello che basta per lavorare, è meglio che si pensi il meno possibile. Non sono cose che mi sto inventando, sono affermazioni della ministro Gelmini.

Sappiamo benissimo che la scuola ha bisogno di cambiamenti ma non di peggiorare per favorire la scuola privata! Dal testo del decreto Gelmini emerge chiaramente una visione dell'Essere Umano omologato, inteso come un contenitore vuoto da riempire e da disciplinare a cui non si dà voce. Si creerà un ambito scolastico molto numeroso e poco attento dove si avanzerà per meritocrazia, scavalcando gli altri ed emarginando i diversi, stranieri, poveri o disabili che siano.

Ma questo non è niente di nuovo: si tratta solo di adeguare la scuola pubblica al modello pragmatico, competitivo e privatizzatore del sistema in cui viviamo.

Desideriamo invece una comunità che educhi alla solidarietà, alla comunicazione, all'apertura, alla libertà. Dei principi espressi nella Costituzione, la stessa che questi incoerenti vogliono far insegnare alle nuove generazioni.

Guardo attraverso gli occhi dei miei figli e vedo esseri meravigliosi che vogliono comprendere il mondo e avere gli strumenti per superarne i limiti e provare a toccare il cielo.

Proponiamo come primi passi di aderire alla manifestazione nazionale del 30 ottobre e di promuovere un comitato cittadino per la difesa della scuola pubblica che organizzi iniziative nonviolente e si coordini con le realtà delle altre città.


Per contatti la mia mail è daniele6766@yahoo.it








1 commento:

Anonimo ha detto...

non mollate ... la vera battaglia comincia solo ora...
fate in modo di diffondere tra la gente la verità, al vostra verità!

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