25.2.09

Con l'acqua alla gola?...

Mi giungono notizie contrastanti (e inquietanti) sul futuro dell'acqua pubblica. Da un lato, trovo l'accorato appello di Giuseppe Lo Presti, politico di sicuro valore, che riporto integralmente:

Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. (varie lobby e lobbettine si stanno gia formando o sono gia presenti!). Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la "Veolia" (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, "Veolia" manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.

L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. Acqua in bocca.


Giuseppe Lo Presti



Dall'altro, un'amica mi scrive che "la Regione Lombardia pare si opponga ancora alla privatizzazione (dati aggiornati al 29 gennaio 2009, http://www.acquabenecomune.org/IMG/pdf/l.r._29_gennaio_2009_n._1.pdf)" e quindi non ritiene che Lo Presti possa alludere a una approvazione ufficiale.


Resta il fatto che sul tema "acqua" non si è espresso più nessuno e i grandi media tacciono. Aiutateci a capire meglio e, nel frattempo, diffondete l'allarme.




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