Negli ultimi cinquanta anni l’arte si è trasformata parecchio, soprattutto grazie all’evoluzione della tecnologia. Alcune correnti lasciano perplessi come l’arte contemporanea, o quella moderna, ed anche la meno recente dadaista. Si possono notare opere molto semplici, che provocano generalmente polemiche, poiché ognuno sarebbe in grado di farle uguali o addirittura meglio; semplicemente gli autori di queste opere si prendono il merito per averle fatte prima di altri, ma questa non è una gara in cui vince chi fa qualcosa per primo (poichè, se lo fosse, chi nasce prima è avvantaggiato). L’arte è manifestazione di emozioni non una gara. Diverse sono le opere che lasciano perplessi, alcuni dipingono quadri monocromatici, alcuni non vanno oltre le pareti della propria cucina dipingendo barattoli di fagioli, quelli troppo pigri mettono dentro il museo soltanto la cornice senza il quadro, altri attraverso un video mostrano la vernice che si asciuga sulla parete, alcuni mettono dentro il museo, una comune sedia o un divano o qualsiasi altro oggetto quotidiano. In quest’ultimo caso, il cambiamento di luogo di un oggetto, trasformerebbe il medesimo in un’opera artistica. Questa circostanza è paradossale e divertente, poiché il pubblico paga l’ingresso della mostra, per vedere, circondare, fotografare, sedie e divani in un museo. Il pubblico farebbe meglio ad andare in un negozio di arredamento, per vedere, non solo le stesse cose, ma addirittura di qualità e design nettamente migliore, l’ingresso è gratuito e il prezzo del divano, della sedia, è accessibile. Il consiglio del sottoscritto è di non gettare le vostre sedie, divani e mobili, bensì esponeteli nel museo di arte moderna più vicino, così magari qualcuno si compra ciò che doveva essere la vostra spazzatura. Continuando a parlare di questo tipo di arte, per fare un esempio, basta pensare al film “Tre uomini e una gamba ” ove Aldo e Giovanni sminuiscono una gamba di legno, considerata invece un’opera d’arte d’immenso valore, ma sprovvista di dettagli come le unghie. Altro esempio analogo, in un film meno recente Alberto Sordi e sua moglie, visitano la biennale di Venezia.
Concerne queste opere per il sottoscritto si parla dell’arte di vedere l’arte dove non c’è . Semplicemente la gente si meraviglia, e reputa arte, quello che non capisce, anche quando non c’è proprio niente da capire. Alcuni critici e artisti spendono belle parole per questo tipo di opere, non solo per illudere il prossimo che si tratta di arte, ma per il volgare scopo di alimentare il mercato. Esempio, se diversi critici, valutano un’opera che avrebbe un valore inestimabile, ci sarà gente disposta a pagare l’ingresso del museo per andarla a vedere, e magari qualcuno la compra pure all’asta. Si dice ignorante, con la mentalità chiusa, chi in questo campo, non comprende le opere e il loro rispettivo valore artistico; il sottoscritto, invece, crede fermamente nel contrario, soltanto un’ignorante con la mentalità chiusa , può sprecare il suo tempo ad osservare per ore e ore , sedie , quadri monocromatici, ed oggetti analoghi , pensando , riflettendo e criticando inutilmente il nulla  sforzandosi di vedere l’arte dove non c’è .