un amico , direttamente coinvolto nel fatto di cui parlo sotto , mi ha parlato del Fatto Nenci ( ex sindaco del Pd ) - Quintavalle finito assolto ) ma i dubbi restano per i.lo fatto che abbia scelto Per quello che ho capito il rito abbreviato. indi per cui non c'e' appellazione per nessuno. sia dalle intercettazioni e altri documenti sotto riportati
«Sul regolamento ho fatto come mi è parso»
Le telefonate intercettate di Nenci e Quintavalle. I giudici: «Favorivano gli amici»
L’ingegnere: era il lobbista principe della zona e teneva legati gli interessi dei privati con quelli degli amministratori
ALESSANDRO DE GREGORIO su Il Tirreno
ROSIGNANO. «Ci ho messo quello che mi interessava. Alla fine ho fatto come mi è parso». Dice questo Alessandro Nenci parlando al telefono con la fidanzata a proposito del regolamento urbanistico adottato ma non ancora approvato. E’ il 9 novembre 2006, i carabinieri stanno già intercettando le conversazioni del sindaco. Un mese e mezzo prima, la sua auto è stata crivellata di colpi sotto casa, alle Spianate. In quel momento Nenci è solo una vittima. Poi finirà sotto inchiesta nell’ambito della presunta tangentopoli rosignanese, insieme al suo ex assessore Raffaele Boccaccini, all’ingegner Giuseppe Quintavalle e, per altri aspetti, al dirigente di banca Franco Pardini. Questa telefonata è tra quelle che i giudici del tribunale del riesame di Firenze riportano nell’ordinanza con cui accolgono l’appello dei pm Antonio Giaconi e Massimo Mannucci, stabilendo che il gip Rinaldo Merani sbagliò quando respinse la richiesta di misure cautelari per Nenci e Quintavalle. Ricordiamo che l’efficacia dell’ordinanza, depositata l’11 aprile, è sospesa in attesa che la Cassazione chiuda l’iter.
Gli speculatori. Proprio l’altroieri Nenci in consiglio comunale ha detto di essere finito sulla graticola per aver pestato i piedi a qualche grande speculatore. Secondo il tribunale del riesame in realtà lo stesso Nenci era pienamente inserito in quello che i giudici chiamano il «gruppo locale»: imprenditori, professionisti, speculatori edilizi. Gente con interessi in via della Villana, al comparto 3-t10. Ma anche alle Morelline, alle Spianate e, sempre secondo i giudici, in tutti i grandi affari edilizi rosignanesi. In questa lobby disegnata dai magistrati, Nenci e Quintavalle rivestono ruoli strategici. E sono ancora al loro posto, sottolinea il tribunale per ribadire le esigenze di cautela: «I fatti sono molto gravi e ripetuti e sono espressione di persone che concepiscono la presa di pubbliche funzioni come obiettivo affaristico (...). Ben lungi dall’arrestarsi, sia il Nenci che il Quintavalle sino a tutto il 2007 continuano a portare avanti, in costanza di indagini, questi interessi illeciti».
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nel 2000 incominciai a comprare terra agricola in provincia di Livorno, all'eta' di 25 anni. Vennero anche le attrezzature agricole sempre con il frutto del mio lavoro. Incominciai da subito ad avere problemi in prevalenza con i cacciatori, clientela della politica della zona che ambirono da sempre al mio terreno per la loro attivita' venatoria. Da li' incominciai a tenere problemi con la pubblica amministrazione: 1 - presentai domanda per un contributo pubblico. mi chiesero una fideiussione che non era prevista dalla legge. mandai una raccomandata con ricevuta di ritorno e la provincia di livorno accetto le colpe e risolvo' il problema. fu in tutti i casi una decisione di una dirigente. (se ha bisogno della legge gliela cerco) 2 - comprai maiali di razza cinta senese dalla cooperativa "le renne" meritevoli di contributi pubblici per essere di razza certificata. La tecnica dell'apa venne alla mia azienda per le pratiche e si accorse che non corrisponderebbero alle caratteristiche di razza (non era un errore ma ci si trovava di fronte ad un reato di malversazione ai danni dello stato). denunciai alle autorita'. non passo' nulla. 3 - presentai domanda per la legge dei "terreni incolti". una vecchia legge "ideologica" che consentirebbe ad un agricoltore di usufruire dei terreni incolti, improduttivi o insufficientemente coltivati a cui fa domanda. l'iter passa per obbligare il proprietario a ripristinarli ed in caso di mancanza di ripristino passarebbero a colui che fa domanda. BENE!...fatto sta che dapprima mi chiesero di riunirmi negli uffici con un dirigente, simpatico e disponibile, pero' fu chiaro l'intento di farmi desistire. successivamente venne furoi il libero arbitro della politica, la quale formo una commissione per decidere su quali dei terreni da me richiesti si dovesse applicare la legge. Nonostante la legge non fosse stata in alcun modo modificata da nessuna legge piu' attuale, decisero che quasi tutti i terreni risulterebbero forestali per cui non accettarono la mia domanda. mi informai e trovai che la legge forestale regionale con la quale motivarono la loro decisione consentirebbe il ripristino, previo autorizzazione della guardia forestale, dei terreni sia al proprietario che AD UN POSSESSORE DI UN DIRITTO sopra il terreno stesso. logico pensare che il possessore del diritto potessi essere io per medio della legge dei terreni incolti, che peraltro specificherebbero un insieme ampio, quasi completo di terreni, come INCOLTI, ABBANDONATI o INSUFFICIENTEMENTE COLTIVATI. CONCLUSIONE. la legge dei terreni incolti in questione non NON E MAI STATA MODIFICATA e NON esclude i terreni "boschivi" dalla sua applicazione, E la stessa legge forestale regionale utilizzata per basare il loro rifiuto, consentirebbe proprio il ripristino dei terreni "boschivi" sia al proprietario che ad un possessore di un diritto sopra lo stesso (io per medio della legge dei terreni incolti). 4. presentai denunce di danneggiamento e violazione di domicilio (riferite alle jepp)contro la attivita' venatoria. nessun seguito ebbero le mie denunce. 5 - la goccia che fece traboccare il vaso. mi accorsi del cambio di destinazione urbanistica dei miei terreni da agricoli in forestale ad opera del comune di rosignano marittimo (nonostante la legge forestale regionale lo vietasse per terreni non abbandonati, quali i miei coltivati o puliti da anni). presentai una segnalazione agli uffici competenti del comune. mi chiamarono "enne" volte per evidenziare nei computer quali fossero i miei terreni per correggere il piano provvisorio urbanistico del comune. venne peraltro il geometra addetto ai sopralluoghi. Tutto a posto?! NO! votarono in consiglio comunale il piano urbanistico con gli stessi errori. Le conseguenze furono l'impossibilita' di poter presentare piani di sviluppo rurale e quindi dire addio alla costruzione di qualsiasi cosa che potesse aiutarmi a custodire le mie attrezzature (due trattori, accessori vari ed un escavatore). tutti si trovano tuttora alle intemperie arruginiti (sono passati 9 anni). MAndai tutti a fanculo, chiusi l'azienda agricola, perche' uno stato cosi non si merita il mio sforzo e i miei sacrifici, e presi un avvocato della zona, tale Federcia Morgantini. gia' al secondo appuntamento dovette ammettere (testuali parole) "...io qui ci devo vivere...".fa parte di una societa' di avvocati dove il suo socio piu' anziano sta o stette in commisioni appalti della provincia, etc... al finale la federica mi fece perdere le possibilita' di ricorrere al tar per il mancato ripristino dello status di agricolo dei miei terreni. Prendetti un avvocato di La Spezia, presentai un esposto (un altro,hahaha) e adesso sono anche vittima di omissione d'atti d'ufficio, a parte di essere vittima di peculato. recentemente con il mio avvocato ci si oppuse alla richiesta di archiviazione da parte del magistrato, e si ando' in audienza dal gip. ADESSO E' STATA ARCHIVIATA DEFINITIVAMENTE. AGGIUNGO. L'ex sindaco Alessandro Nenci del comune di Rosignano Marittimo (LI) fu arrestato per tentata corruzione ed adesso assolto con l'aiuto della cassazione sempre nell'ambito del piano urbanistico (chiese soldi in cambio di rendere edificabile un terreno). Per non parlare alla casa per perdette la mia famiglia per le tangenti dei politici...altra ingiustizia.MORALE. per piantare ulivi e fare agricoltura sopra di una collina in Italia devi avere i pantaloni foderati di piombo, non rompere le balle alle clientele della politica e se hai fortuna che qualcuno offre soldi ai politici che ti stanno affossando con soprusi o gli stessi sono a chiederli in cambio di favori e l'altro li denuncia (vedi Pino Masciari), forse si ha una minima possibilita' di definirti vittima di qualcosa....certo che non si parli di mafia politica, perche' secondo molti studentelli di associazioni alla lotta alla mafia questa relazione o concetto proprio non lo conoscono. aggiungiamo alla morale per quello che s'e' visto, la giustizia si muove per chi paga le tangenti e che poi si pente, ma non per i poveracci che questa fortuna non l'hanno e non sanno a quali santi aggrapparsi.Seguendo l'iter ufficiale, invio l'esposto alla Procura Generale della Repubblica di Genova chiedendo garazie di legalità per le indagini che mi vedono vittima del sistema politico-mafioso italiano:
"ALLA PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA DI GENOVA
Oggetto: Richiesta di garanzie di legalità circa gli esposti presentati da parte del sig. LAQUIDARA Esteban,..., che lo vede vittima del sistema clientelare della Toscana, o di perpetrati abusi d'ufficio.-
Io sottoscritto LAQUIDARA Esteban, meglio generalizzato in oggetto, chiedo con la presente garanzie di legalità ai Vostri uffici in quanto l'evolversi della mia situazione di imprenditore agricolo vittima di mafia clientelare è priva di queste tutele.Ho presentato le presenti denunce, in allegato, alla procura di Livorno:
1- Una denuncia riguarda il cambiamento di destinazione urbanistica dei miei terreni. Mi hanno cambiato la destinazione urbanistica dei miei terreni facendola passare da agricola a forestale. La legge forestale toscana dice che per rendere la destinazione urbanistica di un terreno in forestale, questo dev'essere abbandonato per almeno 15 anni. Io ho iniziato a ripristinarlo nel 2000 e nel 2002. Prima di me c'era un coltivatore diretto (1997). Il cambiamento me l'hanno fatto nel 2003 e prontamente nello stesso anno io ho segnalato l'errore. In otto anni non ho potuto fare un SOLO piano di sviluppo rurale.
2- Una denuncia riguarda il rigetto della mia domanda dei terreni incolti. La Commissione Provinciale di Livorno ha rigettato la mia domanda di ripristino dei terreni abbandonati intorno alle mie proprietà (legge dei terreni incolti), perché i membri di essa dicono che non si possono assegnare questi in quanto la legge forestale toscana li classifica come boschivi. bene...la legge dei terreni incolti contempla anche questo tipo di terreni, perché parla di terreni incolti, abbandonati o insufficientemente coltivati e non incolti ?agricoli? o quant'altro. Oltretutto le finalità di questa legge sono rivolte a ripristinare aree improduttive. Dopodiché la legge forestale toscana prevede il ripristino dei terreni boschivi sia da parte del proprietario che del possessore di un diritto (io mediante la legge dei terreni incolti).L'abuso d'ufficio è palese. Aggiungo altri elementi alla vicenda: la fase, descritta anch'essa in un esposto, che è venuta prima della presentazione corretta della domanda in questione alla Provincia di Livorno, mi vede come vittima di depistaggi, e la circostanza strana che i componenti della Commissione Provinciale di Livorno non fossero politici, ma persone legate ad associazioni di varie natura e che la decisione sia stata presa con il consenso unanime di tutti, aggiungendo che dentro la stessa c'era il mio consulente, il quale ha redatto lui stesso la domanda in questione senza mostrare nessuna indecisione sul fondamento di essa. C'era solo da applicare la legge, ma la Commissione Provinciale di Livorno non l'ha fatto! Io sono fermamente convinto che non si volesse dare un precedente dell'applicazione di questa legge ideologica che però continua a rimanere in vigore. E' stata presa regolare notizia di reato dalla Procura di Livorno.
3- Una denuncia riguarda la frode ai miei danni e la malversazione ai danni dello stato da parte degli ispettori dell' APA di Pisa ed altri. Ho comprato dalle cooperative ?Le Rene? di Coltano (Pisa) numero 3 fattrici di suino di razza cinta senese. Tutte e tre le fattrici risultavano come riproduttori di pura razza dall' Albo Genealogico delle Razze. L'ispettore dell' APA di Livorno, che opera per conto dell' ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini) di Roma ha dichiarato che le scrofe di "pura" razza di cinta senese, sulle quali la "cooperativa" ha sempre preso il contributo pubblico, non erano tali, perché una addirittura risultava affetta da albinismo. Ho presentato regolare denuncia, ma nessuno è venuto a controllare dalla procura la veridicità di ciò che affermavo. Vi domando come sia possibilità tale omissione da parte della Procura di Livorno, quando la violazione risultava così palese ed in questo caso ha ?salvato? gli ispettori dell'Apa ed altre persone coinvolte. Che controlli ci sono del lavoro di queste associazioni se non c'è trasparenza e se gli organi sono formati da persone non super-partes, ma che paradossalmente gestiscono senza controlli contributi pubblici?
4- Una denuncia riguarda i danneggiamenti e le violazioni di domicilio attuate dalla squadra di caccia al cinghiale. I cacciatori dell' Arci Caccia spadroneggiano nel mio terreno forti della mafiosa e clientelare legge venatoria, pur sapendo che non possono danneggiare le coltivazioni o usufruire della strada poderale con i propri veicoli. Ho segnalato più volte la situazione a Guardia Forestale, Polizia Provinciale di Livorno ed infine alla Procura. I cacciatori continuano a cacciare nelle mie coltivazioni di olivi e devo ancora ottenere giustizia ed il risarcimento dei danni. Sottolineo che esiste una direttiva comunitaria che continua a non essere estesa in Italia, la quale afferma che è da considerarsi violazione di domicilio la presenza di chiunque senza permesso da parte del proprietario in un fondo privato. Nemmeno in questo caso, a fronte di denunce, i danni sono stati rilevati da qualcuno ed i cacciatori hanno continuato a venire a cacciare ed a spadroneggiare. Probabilmente sono una clientela troppo grande da fronteggiare.
5- Una denuncia riguarda la gestione dei finanziamenti in merito al ?premio d'insediamento giovanile in agricoltura?. Non ho potuto usufruire di tale contributo nonostante fossi stato in graduatoria per ben due anni consecutivi, perché i fondi stanziati erano insufficienti o scarsi. Informandomi alla Provincia di Livorno mi dicevano che tale contributo comunitario era da considerarsi ad ?esaurimento?; nel senso che una volta finiti i soldi l'attuazione del provvedimento cessava...peccato che dopo un anno di fondi insufficienti (mi pare 2003), siano rispuntati l'anno dopo senza nessuna motivazione, falsando a ragion di logica le graduatorie. Faccio notare che per ben due volte ho chiesto chiarimenti alla Regione Toscana, ma senza aver risposte formali a proposito anche se ultimamente a voce mi è stata confermata tale cosa da un dirigente della Regione Toscana che peraltro mi ha detto che a gestirlo era la Provincia di Livorno e non la Regione Toscana, lavandosene le mani. Rimane il fatto che come al solito la pubblica amministrazione gestisce in modo arbitrario i contributi pubblici non seguendo le regole.
Gli unici 6.000 euro circa stanziati alla mia attività come contributo pubblico, me li hanno fatti sudare. La Provincia di Livorno mi ha chiesto una fideiussione anche se la legge non lo prevedeva (L.R.23/98, articolo 8). Alla fine l'ufficio legale della Provincia di Livorno mi ha dato ragione. Aggiungo che ho avuto molta difficoltà a trovare un avvocato di fiducia e che vengo da una famiglia che si già vista non essere tutelata dalla giustizia davanti a palesi ingiustizie. Nel '81 i miei nonni sono andati ad abitare nel loro nuovo appartamento in via Colombo a La Spezia. Nel '82 sono stati evacuati dai vigili del fuoco perché ritenevano l'edificio pericolante. Mia nonna poco dopo è morta di un tumore all'intestino ed al Comune di La Spezia sparirono tutte le autorizzazioni concesse per la realizzazione dell'edificio in questione. Si è estinto il mutuo per comprare questa ?casa? negli anni '90. Anche in questo caso non abbiamo mai avuto giustizia ed anche in questo caso gli avvocati si rendevano latitanti.L'insieme delle mie denunce evidenziano un sistema politico clientelare ai miei danni che fa del libero arbitrio della politica lo strumento fondamentale e che non ha nessun controllo da parte di nessuno. Si puniscono casi di illegalità personale, quando invece è il sistema che offre la guancia all'illegalità. Non c'è trasparenza, non c'è responsabilità diretta del funzionario pubblico che può essere pilotato dal politico di turno, perchè male che vada pagherà la collettività del suo ?errore?, in caso di condanna del Tar di turno, non c'è tutela per il singolo cittadino, quando si ha a che fare con le manipolazioni della politica.Il mio problema ora, per quanto concerne la mia situazione legale attuale, è che non ho garanzie di legalità da parte della Procura di Livorno, date le evidenti omissioni di questa.L'esempio palese è non essere venuta a verificare l'autenticità della denuncia fatta relativa al caso delle fattrici di cinta senese ?fasulle? o dei danneggiamenti ad opera dei cacciatori, che avrebbe causato agli ispettori dell'APA (Associazione Provinciale Allevatori) e alla squadra di caccia al cinghiale dei seri problemi giudiziari. Vi chiedo il perché di queste omissioni e come faccio a fidarmi circa il proseguo delle indagini che mi vedono vittima del ?sistema clientelare politico italiano? rifacendosi al collage dei miei esposti.Spero in un Vostro immediato intervento e di essere informato a riguardo.Letto, riletto e confermato.
risposta del Martini in data 23.04.2008.-
"Firenze, 18.04.2008
Al Sig. Laquidara Esteban
Alla Procura della Repubblica di Livorno
Gentile Sig. Laquidara,
Ho visto la sua lettera di richiesta di "risposta politica" alla sua situazione inerente la difficoltà nello svolgere attività di impresa agricola nei terreni di sua proprietà in Provincia di Livorno.
Non ho la possibilità evidentemente di scendere nel merito delle singole circostanze da Lei esposte e per le quali sussisterebbero a suo dire gravi danni alla sua attività per effetto di abusi di potere, mancate autorizzazioni o arbitrarie interpretazioni delle norme da parte degli enti competenti.Ho già provveduto a richiedere agli uffici della Regione Toscana una relzaione su quanto esposto al fine di verificare eventuali procedimenti di natura amministrativa lacunosi o incompleti, o per verificare l'esistenza di altri strumenti verso i quali richiamare la sua attenzione di imprenditore agricolo.
In relazione alle sue considerazioni finali ho il dovere di chiedere la fiducia nelle istituzioni locali e di invitarla a rivolgersi anche agli strumenti a disposizione del cittadino per segnalare il cattivo funzionamento delle pubbliche amministrazioni come per esempio il Difensore Civico, istituto preposto a tale specifica funzione.
Eì tuttavia piuttosto evidente dalla sua lettera come siano in primo piano piuttosto che carenze amministrative delle vere e proprie forme di illegalità sulle quali non posso fare altro che inviare anche da parte mia la sua documentazione alle competenti autorità giudiziarie al fine di compiere tutte le valutazioni e accertamenti del caso.
Cordialmente
Claudio Martini
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