14.9.16

Prime nozze gay a Udine lontano dai riflettori Due donne hanno pronunciato il “fatidico sì” davanti al sindaco Honsell. Il primo cittadino: è un fatto epocale, un passo avanti verso l’uguaglianza

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Due donne hanno pronunciato il “fatidico sì” davanti al sindaco Honsell. Il primo cittadino: è un fatto epocale, un passo avanti verso l’uguaglianza

di Giulia Zanello
da   http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca del 14\9\2016










UDINE.
Hanno coronato il loro sogno d’amore, scegliendo di farlo, però, lontano dai riflettori. A Udine, ieri alle dodici, è stato celebrato il primo matrimonio gay tra due donne.
A ufficializzare l’unione civile il sindaco della città Furio Honsell, in una data che segna una giornata storica nel mondo dei diritti civili.
La notizia è stata diffusa solamente nel pomeriggio, rispettando così la volontà della coppia di non ufficializzare dati anagrafici e altri dettagli, per evitare un ritorno mediatico che non avrebbero desiderato né per loro né per i loro familiari. Della coppia di donne friulana protagonista di una giornata da non dimenticare per la città si sa dunque pochissimo, ma a spendere una parola per sostenere una battaglia di civiltà è stato lo stesso sindaco.
«Quello di oggi è un fatto epocale per Udine perché è stato compiuto per la prima volta un atto di unione civile tra due persone dello stesso sesso – ha affermato il primo cittadino Furio Honsell –. Un grande passo avanti per i diritti civili e l’uguaglianza, l’equità e la parità delle persone omosessuali. Un primo passo – ha aggiunto – per superare la sofferenza che tante discriminazioni hanno provocato e continuano a provocare purtroppo in molte altre parti del mondo».
Ma questa è solo la prima di numerose altre richieste che sono pervenute agli uffici dell’Anagrafe di via Beato Odorico. Entro fine mese sarà infatti celebrato un altro matrimonio – anche in questo caso in Comune le bocche sono cucite –, mentre prima di Natale in lista ce ne sono altre cinque. Si riprenderà nuovamente a gennaio, con altre sei coppie che stanno in queste settimane contattando gli uffici per richiedere informazioni. Insomma, a meno di un anno dalla legge Cirinnà – «passaggio storico per la legislazione italiana promosso dal governo Renzi e per la piena affermazione dei diritti civili», ha precisato Honsell – le coppie omosessuali che decidono di giurare davanti a un ufficiale di Stato potrebbero raggiungere la dozzina solo nel capoluogo friulano. Allargando lo sguardo alla provincia udinese, già in diversi comuni sono squillati i telefoni degli uffici per chiarimenti e prenotazioni di sale, ma non tutti i sindaci scalpitano all’idea di unire in matrimonio due persone dello stesso sesso.
A Tolmezzo, al momento, è in calendario una richiesta per l’estate del 2017, come conferma il sindaco Francesco Brollo che, dinanzi alle richieste, non si tirerà indietro delegando altri funzionari. «Ho giurato sulla Costituzione e celebrerò le unioni civili così come celebro i matrimoni tradizionali – precisa –, perché ritengo questa legge sia un passaggio di civiltà che non toglie nulla a nessuno».
A Tarvisio il primo cittadino Renato Carlantoni informa che al momento non sono state avanzate domande, «ma essendo una legge di Stato che da sindaco devo applicare, e siccome nessuno può costringermi a celebrare, delegherò al funzionario d’anagrafe se dovessero giungere richieste». Lo stesso farà anche il collega di Codroipo, Fabio Marchetti, nel caso in cui dovesse presentarsi qualche richiesta di questo genere.
E al proposito intende esprimere la propria posizione: «Non intendo celebrare matrimoni di questo tipo – spiega – come di fatto non celebro nemmeno altri matrimoni e per questo ho delegato tutti i consiglieri a farlo. Difficilmente – aggiunge – si troverà disponibilità: in maggioranza siamo tutti contrari e anche nella minoranza ritengo ci sarà qualche problema».
Ben più favorevole alle unioni gay la posizione di alcuni sindaci della Bassa, tra i quali Francesco Martines di Palmanova, Gianluigi Savino di Cervignano e Giorgio Pietro Del Frate di San Giorgio di Nogaro, che rimarca la sua posizione istituzionale e laica: «Sono un ufficiale di Stato civile, se c’è una legge va rispettata». A Cervignano Savino «celebrerà senza problemi» e anche nella città stellata, dove al momento non sono giunte richieste, nessuna preclusione, anzi. «Questa legge ci mette al passo con l’Europa – sostiene Martines –: celebrerò le unioni civili, e lo farò nel Salone d’onore».

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