Il mantovano Diego Tarchini e la moglie Maria Chiara Bertuzzi sono gli autori di "Nina, perché?
da http://gazzettadimantova.gelocal.it/tempo-libero/2018/04/18/
Basta foto su Facebook, mamma e papà si inventano le vignette con protagonista la figlia.
Il mantovano Diego Tarchini e la moglie Maria Chiara Bertuzzi sono gli autori di "Nina, perché?" che su Amazon è tra i libri per l'infanzia più venduti
di Vincenzo Corrado
MANTOVA. Nei giorni in cui impazza la polemica sull’opportunità di pubblicare o meno sui social network le foto di Leone, figlio della coppia d’oro del gossip 2.0 Fedez e Chiara Ferragni, c’è chi per la propria piccola ha risolto la questione in un modo alternativo. E creativo.
L’architetto mantovano Diego Tarchini e la moglie Maria Chiara Bertuzzi hanno infatti deciso di non postare più immagini della figlia di tre anni, senza per questo però rinunciare a tenere una sorta di diario che tra qualche anno la piccola potrà rileggere e che con tutta probabilità le strapperà più di una risata. È nato così “Nina, perché”, un piccolo caso editoriale: un libro per bambini che in una settimana ha venduto oltre 400 copie piazzandosi in prima posizione nella speciale classifica di Amazon dei volumi italiani per i più piccoli.
«Nina è un nome di fantasia - spiega Tarchini - e questo è l’unico aspetto non reale del libro, che è costituito da vignette ispirate dalla vita di tutti i giorni. Con mia moglie, infatti, tante volte ci siamo trovati a ridere delle battute involontarie di nostra figlia. Lei come tutti i bambini spesso ha delle uscite davvero particolari: “Nina perché” non è altro che una raccolta di domande di nostra figlia. La vera autrice è lei». Il progetto “Nina perché” non è nato sulla carta, ma sul web. «Tra maggio e giugno del 2016, per evitare di pubblicare troppe foto di nostra figlia sui social network - spiegano Tarchini e Bertuzzi - abbiamo deciso di raccontare attraverso le vignette alcuni episodi divertenti che la vedevano protagonista. Io e mia moglie ci lavorammo insieme per qualche mese e nel novembre 2016 aprimmo la pagina Facebook Nina, perché? e il sito ninaperche.com ». Il libro (10,40 euro su Amazon) raccoglie dunque alcune delle vignette apparse online, rivisitate e corrette.
Ma quali sono i dubbi e le domande della bambina che hanno fatto ridere in primis i suoi genitori e negli anni i quasi 12mila follower della pagina Facebook “Nina, perché”? Un esempio: in una vignetta Nina si dimena in maniera strana e quando la madre le chiede cosa stia facendo lei risponde candidamente che «sto provando a staccarmi dalla mia ombra, non vedi?». C’è poi la vignetta con Nina che chiede se nei biscotti che sta mangiando c’è l’olio di Pasqua (e non di palma). Piccoli sketch involontari, semplici ma efficaci. «Sui social - dice Tarchini - i genitori pubblicano tante foto dei figli ma io non sono così sicuro che tra qualche anno ci saranno adolescenti contenti di essere apparsi davanti a migliaia di persone in pannolino o in altre situazioni imbarazzanti. E così nato il nostro libro».
L’architetto mantovano Diego Tarchini e la moglie Maria Chiara Bertuzzi hanno infatti deciso di non postare più immagini della figlia di tre anni, senza per questo però rinunciare a tenere una sorta di diario che tra qualche anno la piccola potrà rileggere e che con tutta probabilità le strapperà più di una risata. È nato così “Nina, perché”, un piccolo caso editoriale: un libro per bambini che in una settimana ha venduto oltre 400 copie piazzandosi in prima posizione nella speciale classifica di Amazon dei volumi italiani per i più piccoli.
«Nina è un nome di fantasia - spiega Tarchini - e questo è l’unico aspetto non reale del libro, che è costituito da vignette ispirate dalla vita di tutti i giorni. Con mia moglie, infatti, tante volte ci siamo trovati a ridere delle battute involontarie di nostra figlia. Lei come tutti i bambini spesso ha delle uscite davvero particolari: “Nina perché” non è altro che una raccolta di domande di nostra figlia. La vera autrice è lei». Il progetto “Nina perché” non è nato sulla carta, ma sul web. «Tra maggio e giugno del 2016, per evitare di pubblicare troppe foto di nostra figlia sui social network - spiegano Tarchini e Bertuzzi - abbiamo deciso di raccontare attraverso le vignette alcuni episodi divertenti che la vedevano protagonista. Io e mia moglie ci lavorammo insieme per qualche mese e nel novembre 2016 aprimmo la pagina Facebook Nina, perché? e il sito ninaperche.com ». Il libro (10,40 euro su Amazon) raccoglie dunque alcune delle vignette apparse online, rivisitate e corrette.
Ma quali sono i dubbi e le domande della bambina che hanno fatto ridere in primis i suoi genitori e negli anni i quasi 12mila follower della pagina Facebook “Nina, perché”? Un esempio: in una vignetta Nina si dimena in maniera strana e quando la madre le chiede cosa stia facendo lei risponde candidamente che «sto provando a staccarmi dalla mia ombra, non vedi?». C’è poi la vignetta con Nina che chiede se nei biscotti che sta mangiando c’è l’olio di Pasqua (e non di palma). Piccoli sketch involontari, semplici ma efficaci. «Sui social - dice Tarchini - i genitori pubblicano tante foto dei figli ma io non sono così sicuro che tra qualche anno ci saranno adolescenti contenti di essere apparsi davanti a migliaia di persone in pannolino o in altre situazioni imbarazzanti. E così nato il nostro libro».
La vignetta dedicata alla Gazzetta:
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