Una storia davvero sngolare quella che state per leggere . Un gruppo di persone , 25 mila per l'essattezza , si autotassa ed compra un moschettiere di Pablo Picasso ( 1881-1973 )
Un Picasso per 25mila proprietari:
in mostra il Moschettiere, lo hanno comprato in rete
Svizzera. A dicembre azienda di commercio online mette in vendita opera del genio andaluso, del valore di 2 milioni di franchi (1,67 milioni), in 40mila quote da 50 franchi. In 3 giorni il tutto esaurito. Da allora, gli "azionisti" decidono cosa fare dell'opera: prima tappa, un museo ginevrino
Un'opera d'arte esclusiva, eppure proprietà di tanti. In Svizzera, nel Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Ginevra, è esposto da oggi un busto dipinto dal genio di Malaga, che ha una peculiarità rara, se non unica: appartiene a 25mila persone, che per la prima volta, dopo averlo acquistato, lo hanno lasciato ammirare dal pubblico.
L'iniziativa è un'originalissima forma di crowdfunding ideata da QoQa, un sito di vendita in rete nato nel Paese di Guglielmo Tell e di Roger Federer nel 2005. Un portale che propone, attraverso meccanismi di promozione poco convenzionali, vendite di ogni genere, dal set di valigie agli utensili per il fai da te domestico, sino al viaggio esotico a prezzo superscontato. Una (ormai ex) startup che si è fatta strada all'insegna del motto "Non importa cosa facciamo, ma lo facciamo per te".
Insomma, non una casa d'arte o una casa d'aste, ma un'impresa che - come ha ammesso il suo stesso fondatore e amministratore delegato, il 37enne Pascal Meyer, all'agenzia France Presse - ha usato l'iniziativa, per "creare "buzz" (rumore, ronzio n. d. r.)", attorno a se stessa, ma anche "per democratizzare un mondo, come quello dell'arte, normalmente chiuso su se stesso e oscuro".
L'iniziativa. A dicembre, QoQa ha messo in vendita, sul suo portale, il Busto del moschettiere (58 x 25 cm); che Picasso dipinse nel 1968. L'opera, il cui prezzo d'acquisto era fissato a 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,67 milioni di euro) veniva proposta in 40mila quote da 50 franchi (41,15 euro) l'uno. In tre giorni, i lotti erano andati esauriti, letteralmente presi d'assalto 25 mila persone, da quel momento felici comproprietarie della tela firmata da uno dei più grandi geni della storia dell'arte.
Uno dei proprietari accede alla sala dove è ospitato il Moschettiere con la sua card |
QoQa, come racconta Meyer, si è avvalsa di grandi specialisti "per certificare l'autenticità dell'opera"; allo stesso tempo, ha aggiunto il businessman senza precisare la cifra esatta sborsata, "s'è assicurata di pagarla il prezzo giusto". Emblematica, spiega Meyer, la scelta del soggetto, il moschettiere, all'insegna del motto "Uno per tutti, tutti per uno", emblema non certo celato dell'iniziativa Insieme, infatti, i proprietari hanno deciso e decideranno che cosa fare della tela. In linea con la filosofia del progetto, quella dell'arte da mostrare a tutti, il quadro ha cominciato dalla madrepatria quella che si prospetta come una tournée mondiale attraverso musei e - chissà - grandi spazi pubblici come l'atrio di un palazzo comunale o una stazione ferroviaria. Il museo ginevrino la ospiterà infatti fino a ottobre, poi saranno gli stessi internauti associati a votare le destinazioni future.
Lodirettore del Mamco, il museo ginevrino che in questi giorni ospita il Moschettiere, non ha esitato a dichiararsi sedotto dall'iniziativa sicuramente con pochi precedenti. "Per noi Internet è una forma per arrivare al grande pubblico - ha detto Lionel Bovier, la cui istituzione è abituata a relazionarsi alle élite degli appassionati d'arte, e che ora è pronto ad accogliere i 25mila comproprietari, ognuno dei quali, strisciando l'apposita carta numerata che attesta la proprietà in un apposito tornello, avrà garantito l'accesso alla struttura. "Spero sinceramente che vengano tutti".La competenza in materia di tecnologia digitale di QoQa è al servizio dell'iniziativa per offrire il meglio in materia di scansioni 3D e realtà virtuale. Tra l'altro, si potrà letteralmente passeggiare attraverso l'opera. Dal canto suo, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea ha previsto un'ampia scelta di incontri, attività e conferenze su Picasso."Quando abbiamo prospettato l'idea - conclude Meyer -, ci è stato detto 'è impossibile'. Quando poi si è fatto il nome di Picasso, ci è stato ribadito che era 'due volte impossibile". Da lì, spiega il manager lo stimolo, il gusto per una sfida, quello di "rendere un po' più popolare un universo che sembrava inaccessibile per le persone comuni".qoqa
Un opera d'arte che non sarà appeso al muro nei loro salotti, ma lo possiedono comunque: 25.000 persone si sono unite per acquistare un dipinto di Picasso, che è stato esposto a Ginevra. I visitatori del sito d’affari svizzero Qoqa -- secondo questo articolo di https://expoitalyart.it --- di solito finiscono per comprare un nuovo trapano, una valigia o un viaggio economico a Marrakesh.
dallla stessa fonte
Ma lo scorso dicembre, il sito web che è stato creato nel 2005 con il motto: “Facciamo qualsiasi cosa, ma è tutto per te”, ha proposto un dipinto nientemeno che della superstar dell’arte Pablo Picasso.Il dipinto del 1968 intitolato “Buste de mousquetaire” (Musketeer Bust) è stato offerto a un prezzo d’occasione di due milioni di franchi svizzeri ($ 2,0 milioni, 1,7 milioni di euro) nel giro di tre giorni, 25.000 persone hanno acquistato 40.000 azioni, al prezzo di 50 franchi svizzeri ciascuna, per diventare orgogliosi proprietari dell’opera d’arte.L’obiettivo principale di Qoqa con la vendita di un’opera dell’artista più famoso del XX secolo era ovviamente “diventare virale” e convincere la gente a parlare del sito web, il capo dell’azienda e fondatore Pascal Meyer ha anche detto che non solo per pubblicità ma anche per rendere più democratica l’arte che solitamente è chiusa in se stessa e a disposizione di pochi ultraricchi.“Quando abbiamo lanciato questa idea, la gente ci ha detto di dimenticarlo, che era semplicemente impossibile“, ha detto Meyer. “E poi, quando abbiamo iniziato a parlare di Picasso, la gente diceva che era doppiamente impossibile “, quindi la sfida è stata irresistibile”.“Abbiamo detto: facciamolo, proviamo … a democratizzare quest’area, che sembra così inaccessibile alle persone normali“.L’azienda ha riunito un team di specialisti per certificare l’autenticità del dipinto, ma anche per garantire che il prezzo fosse equo.Meyer ha rifiutato di divulgare quanto Qoqa ha pagato per il dipinto di 58 x 28,5 centimetri, che ritrae un uomo con barba e baffi a punta e un colletto di pizzo. Ha detto solo che l’azienda l’ha comprata da un venditore europeo che non desidera essere identificato [ per ovvi motivi aggiunta mia ] Nello spirito del “moschettiere” del dipinto, i proprietari hanno sostanzialmente fatto voto di “tutto per uno, uno per tutti” sarà infatti in base alle decisioni del pool di proprietari che si deciderà su dove andrà in mostra l’opera. Il museo d’arte moderna di Ginevra MAMCO è stato il primo a ricevere questo onore. “Speriamo di attirare la più grande folla possibile da questo gruppo di 25.000 persone“, ha detto, aggiungendo che la maggior parte degli acquirenti proveniva dalla parte francofona della Svizzera. A ciascun proprietario è stata consegnata la propria tessera, recante i numeri individuali e una foto del dipinto, permettendo loro di venire ad ammirarlo a volontà, gratuitamente.Bovier ha detto di aver attinto al know-how tecnologico di Qoqa per mostrare il dipinto in modo originale, utilizzando tra l’altro una webcam e una piattaforma interattiva, “PiQasso”, che sarà disponibile attraverso il sito Qoqa. È stata anche realizzata una scansione 3D del pezzo, consentendo ai visitatori di vederla in ogni sua posizione.“Ci sono molte piccole cose che renderanno questo un po ‘più sexy e un po’ meno noioso“, ha detto Meyer ridendo.Nel frattempo, il museo offrirà una serie di incontri, conferenze e altre attività intorno al dipinto di Picasso.La “Buste de mousquetaire” rimarrà a Ginevra fino a ottobre. Spetterà ai suoi proprietari determinare dove andrà dopo.
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