Eri favolosamente bello, Willy.
Lo eri per quella tua dolcezza luminosa, per l'entusiasmo intatto di ogni ragazzo normale, felice solo di stare al mondo. Io non so se fossi una promessa del calcio e non m'interessa. Un essere umano non è mai una promessa, è già realtà. La tua la immagino. Amicizie, sveltezza (non velocità), musica rap, e poi Roma, Roma e ancora Roma. Pazza e calda come un'eterna innamorata, scrisse una tua coetanea tanti anni fa.
Si dice che per un amico hai dato, evangelicamente, la vita. Ma quella vita ti è stata comunque strappata - stracciata: andata in frantumi, come un oggetto inutile. Però il tuo sorriso resta lì, a inchiodare gli assassini, che non sanno rispondere alla domanda: perché l'avete fatto?
Non sono capaci perché non esiste un motivo. Una spiegazione sarebbe già una giustificazione. E la giustificazione non c'è.
Saremo giudicati sull'amore e la mancanza d'amore costituirà il più implacabile atto d'accusa per le nostre scelleratezze.
Se non ci salverà la grazia, che se esiste, ha la tua forte mitezza.
© Daniela Tuscano
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