anche il silenzio può essere cattiva informazione e disinformazione come dimostra qiuesto articolo di https://www.nextquotidiano.it/siti-di-destra-omicidio-di-willy-monteiro/
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La brutale aggressione e l’omicidio di Willy Monteiro Duarte non è mai avvenuta secondo alcuni siti di informazione di destra, visto che non ne danno notizia. Il Primato nazionale, quotidiano sovranista legato a CasaPound, che pure è attento alla cronaca, tanto da riservare l’apertura alla riforma del Codice della strada e riportare la notizia della signora “Coviddi” diventata influncer in un giorno, non pubblica un solo rigo sull’omicidio di Colleferro e dei suoi autori, le cui simpatie politiche erano ben note tramite i loro profili social prima che questi venissero oscurati. Il quotidiano del sovranismo italiano riporta invece quella di un “marocchino” che “cerca di stuprare senzatetto 73 enne e poi la deruba”, omettendo nel titolo la nazionalità della povera vittima (ungherese). Anche Imolaoggi, sito dai contenuti contro immigrazione e Europa, diretto da Armando Manocchia (che sulla propria pagina Facebook condivide, però, un post pro pena di morte per gli assassini di Willy), non pubblica la notizia, ma solo un video del giornalista Marco Gregoretti in difesa delle arti marziali che, per principio, sostiene l’ex firma di Panorama, esperto e istruttore di discipline di lotta orientale, abiurano la violenza. Non manca su Imolaoggi una notizia con “Immigrato” nel titolo: tratta dalla Gazzetta di Parma è quella di un “egiziano che tenta di rubare la pistola a un vigilante”, Voxnews rilancia invece questa notizia
[...]tutta la vigliaccheria di chi se la prende con un ragazzo di 21 anni, Willy Monteiro Duarte, che ha avuto la sfortunata idea di provare a difendere un amico, la sua colpa sarebbe tutta qui, ha avuto l’ardire di sedare una rissa che invece era un fiume di violenza inarrestabile e che si sarebbe sfamato solo con la morte. L’hanno ucciso a calci e pugni, a mani nude, come un in brutto video di quelli che circolano in rete. E Willy era un ragazzo come tanti, con il sogno di giocare nella Roma di cui era tifosissimo e con la passione della cucina. Giovani, italiani, spacciatori, picchiatori, pregiudicati. Sono il prototipo dei nemici di Matteo Salvini, solo che quelli contro cui sbraita Salvini ogni volta devono essere neri e invece questi, per sua sfortuna, sono bianchi.Ora immaginate questa notizia invertita: immaginate gli editoriali, immaginate i politici sbraitare, immaginate l’emergenza sicurezza scritta su qualche prima pagina, immaginate le pelose descrizioni di quello che rischiamo, immaginate il leader leghista accusare il governo, le istituzioni, magari organizzare una bella fiaccolata. [... ]
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