29.9.20

Ur fascismo e razzismo incoscio nei difensori delle vignette e pagine ambigue dei libri di testo delle elementari editi dal Gruppo Raffaello e Ardea Edizioni

 Di cosa  stiamo    parlando                                                                                                    delle   polemiche      suscitate  dai libri  per   bambini   delle  scuole  elementari  ne  ho  parlato  nei   post  precedenti   eccoli   

prima d'iniziare il post d'oggi devo fare una piccola premessa : Nessuno voleva mettere alla gogna le autrici o la casa editrice. Ma le parole scritte e disegnate hanno un peso. Le scuole ed in particolare quelle primarie ormai sono sempre più multiculturali . Bisognerebbe avere una adeguata preparazione ed esperienza in questo.. Infatti la mia critica e il mio riportare la notizia insieme al mio polemizzare sui libri citasti ed in particolare sul libro di seconda elementare edito dal Gruppo Editoriale Raffaello , di cui si parlerà anche in questo post . ha avuto una risonanza anche per me inaspettata ero d'anni ( da quando ero su splinder ) che un mio post ricevesse cosi tante letture . L’editore ha preso atto delle critiche che sono circolate sui sociale e sul web , riconosciuto l’errore e ha modificato la vignetta in questione per la versione online e per le future ristampe.
Sono ovviamente orgoglioso di questo risultato ma ci tengo a ribadire che con le mie osservazioni non vi era e non c'è alcun intento di suscitare una gogna mediatica contro le autrici o la casa editrice, né desiderio di censura.
Credo di dover continuare con serietà e rigore a segnalare casi come questo e a lavorare quotidianamente  da  profano   per offrire un altro genere di immaginario, più ricco, inclusivo e aperto Perché la valorizzazione delle differenze, l’antirazzismo, l’antisessismo e il diritto di  ciaascuno\a   di vedersi riconosciuto\a  e rappresentata sono al centro delle mia lotta 
IL  post   d'oggi   è   dedicato  a chi replicando in rete alle critiche comprese le mie ( secondo Url sopra riportato ) che vengono fate a libri ( anzi meglio ad una parte d'essi ) di testo delle elementari editi dal Gruppo Raffaello e Ardea Edizioni con
 da  ?  https://www.africa-express.info

espressioni : << mi associo alla commentatrice Emanuela Zincone, in calce all'articolo. Mi pare che tutti stiano perdendo il lume della ragione. ., e vediamo razzismo dove non c'è , ecc >> .
Su tali risposte penso che ormai ormai la massa è abituata agli stereotipi e luoghi comuni sugli stranieri , ed ad usare la tecnica ( mi riferisco al primo caso ) della manomissione delle parole cioè a considerare l'uso del termine nero non come dispregiativo ma come positivo . Cosi come deridere , ironizzare uno straniero , specialmente un bambino , che stra appena apprendendo i rudimenti della nostra lingua dev'essere una cosa normale Ora prima di parlare e scrivere proviamo a fare il processo inverso cioè ad essere noi italiani ( pensiamo ai nostri bisnonni e prozii emigrati , sia fissi , che temporanei come un zio di mia madre in argentina per potersi pagare la casa ) trattati cosi e dipinti cosi su un libro di scuola e vedrete come la storm of shit ... ehm... fango che mi avete mandato via email e via messanger di cui ho riportato sopra quella più civile ed rispettosa sia proprio definibile ( vedere foto sotto o cercate con internet o leggete il mio secondo post ) Ur fascismo ed razzismo inconscio
Fatto quest'ultimo Che può' capitare a tutti \ e ( sotto scritto compreso , ma poi se  ne prende atto e non sia continua    e   ci si corregge per non ripeterlo ) . Come dicevo può capitare anche alle persone più progressiste . E' il caso una famosa scrittrice di libri scolastici, autrice di una delle diverse vignette di un libro scolastico per le elementari col testo “politicamente scorretto”, è antifascista, partigiana ed ebrea. Dopo il caso del libro della “Raffaello”, che faceva dialogare due bambini con uno dei due che parlava male l’italiano, si scopre che quelle vignette erano ispirate da quelle di una scrittrice al di sopra di ogni sospetto, in fatto di razzismo. “Sei nera o sei sporca?”, fa chiedere la scrittrice ed educatrice di sinistra Lucia Tumiati a un bambino di colore.


Fatto quest'ultimo Che puo' capitare a tutti \ e ( sotto scritto compreso , ma poi se  ne prende atto e non sia continua    e   ci si corregge per non ripeterlo ) . Come dicevo può capitare anche alle persone più progressiste . E' il caso una famosa scrittrice di libri scolastici, autrice di una delle diverse vignette di un libro scolastico per le elementari col testo “politicamente scorretto”, è antifascista, partigiana ed ebrea. Dopo il caso del libro della “Raffaello”, che faceva dialogare due bambini con uno dei due che parlava male l’italiano, si scopre che quelle vignette erano ispirate da quelle di una scrittrice al di sopra di ogni sospetto, in fatto di razzismo. “Sei nera o sei sporca?”, fa chiedere la scrittrice ed educatrice di sinistra Lucia Tumiati a un bambino di colore. Apriti cielo, polemica, scandalo, dopo una lettura superficiale e rozza del metodo didattico, antirazzista, utilizzato dalla stessa scrittrice.
Ella come ricorda il https://www.secoloditalia.it/
N.b un giornale lontano anni luce dalle mie idee e formazione culturale   )  del 28 settembre 17:07 in questo articolo [....] già qualche anno fa, con una lettera a Repubblica si difendeva così dall’ipocrisia di sinistra su alcune frasi di un dialogo tra bambini, neri e bianchi. [...] . Ecco il botta e risposta avvenuto nel lontano 1997 sulle pagine di repubblica [.... ] . Ecco le due lettere  : quella di  Sirad Salad Hassan Scandicci (Firenze)    

FACCIAMO ATTENZIONE AI TESTI SCOLASTICI

NEI giorni scorsi si è parlato, nella sua rubrica, di testi discriminatori. Allego al presente fax la copertina e una pagina di un testo fortemente razzista. Essendo una mamma afro-americana ho combattuto nella scuola frequentata da mia figlia perché il testo fosse ritirato ma, purtroppo, continua comunque a essere usato in altre scuole.
Sirad Salad Hassan Scandicci (Firenze) Pubblico qui di seguito la pagina inviata dalla dottoressa Sirad Salad Hassan, intitolata "Incontro nel parco".
Mentre ero nel parco e guardavo un moscone d' oro, si è fermata una bambina accanto a me. Era piccola ed era tutta nera. Aveva delle buffe treccine sulla testa e degli occhi birbanti. - Sei sporca o sei proprio nera? - le ho chiesto con severità. Lei non mi ha risposto, ma ha fatto una capriola. Allora ne ho fatta una anch' io, ma sono caduto tutto storto. Lei si è messa a ridere e ne ha fatte due, una dopo l' altra, e poi è venuta vicino a me. Così vicino che potevo quasi darle un bacio o un morso. - Sei proprio nera! - le ho detto toccandola con un dito. Lei ha riso ed è scappata via. Io spero che torni presto.
LA ringrazio per la segnalazione. E chiedo al ministro Berlinguer: è possibile, per il prossimo anno scolastico, pretendere libri di testo corretti? Siamo una società multirazziale: è arrivato il momento di prenderne atto e di trattare tutti i cittadini con uguale rispetto.
04 febbraio 1997

 quella  difensiva   della  Tumiati   con risposta     della  palombelli 

SCRIVO a proposito della lettera e della sua risposta sui libri scolastici da censurare. Sono Lucia Tumiati, autrice del libro 'Caro bruco capellone' (Mondadori), ripubblicato nel '96 dalla Giunti col titolo 'Caro librino mio' , e da cui presumo sia stato ripreso, non so quando, non so da chi, il breve racconto citato. Sono antifascista, antirazzista, ex partigiana, di madre ebrea, sono nota - nella letteratura per l' infanzia - per essere ossessivamente impegnata nell' antirazzismo, ma non da ora, come molti radical-chic o buonisti, ma dagli anni in cui scrivere quel che scrivevo (e scrivo) era un modo per essere esclusa da certi circuiti catto-ministeriali. Rodari, Argilli, Lodi e qualcun altro, pochi, fra i quali io, siamo fra gli autori moderni più "impegnati" e innovatori. E lei mi dà di razzista? Da non credere. Provi ad avere la volta prossima, se le capita, l' umiltà di informarsi e soprattutto di capire un racconto scritto per un bambino di 5 anni.
Il racconto è lapalissiano, ma cercherò ugualmente di spiegarglielo.
I bambini piccoli (ieri più di oggi) non hanno mai visto un loro simile di altro colore e, se lo vedono, la prima reazione, come per qualsiasi altra novità, è di sorpresa. Ma la sorpresa non è razzismo.
Il bambino per prima cosa vuole toccare quel che non conosce: è sporco? è cioccolata? è cacca il marroncino che vede? Che ne sa un bambino di neri, gialli o verdi? Passando per lo stupore e la curiosità nasce la 'simpatia' . La bambina nera del racconto (il protagonista è maschio), che fa le capriole meglio di lui, è qualcosa di straordinario che suscita ammirazione e simpatia, tant' è che il bambino spera di rivederla. Ma scusi, questo non è il principio dell' integrazione? Detesto il buonismo ipocrita, la superficialità, il perbenismo coatto che non aiuta a crescere. Mi dispiace che la Signora Hassan non abbia capito niente, forse perché (quello sì) scottata da altre esperienze. Ma lei? Queste cose le dovrebbe sapere, se non altro per esperienza diretta. O pensa che l' integrazione si effettui solo a comando? E magari proibendo (Minculpop, siamo a questo!) i libri come i miei! Sono certa che Berlinguer ne avrebbe riso, di certo lo hanno fatto i critici letterari cui ho mandato via fax il suo pezzetto.
Lucia Tumiati Firenze 

LA SUA lettera - in verità - non meriterebbe commenti. Chiunque può leggerla e trarre le proprie conclusioni. Lei paragona il colore scuro della pelle di un bambino allo sporco e alla cacca... e insegna questo, grazie al suo prezioso libro di testo, fin dalla tenera età di cinque anni ai nostri bambini. Tanto per essere sicuri che non abbiano dubbi, da grandi: nero uguale sporco, uguale cacca. Chiarissimo: anziche fare un passo indietro, lei ribadisce l' utilità di un simile insegnamento.
P. S.
Si informi meglio: grazie a Walt Disney e alla televisione, tutti i bambini di cinque anni sanno che esistono colori di pelle diversi.

                             23. febbraio 1997   

prese   da  prese dal motore di ricerca di repubblica con risposta della di Barbara Palombelli

 

Ora  Certamente  il razzismo ,   come   i  temi del sessismo , femminicidio  , omofobia   e   transfobia  , ecc  dev'essere affrontato sincerità, i pregiudizi senza ipocrisie ,ma lo si fa nel modo sbagliato ed in maniera equivoca rischiando  soprattutto in un modo dove --- vedere i miei post (   I II  ) sul caso del film mignonnes  --  non   si  ha    sono scarsi o  non ancora  definitivamente  fissati    gli strumenti critici o i si prendono cantonate  abbagli   e  di passare per quello che non si è realmente . 

ecco cosa dice al  sito  https://www.tpi.it/  Igiaba Scego (Roma, 20 marzo 1974) è una scrittrice italiana di origine somala. sul libro in questione 

[.... ] È importante anche nelle lotte culturali farsi le domande giuste. Ora sta circolando sui social una pagina di un libro di “scuola” o comunque dell’infanzia molto stereotipato. Io per curiosità sono andata a guardare il profilo dell’autrice che non conoscevo, Lucia Tumiati, e ho scoperto alcune cose”. Scego allora spiega: “L’autrice è del ’26, ebrea, staffetta partigiana, ha sofferto le leggi razziali. Il libro è del ’95 quando il mondo purtroppo non aveva ancora certe sensibilità. E spesso anche chi voleva predicare un messaggio positivo non aveva il linguaggio giusto. Immagino che l’autrice (amica di Rodari) volesse veicolare un messaggio positivo che naturalmente ai nostri occhi, non solo ai miei afrodiscendenti, non lo è affatto. Guardando questa pagina e accanto la biografia dell’autrice mi sono detta che è tutto un po’ più complicato. Abbiamo due strade davanti. Fare la polemica social per prendere un po’ di like o cominciare, soprattutto chi può (autori per ragazzi, insegnanti, case editrici, ecc) ad attivarci per libri di testo per la scuola migliori, più belli, con contenuti più ariosi & globali, scritti bene (io penso sempre che molti miei amici autori potrebbero fare cose meravigliose già lo so) e che incuriosiscano i giovani lettori. Serve una rivoluzione copernicana insomma”.
N.b le  sottolineature   sono mie     


e con questo passo ad un altro argomento \ altra polemica

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