Donne ai primi passi (Mignonnes), conosciuto anche con il titolo internazionale Cuties, di Maïmouna Doucouré il nuovo Dirty Dancing - Balli proibiti degli anni 2000 o un semplice filmetto che poi sarà dimenticato ?

 

in sottofondo  


Ieri  in una bruttissima   giornata   dal piunto di vista  meteorologico   ho  deciso di  vedermi     (  in modo  da non averne  un giudizio aprioristico  ed  unidirezionale  )  su  netflix  Mignonnews  \  Cuties  


 film del 2020 diretto da Maïmouna Doucouré. Lungometraggio  chiacchierato ed  oggetto   di polemiche  Controversie  già prima della sua distribuzione su Netflix. IL  film ed  è   questa  che   m'indigna  non suscitò particolari polemiche quando fu mostrato al Sundance Film Festival e poi distribuito nelle sale in Francia.  Poi  


(..... )

Netflix acquistò Cuties, il manifesto e il trailer internazionali del film furono criticati per aver sessualizzato delle ragazzine di undici anni e tacciati di pedofilia,essendo differenti da quelli utilizzati per promuovere il film in Francia. Il Parents Television Council (PTC) chiese che Netflix rimuovesse interamente il film dalla sua piattaforma di streaming, e Change.org promosse una petizione per la cancellazione degli abbonamenti a Netflix a causa della presenza del film, che  ha  raccolto  [ almeno   fin quando  l'ho consultato  io   ] oltre 600,000 adesioni [...] Il senatore degli Stati Uniti Josh Hawley dello Stato del Missouri, tramite un tweet invitò formalmente Netflix a discutere del film "prima che lo facesse il Congresso".[20] Il senatore Mike Lee dello Utah inviò una lettera direttamente al CEO di Netflix Reed Hastings, chiedendo chiarimenti circa le tematiche trattate nel film.[21] Il membro della Camera dei rappresentanti delle Hawaii Tulsi Gabbard definì esplicitamente "pedopornografico" il film e il suo contenuto atto a "stuzzicare l'appetito sessuale dei pedofili [e] favorire il traffico sessuale di bambini". Il senatore Ted Cruz del Texas spedì una lettera al Dipartimento di Giustizia affinché "investigasse se Netflix, la sua direzione, o i registi avessero violato qualche legge federale contro la produzione e distribuzione di pornografia infantile". Christine Pelosi, figlia della portavoce della Casa Bianca Nancy Pelosi, dichiarò che Cuties: «Senza dubbio iper-sessualizza le ragazzine per la gioia dei pedofili come quelli che ho perseguito in carriera». Il senatore Tom Cotton criticò il film chiedendo fossero intraprese delle azioni legali nei confronti di Netflix, dichiarando: «Non ci sono scuse per la sessualizzazione dei bambini, e la decisione di Netflix di promuovere il film Cuties è rivoltante come minimo se non un vero e proprio reato».Gli uffici dei procuratori distrettuali di Ohio, Florida, Louisiana e Texas scrissero tutti a Netflix chiedendo la rimozione della pellicola. Particolarmente accese le proteste in Sudamerica dove ancora prima dell'uscita del film su Netflix, cominciò a circolare su Twitter l'hashtag NetflixPedofilia.   

  (.... )    da    https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_ai_primi_passi

Questi  attacchi   , soprattutto quelli fatti aprioristicamente  e  basati su  un equivoco  la  locandina promozionale, che ritraeva delle ragazze giovanissime in pose provocanti e abiti succinti. Questa rappresentazione, però, è stato un passo falso da parte di Netflix, e non mostra davvero il messaggio del film.   Infatti mi va  venire   il  dubbio    complottista   se   tale campagna  promozionale  del  film su netflix   sia stata  creata   ad  arte  o  gesto involontario  per creare  polemiche  e incrementare  il  pubblico.    A parte questo  " equivoco "  le polemiche   , sono  dovute  al fatto   che  il  film tratti  dell'ipersessualizzazione delle adolescenti, nonostante esso   sia stato ideato proprio per denunciare questi comportamenti  ed  ciò ha  fatto si  che     sia stato ( ed  ancora  continua  SIC  )  ad essere    giudicato  dalla massa    non tanto  per  la trama  ed  il suo messaggio ma  per la richiesta  aprioristica  ed  senza  senso   richiesta  di  boicottaggio e di censura  da  parte   di vecchi  e nuovi  censori  e  ipocriti moralisti ovvero quelli che  ben pensano per parafrasare una famosa  canzone    . Confermo   quanto  già dicevo  precedentemente  in un post  su queste  pagine   ovvero Il cortocircuito della campagna per cancellare Netflix è la perfetta rappresentazione di tutte distorsioni della vita online, dove è sempre più difficile uscire dalla logica dell’oltraggio e delle tribù.  E  concordo con quanto   fa  notare   questo articolo   di   https://www.rollingstone.it/

in particolare  

[.... ] Non ho una frase univoca e a effetto per concludere il ragionamento: in generale la polemica che è montata – e che sta continuando a montare – mi sembra basata sul nulla, originata più dai timori, dall’ipocrisia e dalle inibizioni del pubblico adulto. È però purtroppo lo specchio (l’ennesimo) del tempo malato in cui ci tocca vivere, che gode nel vedere del marcio ovunque, in Woody Allen, in Roman Polanski, in Via col vento, nel trailer di We Are Who We Are di Luca Guadagnino, in Jodie Foster che interpreta una prostituta adolescente in Taxi Driver, in Amy e nelle Mignonnes. Un tempo malato in cui la gente non sa decodificare più nulla, e che mi lascia con un’unica, laconica certezza: preparatevi, ché ad andare avanti così si salverà solo Peppa Pig. 

Perché  il problema     a  cui   esso fa  riferimento  ,sempre  più diffuso  e sempre più  in crescita  ,   va  affrontato  con  il confronto ,  la  comprensione  ,  andando all'origine del   questione   .  Oppure  se  si vuole  combatterlo  farlo   con una   guerriglia  contro culturale  perchè 

[.... ] 

lo vedi quante cose che ci sono ancora da cambiare,                                                            con la Guerriglia Culturale                                                                                                       lo vedi quante cose che si devono cambiare,                                                                           con la Guerriglia Culturale                                                                                                         lo vedi quante cose che ci sono da salvare,                                                                              con la Guerriglia Culturale

 cover  di Con la  guerriglia   degli   Acid Folk Alleanza  incisa nel disco del 1995 Materiale Resistente


Ecco quindi che  il film  Mignonnes – Donne ai primi passi  ha  avuto    pubblicità gratuita  e i  vecchi  e  nuovi tromboni   hanno   creato   tanto rumore    per niente  . 
Esso      come suggerisce  l'equilibratissimo  articolo    di   https://www.badtaste.it del 12.9.2020 merita attenzione, non boicottaggio o  censure   vistoo il tema cosi  complesso e  delicato   che essa  affronta   ottimamente  . Un film trieste  , spensierato   ,   che   fa  riflettere  su  un problema  iniziato  quasi  in sordina   con  l'edonismo  della milano da bere   e   del  Craxismo  \  Berlusconismo rampante   ovvero i cosiddetto riflusso culturale  dopo la  sbornia   degli ann 60\70  ,  sempre  più attuale     soprattutto     con l'evento dei  social  e  degli smartphone  ed  ipod   Mi è  piaciuto    il modo  con cui la regista ( foto sotto a  a sinistra  Maïmouna Doucouré  )  con    questo film   rappresenta un fenomeno molto diffuso, una realtà, presente soprattutto su instagram e Tik Tok, ma che ovviamente non approva.  Per le ragazze  adolescenti è del tutto normale ed  comprensibile   che   vogliano  iniziare a volersi vestire come le ragazze più adulte, o voler ballare come nei videoclip, lo abbiamo fatto tutti/e. La tendenza, però, è spesso quella di colpevolizzare queste bambine che postano sui social, o di vedere la malizia in quello che è solo un gioco. 
Infatti Una bambina di 11-13  anni che balla in bikini, sta giocando, non sta cercando l’attenzione degli uomini. Il problema è quando alcuni uomini ed il sistema   usano la presunta precocità di queste bambine per deresponsabilizzarsi sui propri desideri, e non riflettere sui modelli che vediamo tutti i giorni e che siamo noi adulti a creare. 
Sono convinto  che le bambine devono essere libere di vestirsi come gli pare a scuola o fuori e di twerkare, a patto che rimanga un gioco, e che nessun’adulto  sfrutti  quest’ingenuità per lucrarci o sessualizzarle. Essa racconta una parabola di crescita semi-autobiografica e contemporaneamente denuncia l’ipersessualizzazione delle minorenni amplificata dai social e prova a spiegare quali siano le cause sociali (degrado, abbandono, scontro culturale) che stanno dietro a certi eccessi e che stanno accorciando l’infanzia di intere generazioni incoraggiandone una crescita troppo rapida e sregolata . Un film francese fiero ed indigesto  <<  finito in un’infelice terra di nessuno: a quelli che lo diffondono non interessa capirlo, a quelli che lo criticano non interessa guardarlo. Un peccato, perché così non è emersa dal dibattito la tesi davvero coraggiosa di Cuties né, tanto meno, il suo più grande merito: quello di sbatterci in faccia la verità dello schifo.(...)>> [ continua, per chi volesse qui, sull'ottimo sito    https://www.lintellettualedissidente.it  ] per   chi  lo  difende   come il sottoscritto    sia    agli ipocriti  ed   ai   benpensanti    \  quelli che  ben  pensano  per  parafrasare una famosa  canzone  .  Un film    consigliabile  ,  non per  ipocrisia    e   censura  ma  per  la complessità delle  tematiche  in esso trattate  da vedere  con  i genitori  (  un tempo vietato ai minori  di  14  anni  )  .  Peccato  ,  ma    ciò  non toglie  niente  alla  sua  caratteristica    ed  al modo   originale    e non  banale  con   cui affronta   tali tematiche  ,  la materia  ipersfruttata   vedere  esempio il film  Dirty Dancing - Balli proibiti   del     Regista:  Emile Ardolino  Usa  1987.  Infatti a prima vista  il  film  può sembra  il classico  film adolescienzale  , ma  andando avanti nella  visione  ,  è  un film   un po'  duro  ma   senza  perdere  la tenerezza    che  affronta   il desiderio  di   libertà   delle  adolescenti     ed  il loor essere  in bilico    tra  una  trasgressione   che  ormai   non è più  trasgressione   ma  un  nuovo  conformismo   \  omologazione  , ed  la  voglia di liberarsi  dalla catene  e  dalle prigioni  i vecchi retaggi  familiari  e  religiosi   \ culturali .Proprio  , anche se  un un contesto   diverso   , ma la  voglia   \ il desiserio   ,  è lo stesso  , descritta  da un altro bellissimo film    Capri revolution (  Italia  2018 ) diretto e co-sceneggiato da Mario Martone  .  

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