Le sentinelle dei maremoti che controllano le coste , Gli ultimi maestri d'ascia nella terra di Verga ed altre storie

canzoni consigliate
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aveva ragione il poeta lo so che un termine improprio per definire un cantante , un canta autore in questo caso , nonostante l'origine comune ovvero la letteratura , un poeta . Ma certi versi eccome se fossero poesia . Infatti esso dice un una sua famosa ancora oggi canzone : << [...] E poi la gente, perché è la gente che fa la storia\ Quando si tratta di scegliere e di andare \Te la ritrovi tutta con gli occhi aperti\Che sanno benissimo cosa fare[ ...]>>
Ecco quindi che l'italia ( è ancora sua la seconda canzone della play list d'oggi ) è piena di storie di gente che resiste e lotta , che non s'omologa , cerca di coesistere ed convivere con l'ambiente e non solo . Ecco cosa ho trovato questa settimana in giro per la rete


Le sentinelle dei maremoti che controllano le coste
A Capo Teulada si raccolgono 24 ore al giorno i dati sul livello del mare: è la prima delle 6 nuove stazioni di monitoraggio allestite per prevenire il rischio di tsunami
                                        di Ilenia Mura

Il primo mareografo d'Italia è stato installato nel porticciolo di un paese del sud Sardegna, a Teulada, e reso operativo dall'Ispra a supporto operativo della Protezione civile nell'ambito della Rete di sorveglianza operativa, parte fondamentale del sistema di allertamento nazionale per i maremoti generati da sisma (Siam), di cui fa parte anche l'Ingv.


Grazie a questa postazione (la prima di altre sei stazioni presto operative in alte Regioni) si è riusciti a monitorare il terremoto avvenuto il 18 marzo 2021 al largo dell'Algeria che ha causato un'onda anomala che avrebbe potuto provocare gravi danni alle strutture e mettere in pericolo la vita di chi, in quel momento, si trovava nelle acque coinvolte dal sisma. La nuova stazione di capo Teulada segna l'avvio della nuova rete di osservazione del livello del mare nel Mediterraneo







Gli ultimi maestri d'ascia nella terra di Verga
Salvatore Rodolico ha 84 anni: insieme a suo figlio Giovanni costruisce ancora le barche da pesca in legno. Un’antica tradizione che Acitrezza non vuole perdere
                               di Salvo Catalano


Da cinque generazioni la famiglia Rodolico costruisce barche. Maestri d'ascia sin dall'800, oggi a conservare la tradizione sono Salvatore (84 anni) e il figlio Giovanni. Fino agli anni '90 si trattava di pescherecci grandi diverse decine di metri. Oggi il mercato è cambiato e il lavoro scarseggia. Qualche anno fa anche il Comune si è messo di traverso con un verbale da 25mila euro. Ma quando tutto sembrava destinato a fallire, è arrivato l'aiuto di alcuni artisti. Alice Valenti è una di queste e l'ultimo suo progetto a supporto dei Rodolico è una linea di abiti a tema.



Nella riserva dei lupi che non sanno cacciare Dopo lunghe convalescenze, gli animali non possono tornare in natura: a Entracque c'è un centro faunistico che si prende cura di loro di Francesco Doglio


Ad Entracque, in valle Gesso, si trova uno tra i pochissimi posti in Europa dove si può vedere da vicino ll lupo e dove si può conoscere meglio questo animale, spesso mitizzato, quasi estinto a fine '800, ma che dagli anni '90 ha iniziato a ricolonizzare le Alpi italane. Il Centro "Uomini e Lupi" nasce all'interno del Parco Naturale Alpi Marittime proprio con l'intento di dare tutte quelle informazioni e quegli strumenti al visitatore perché si possa formare un'opinione supportata da fatti e scienza sul grande predatore, e abbia maggiore consapevolezza sulla possibilità di un equilibrio tra attività umane e la sua presenza nelle valli.

Il centro, visitabile da chiunque, è diviso in due sezioni. Ad Entracque, in centro paese, c'è un percorso "culturale" dove, attraverso storie e istallazioni, si racconta di come il lupo sia una presenza costante nella cultura alpina e di come è stato raccontato nel tempo. La seconda parte, che abbiamo vistitato insieme al direttore del Parco, è invece un grande recinto faunistico dove vivono alcuni lupi che, vittime di traumi o incidenti, non possono più, per legge, essere rilasciati in natura.

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