Corbevax: il vaccino anti Covid, senza brevetto, che non trova partner L’incredibile vicenda raccontata dalla ricercatrice Maria Elena Bottazzi

 mi vergogno  a leggere      notizie  del genere

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È stato ribattezzato «il vaccino anti Covid-19 per il mondo». E impiega una tecnologia tradizionale a base di proteine ricombinanti che ne fa possibile la produzione su vasta scala, rendendola accessibile alla popolazione globale. Ad annunciarlo in un comunicato è stata la microbiologa italo-onduregna Maria Elena Bottazzi, [ foto a  sinistra  ] co-direttrice del Centro per lo Sviluppo di Vaccini del Texas Children's Hospital e Baylor College of Medicine, istituzioni private e senza scopo di lucro a Houston, negli Usa.

 Libero da patenti, il Corbervax – com'è denominato – è già stato autorizzato in India come vaccino di emergenza. E Bottazzi prevede che sarà approvato a breve anche in Indonesia, Bangladesh e Botswana. «È il primo passo per affrontare la crisi umanitaria in corso, vale a dire la vulnerabilità dei paesi a basso e medio reddito nei confronti della variante Delta» ha assicurato la ricercatrice, nata 56 anni fa a Genova e cresciuta in Honduras. «I vaccini a base di proteine sono stati ampiamente utilizzati per prevenire molte altre malattie hanno un comprovato record di sicurezza e utilizzano economie di scala per ottenere una disponibilità a basso costo in tutto il mondo» ha aggiunto la docente e preside associato della National School of Tropical Medicine alla Baylor. Il Corbervax può essere la svolta lungamente attesa per sconfiggere la Covid-19 a livello mondiale, perché «colmerà il divario di accesso creato dalle più costose e nuove tecnologie di vaccini e che oggi non sono ancora in grado di essere rapidamente diffuse per la produzione globale».
L'iniezione ha un'efficacia superiore al 90% rispetto al coronavirus originario di Wuhan e superiore all'80% per la mutazione Delta, come segnala un comunicato del Texas Children's Hospital.«Ora stiamo confermando l'adeguatezza in relazione alla variante Omicron, ma crediamo che manterrà una buona protezione», ha assicurato Bottazzi al quotidiano El País. La sua produzione su larga scala, accessibile a«ogni fabbricante che può produrre un vaccino per l'epatite B», sarà possibilea un costo di circa un euro e mezzo per dose, a fronte dei 21 euro del siero di Moderna, dei 15 euro di quello di Pfizer e dei 3 euro di AstraZeneca. «È questo il concetto di vaccino per il mondo» ha rilevato la Bottazzi. «Ciò che abbiamo visto con gli altri sieri è che, sebbene l'intenzione è che tutti possano accedervi, ci sono limiti per la fabbricazione a grande scala, per l'immagazzinamento, per la proprietà intellettuale. Molti ostacoli, che stanno impedendo di ricevere o produrre le vaccinazioni per tutti».
Nel caso del Cobervax, sembrano superati. Il processo vaccinale sviluppato dal Centro guidato da Maria Elena Bottazzi e Peter Hotez, dopo aver completato due studi clinici di fase III su oltre 3.000 soggetti, «è risultato sicuro, ben tollerato e immunogenico». Hotez stima che siano necessari 9 miliardi di dosi per immunizzare il mondo. «Questo vaccino può ridurre questo gap», ha assicurato la scienziata. «Può alleviare economicamente i Paesi che non hanno fondi per continuare ad acquistare vaccini ad alto costo». E sarà «essenziale in America», per i richiami di vaccini che «non hanno una buona durata dell'immunità, soprattutto in un contesto di nuove varianti». Ma non solo. Cobervax è un vaccino halal, adatto all'uso da parte di persone di religione islamica. «Abbiamo cominciato a lavorare con il Medio Oriente e abbiamo visto che per loro è molto importante» ha spiegato Bottazzi. «Ci assicuriamo di non utilizzare nessun reagente derivato da animali. Tutto è con processi sintetici o vegetali».

Per  verificare  la  news   ho consultato  un  giornale  ideologicamente  opposto    


  MEDICINA

Corbevax: il vaccino anti Covid, senza brevetto, che non trova partner
“ Stiamo vivendo un momento difficile con la pandemia del coronavirus, il mondo sta soffrendo, non solo per la salute ma anche per l'economia, c'è l'urgenza di intervenire e vaccinare i paesi più poveri. Non si chiede alle multinazionali di cambiare il loro modo di lavorare, ma di pensare a come aiutare il resto del mondo, favorendo la decolonizzazione per lo sviluppo dei prodotti anche nei Paesi più poveri, lasciando da parte in questo momento il business: di pandemie ne arriveranno altre, che sia il coronavirus, un altro virus o un altro patogeno, avremo lo stesso problema. E' un momento di grande emergenza e ci dobbiamo aiutare tutti perchè viviamo tutti nello stesso mondo!”, c'è tutta la filosofia e la grandezza della scienziata di origine italiana e cittadina honduregna Maria Elena Bottazzi nella intensa intervista di questa mattina, nella trasmissione 37e2, su Radio Popolare, condotta da Vittorio Agnoletto medico e coordinatore della Campagna Europea
Right2cure No Profit on Pandemic, che si batte per la sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini, chiesta da India e Sud Africa già dall'ottobre 2020. Di fatto Maria Elena Bottazzi, co-direttrice del Centro per lo Sviluppo di Vaccini del Texas Children’s Hospital e Baylor College of Medicine, ha spiazzato tutti con il suo vaccino Corbevax offerto al mondo senza brevetto: la notizia del suo prezioso regalo, partita in sordina a fine dicembre, sta facendo il giro del pianeta, suscitando dibattito e interesse. Un'apertura a 360 gradi che però si sta scontrando con un muro impensabile: Maria Elena Bottazzi e il suo Corbevax, realizzato con una tecnologia nota e collaudata come quella del vaccino per l'epatite B, largamente conosciuta e disponibile, non ha trovato partner, ameno fino ad oggi negli USA e in UE, nonostante sia risultato efficace contro le varianti Alfa, Beta, e Delta e si stiano completando i test per Omicron previsti per fine gennaio, inizi di febbraio. “E' un fatto gravissimo - ha detto Vittorio Agnoletto- abbiamo un vaccino promettente, con una forte protezione anche per la trasmissione del virus, con un costo di produzione bassissimo di appena 1,5 euro a dose, ma evidentemente qui il mercato è appaltato alle multinazionali del farmaco, a cui sono asservite le scelte della UE e che ci inchiodano a pagare costi abnormi: in Italia c'è Rei Thera, società biofarmaceutica che si occupa dello sviluppo, produzione e traslazione clinica di vaccini genetici e di prodotti biofarmaceutici per le terapie avanzate, perchè non potrebbe essere partner? Perchè il governo italiano e i governi europei tacciono ?” ”Alle nostre istituzioni, private ma assolutamente senza scopo di lucro- ha risposto Maria Elena Bottazzi- interessa portare benefici per la salute della popolazione mondiale, la nostra missione è sviluppare prodotti, come il vaccino e decolonizzarli, favorendo la conoscenza, la ricerca e la produzione nei paesi poveri: chiunque può venire da noi e imparare, e se non ce la fanno li aiutiamo”. E' proprio un nuovo paradigma proposto al mondo, l'apertura totale delle fonti della ricerca, la condivisione delle tecnologie, dei processi e dei risultati per una copertura totale del fabbisogno mondiale.

 

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