Il sogno di una giovane donna: vincere la criminalità seguendo Falcone e Borsellino In "La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia" la magistrata Annamaria Frustaci racconta dell'educazione "civica" di Lara, 13enne calabrese con il sogno di fare la giornalista

  fonte    repubblica  del  25\12\2012 



Lara è una ragazzina di 13 anni che da grande vuole fare la giornalista. Ma anche fare la scrittrice le piacerebbe molto. Vive in una terra difficile, impenetrabile, misteriosa come la Calabria. Una terra nella quale, spesso, anche soltanto pronunciare la parola “giustizia” diventa quasi un’impresa. Lara l'ha capito presto, tra gli ulivi del nonno, alle prese con i soprusi del vicino di casa, e sui banchi di scuola, dove a dettare legge sono Totò – un coetaneo della ragazza - e i suoi amici.
Un giorno, in un edificio abbandonato, Lara e Totò trovano un cagnolino bianco e morbido, che guaisce chiedendo aiuto. È lei a vederlo per prima, eppure il ragazzo reclama il suo diritto di tenere il cucciolo tutto per sé. Lo fa con la rabbia e la prepotenza del bullo, del “malacarne” che ha un destino segnato. Non ci sta Totò a farsi portare via il cucciolo da quella ragazzina che lo affronta a testa alta, senza paura. Ma Lara ha ormai intuito che il solo modo per sconfiggere la mafia, che si insinua tra le case e le vie del paese, è guardarla in faccia con onestà e coraggio. Così decide di fare a Totò una proposta che non può rifiutare.
 
Lara sceglie insomma da che parte stare, sceglie il destino suo e, con esso, cambia quello del suo intero mondo. [ ... ]

il  libro La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia scritto da Annamaria Frustaci (  foto a  destra  ) , magistrato  (  ops   magistrata     atrimenti  i  politicamente  corretti   si offendono  e     ti  danno  del sessista  ) del pool guidato a Catanzaro dal procuratore Gratteri, è un libro per bambini che ha il
grande pregio di far riflettere i grandi. Frustraci, nata proprio a Catanzaro ma cresciuta a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, le zone che racconta le conosce bene. Tanto che, dopo la laurea a Pisa, in Calabria è voluta tornare per lavorare in quella squadra di magistrati che ha rivelato i legami tra criminalità organizzata, politica e imprenditoria.
Ora Sempre   secondo  repubblica   l'ispirazione  del libro    sarebbe   venuta dall'incontro che le ha cambiato la vita è stato quello con Gherardo Colombo: aveva soltanto 14 anni quando il magistrato protagonista dell’inchiesta su Tangentopoli andò a parlare di legalità nella scuola di Anna Maria.
 << Quelle parole  – racconta lei – mi hanno insegnato che è sempre possibile cambiare le cose e lottare per la legalità, anche quando si vive in territori difficili >>. Come succede a Lara, e allo stesso Totò.
[...] Per questo l’autrice ormai da mesi sta girando l’Italia per parlare con i ragazzi delle scuole medie e superiori. Ricordando soprattutto le figure straordinarie di Falcone e Borsellino, magistrati vittime della mafia nel 1992, che aprono il libro con due frasi-simbolo: “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola” diceva Falcone. “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” ricordava Borsellino. Parole che Lara – e la sua autrice Anna Maria Frustraci – hanno trasformato in scelte di vita.

 

 per  altre  opere  letterarie  ed  artistiche   contro la  mafia  anzi meglio e mafie     ecco  un elenco   di Saggi, romanzi e inchieste: ovvero  un viaggio nelle mafie in quindici libri fondamentali

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